Villa Camperio a Villasanta è lo stabile più antico del comune, risalente addirittura al 1676, e proprio per questo racchiude in sé tutte le tracce dei secoli passati.
Le sue solide mura e gli archi che si aprono ai lati del cortile interno, emanano la forza e l’importanza delle vicissitudini storiche cui Villa Camperio ha fatto da testimone.
Si può dire, senza esagerare, che la secolare Villa del comune di Villasanta sia stata lo scenario di molti periodi storici: ne è stata un’osservatrice silenziosa, un contenitore discreto e allo stesso tempo protettivo, e oggi resta ancora ben incastonata nello scenario locale e lombardo guardando al futuro.
La famiglia Camperio, che ha dato il nome alla Villa, è diventata protagonista della storia locale nell’anno 1818, quando ha acquistato la villa seicentesca che, al tempo, portava il nome di “La Santa”.
Addentrandoci più nello specifico, scopriamo che la Villa è stata acquistata dalla famiglia Camperio dal conte Federico Confalonieri, che nel 1815 è stato qui relegato dal Governo austriaco.
Il conte Federico Confalonieri, nato in una famiglia nobile e fortemente devota all’Austria, ha preso le distanze dalle sue origini sin da giovane, infatti ha sempre appoggiato l’ideale di un’Italia unita.
Confalonieri, quindi, grazie alla sua altolocata provenienza, è stato uno dei grandi magnati lombardi che detenevano un significativo potere, sia durante la dominazione degli Asburgo, sia sotto Napoleone.
Senatore a Milano del Regno d’Italia, Federico Confalonieri è stato un duro oppositore del regime napoleonico e ha contribuito incisivamente alla caduta del Regno Italico del Viceré Beauharnais.
Pertanto, deduciamo con chiarezza che l’originario proprietario di Villa Camperio, è stato non solo un forte sostenitore dell’ideale di un’Italia unita, ma anche un vero e proprio partecipante attivo delle lotte per la sua realizzazione.
Confalonieri, infatti, è stato uno di coloro che ha incitato la folla il 20 aprile 1814 presso il Palazzo del Senato, e i disordini che ne conseguirono hanno portato al linciaggio del Ministro delle Finanze Giuseppe Prina.
Proprio a causa di questo suo intervento decisivo, egli ha trascorso i successivi quattro anni della sua vita, confinato appunto a Villa Camperio, a difendersi dalle accuse di aver programmato l’assalto al Senato e l’uccisione di Prina, per cercare di sfuggire alla pena di morte.
Villa Camperio ha rappresentato lo stesso ruolo di residenza di ritiro dalla vita politica e militare, anche per Manfredo Camperio. Quest’ultimo, infatti, dopo aver partecipato alle Cinque Giornate di Milano e alle guerre risorgimentali contro l’Impero d’Austria, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nella residenza di Villasanta dove, in pace e serenità ha scritto la sua biografia.
Infine, nel 1975 Villa Camperio è stata acquistata dall’Amministrazione comunale di Villasanta che, così facendo, ha ottenuto anche la biblioteca della famiglia, che oggi costituisce il Fondo Famiglia Camperio, comprendente tre nuclei: biblioteca, archivio e collezione fotografica.
Ad oggi, Villa Camperio, sormontata nella parte posteriore dai rigogliosi giardini che richiamano la natura del parco di Monza, ospita numerosi uffici comunali ed è sede della biblioteca civica.
Basta un breve excursus storico per rendersi conto che Villa Camperio di Villasanta non è stata un semplice baluardo storico che ha attraversato i secoli, ma è stata la residenza, il luogo di confino e di rifugio, una culla di serenità e riflessione, per quei personaggi che si sono battuti con tenacia e dedizione per la liberazione del nostro Paese e la sua unità territoriale.
Villa Camperio è uno degli edifici di conservazione storica più eclatante del nostro passato, anzi, di testimonianza delle lotte che hanno materialmente realizzato il nostro Paese.
Il suo ruolo, inoltre, di sede odierna della biblioteca civica, non fa altro che rafforzare l’immagine simbolica di Villa Camperio: un luogo di conservazione del passato e di costruzione del nostro futuro.
Francesca Motta