Il territorio in cui viviamo e che percorriamo ogni giorno nella routine della nostra giornata, ha la fortuna di essere incredibilmente stupefacente. Perchè conserva nel tempo e nella terra un passato di inizi e di costruzioni, di pianificazioni e di sperimentazioni e, infine, di realizzazione di qualcosa di veramente concreto, sempre rigorosamente incastonato nella perla della natura di cui il nostro territorio è, fortunatamente, circondato.
Vivendo in un contesto del genere, per nostra fortuna sempre davanti ai nostri occhi, finiamo però inevitabilmente per dare per scontate le meraviglie che lo circondano, perchè siamo sempre stati abituati a camminarci davanti e a viverli con quella totale normalità che porta alla privazione dello stupore e della meraviglia.
Eppure quando veniamo portati a riflettere sul suo splendore, ci troviamo a riscoprire quanto il nostro territorio sia stupendamente abile nel coniugare le bellezze architettoniche con il magico contorno della natura.
E ora noi camminiamo nella fusione di passato e presente.
Uno di questi luoghi simbolo della vitalità del passato messo a disposizione della vita attuale, è Villa Scaccabarozzi a Usmate-Velate.
Alle sue origini, voluta e concretizzata dal conte Rinaldo di Barbiano, principe di Belgioioso, che seppe coniugare l’armonia dei dettagli architettonici con l’enorme distesa naturale a sua disposizione, la residenza fu una delle più magnifiche e cosiddette “ville di delizie”. Una piacevole e rilassante meta vacanziera estiva, nella quale godere appieno degli agi e delle ricchezze tipiche dell’alta borghesia del tempo, e in più respirando a pieni polmoni l’aria pulita e ancora incontaminata della campagna che vive a stretto contatto con la terra e la sua natura.
Da subito, infatti, Villa Scaccabarozzi fu impreziosita dal magnifico giardino all’inglese, che precedeva la facciata principale della stessa e ospitante fiori e piante di ogni varietà e provenienza, non solo tipiche del luogo ma addirittura esotiche. Ebbene ancora oggi l’immensa area verde che introduce magistralmente la villa è un inno alla natura e un patrimonio irrinunciabile del comune stesso, con la sua porzione di prato ben curato, ai cui margini si estende invece selvaggio e indomito il bosco. Luogo di preservazione di piante secolari, nonchè punto di ritrovo e di vita del comune brianzolo.
In questo parco un tempo ospitante i cappelli ad ampia visiera delle nobildonne e forse qualche partita sportiva giocata dagli uomini borghesi, passeggiano oggi i cittadini velatesi rendendolo parte attiva del vissuto quotidiano. I cani scodinzolano allegramente al passo con i loro padroni tra l’erba accogliente del giardino di Villa Scaccabarozzi, alcuni di loro si lasciano anche andare a qualche corsa nel verde e a simpatici giochi con i loro padroni, per poi ritornare a casa sfiniti ma soddisfatti con la lingua penzoloni. I bambini si ritrovano nei caldi pomeriggi estivi e primaverili a giocare tutti insieme, mentre d’inverno quando la neve, purtroppo sempre più rara, si deposita sulla distesa verde, trasformano il prato piacevolmente in pendio, in una discesa a perdifiato sullo slittino. I più piccoli, invece, vivono la sua magia nel comodo cubicolo del passeggino o mano nella mano con genitori e nonni, osservando tutto con occhi spalancati e curiosi, ancora inconsapevoli delle divertenti avventure che vivranno nel parco.
Un sentiero sterrato in lieve salita parte dal cancello d’ingresso, attraversa tutto il parco e culmina proprio davanti alla facciata principale della villa che, con il suo elegante e ben pensato sistema di cornici e lesene, sormontato da un timpano triangolare che richiama i templi antichi di celebrazioni divine, lascia senza parole. Le stanze del piano terra, ancora finemente abbellite da maestosi soffitti a cassettoni dipinti, e da pavimenti mosaicati che incutono quasi a camminarci sopra, sono oggi a pieno servizio della popolazione. Da quando nel 1996 Villa Scaccabarozzi venne acquistata a tutti gli effetti dal comune, quegli interni così regali, eleganti e raffinati, nei quali possiamo solo immaginare lo sfarzo degli arredi e l’incanto delle feste e dei ricevimenti del lontano Settecento, sono oggi spazi interamente dedicati a mostre ed esposizioni artistiche di ogni tipo.
Il luogo ideale in cui ospitare laboratori didattici interattivi e coinvolgenti per le scuole o per le famiglie, durante i quali i bambini si ritrovano in uno spazio a loro perfetta misura. Basta, infatti, uno sguardo verso una della numerosissime finestre per vedere il parco e il bosco che li circonda e sentirsi liberi e spensierati.
Del tutto degna di nota è, senza dubbio, la seconda facciata di Villa Scaccabarozzi: un complesso impreziosito da sette volte ribassate, che sfocia su una piazza circolare progettata niente meno che dall’architetto Giuseppe Pollack, figlio del più celebre Leopold. Al centro di essa, da sempre molto amata e apprezzata da grandi e piccini, la fontana. Una piacevole struttura circolare, che richiama la pianta stessa della piazza, offre refrigerio nelle calde giornate estive o, più semplicemente, appaga gli occhi dei cittadini in qualsiasi periodo dell’anno.
E, inoltre, la sala delle colonne, un edificio adiacente il corpo principale della villa ma separato fisicamente da esso, così chiamata per le imponenti colonne in marmo che sorreggono un intricato e affascinante soffitto a volte in muratura con mattoni a vista. Uno spettacolo del tempo messo al completo servizio della cittadinanza per eventi, riunioni condominiali e feste private.
Villa Scaccabarozzi, un’autentica architettura di fine Settecento incorniciata nel panorama campagnolo e verdeggiante della Brianza, è la prova che le bellezze del passato vivono a imperitura memoria nel nostro usufruirne quotidiano. Ed è meraviglioso constatare come una creazione del passato possa vivere ed essere vissuta appieno anche nel presente. Un ponte tra epoche distanti ma mai separate dal tempo.
Francesca Motta