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Villa Borromeo D’Adda e il suo parco, la Brianza che merita


Oltre il cancello in ferro battuto alla fine di via Roma, una delle strade principali di Arcore, si apre uno scenario spettacolare. Uno degli esempi più riusciti di simbiosi tra natura e architettura. L’esempio lampante che i due elementi hanno sempre vissuto in armonia tra di loro e che anche oggi, nonostante tutto, è possibile proseguire su questa scia.

Siamo sempre più abituati a considerare normale cementare intere aree verdi per costruirci palazzi e innalzare mattoni su mattoni. Ma non è così e non dovrebbe esserlo.
Il Parco di Villa Borromeo ne è la prova: secoli di convivenza tra alberi, prato, immense aree verdi, e una villa con tutte le strutture ad essa annesse che possono solo giovare in bellezza della vicinanza con il parco.

Villa Borromeo D’Adda e il suo parco, la Brianza che merita

Basterebbe varcare più spesso dei cancelli simili per rendercene conto e, soprattutto perchè no, prendere esempio dal passato e da chi ci ha preceduto.

Ma veniamo a noi. All’interno del vasto e curatissimo Parco di Villa Borromeo di Arcore, si erge l’omonima villa che troneggia su di un’altura come un faro per tutti i visitatori del parco, una perla paesaggistica.
Fondata dalla famiglia milanese D’Adda, in seguito ai cambiamenti che affrontò nel corso del XIX secolo per volere dei proprietari Giovanni ed Emanuele D’Adda, e dopo la morte di quest’ultimo avvenuta nel 1911, la villa passò per via ereditaria ai Borromeo D’Adda: da qui il nome di Villa Borromeo con cui è diventata celebre e nota negli anni a venire.

Inoltre, in seguito alla scomparsa nel 1979 del Conte Carlo Borromeo D’Adda, dall’anno 1980 tutta la tenuta divenne proprietà del Comune di Arcore. L’intero complesso architettonico che trova spazio all’interno del parco comprende: il palazzo d’ingresso, ora sede del Comune; le scuderie del tardo Ottocento e recentemente restaurate, che oggi ospitano la sede distaccata del corso accademico di restauro dell’Accademia di Brera; l’antica e altrettanto caratteristica Cappella Vela, nata per custodire le spoglie della moglie di Giovanni D’Adda, con le raffinate sculture di Vincenzo e Lorenzo Vela, ad oggi visitabile a cadenza mensile; e infine la Villa, anch’essa nuova di restauro e riaperta al pubblico da circa un anno.

Appena rimessa a nuovo, Villa Borromeo non è stata intaccata in alcun modo nella sua immagine e nella sintonia che l’ha sempre legata all’ambiente naturale circostante. Il restauro, conclusosi a maggio del 2018, ha interessato gli spazi architettonici interni alla villa, che necessitavano per cause di forza maggiore di un intervento tempestivo, ma lo stile dell’edificio resta sempre lo stesso e inconfondibile.

Villa Borromeo D’Adda e il suo parco, la Brianza che merita

Impossibile non perdersi tra le forme, le linee sinuose e le decorazioni della facciata della villa. Le caratteristiche strutture in ferro battuto, che donano leggerezza e permettono alla struttura di non appesantirsi, sostengono i tre archi che accolgono i visitatori davanti alla sua entrata, per poi proseguire lungo i balconi del primo e del secondo piano. Un intricato e raffinato groviglio in ferro battuto che richiama l’intrecciarsi dei rami degli alberi lì vicino, in un continuo alternarsi e complementarsi di vegetazione e di cemento, di natura e di mano dell’uomo.

Non esiste “tappeto rosso” migliore di quello del prato accuratamente tagliato, che accoglie i propri ospiti e li conduce verso la villa, in un percorso che non ha nulla di forzato e nel quale ogni elemento ha il proprio spazio, la propria fisionomia e la propria ragion d’essere.

Villa Borromeo D’Adda e il suo parco, la Brianza che merita

Il Parco di Villa Borromeo si fa custode di una meraviglia invidiabile, come una conchiglia che si apre e svela la sua pietra agli occhi del mondo, facendola brillare più che mai.
E così, l’estesa area verde che fa da contorno alla villa, non le è assolutamente da meno in quanto a bellezza. Giochi per i bambini, con tanto di altalene e scivoli; un’area cani in cui poter lasciare correre indisturbati e senza alcun timore i nostri amici a quattro zampe; un percorso ginnico per i visitatori più sportivi; insomma, nulla lascia pensare ad un parco d’élite.

Il polmone verde del comune di Arcore è la testimonianza che anche il parco di una villa storica signorile, può e deve essere vissuto dalla popolazione.
Passeggiando per i sentieri immersi nella vegetazione, tra alberi di ogni specie e dimensione, si giunge a due laghetti, che è possibile costeggiare in tutto il loro perimetro, e che sono la casa di simpatiche tartarughe, anatre e pesci.

Villa Borromeo D’Adda e il suo parco, la Brianza che merita

Camminando tra la flora rigogliosa del parco, seduti su una panchina ai piedi degli specchi d’acqua, sdraiati sul prato verdeggiante e ben curato, giocando a nascondino con i più piccoli, o correndo lungo i suoi sentieri, si ha la palpabile sensazione di essere nel bel mezzo di un’unione. La natura si fa palcoscenico delle magistrali creazioni dell’uomo.
E chiunque decida di varcare i cancelli del Parco di Villa Borromeo, respirerà a pieni polmoni aria di storia, di vegetazione e di equilibrata armonia.

Francesca Motta

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