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Vacanze in amicizia, al di là della disabilità


Disabilità vacanze

Estate, tempo di vacanze, periodo di ferie per tutti, anche per me che, se vogliamo, sono forzatamente in ferie da sempre, dalla nascita. La mia è, infondo, una quotidiana “vacanza” in famiglia, nella mia casa che però qualche volta mi appare come una dorata prigione. I limiti sono quelli che ormai sapete e quindi non vi tedio sull’argomento.

Adesso penso alle mie vacanze, in particolare al periodo che da qualche anno trascorro al mare con gli amici della Cooperativa sociale Ellepikappa di Pozzo d’Adda, che si occupa di assistenza ai disabili. Si parte il 19 luglio, direzione Lidi Ferraresi, nella zona di Comacchio. Il gruppo è composto solitamente da una quindicina di ragazzi più gli accompagnatori. La squadra è di quelle a dir poco “strane”, con portatori di handicap di vario genere, dove ognuno dice la sua e fa la sua parte. Il bello è trovarsi davanti al mare dopo un anno trascorso praticamente tra le quattro mura domestiche.

Ma importante è soprattutto il valore dell’amicizia che tiene unita questa speciale pattuglia durante il periodo della vacanza. Nonostante le grandi difficoltà di ognuno, cerchiamo tutti di scambiarci i nostri vissuti, le nostre storie e le nostre emozioni, che poi sono la parte più importante. Davanti al mare ci emozioniamo tutti. Cogliamo la bellezza della vita e godiamo di questi giorni all’aria aperta con il corpo tra le onde.

Disabilità vacanze sediaEntrare in acqua è per me un’operazione complicata: vengo agevolato da una speciale carrozzina a ruote larghe, con tanto di battistrada adatto per la sabbia, portata da almeno due accompagnatori, molto volenterosi e caparbi nel spingermi fin dentro l’acqua. Una volta immerso, inclinano la “due ruote” da un lato e così riesco a scivolare nel mare per nuotare finalmente libero. Ma controllato a vista, ovviamente. Intanto loro hanno risparmiato una giornata buona di palestra, vista la mia stazza.

Finita la nuotata, che nella media dura un’oretta e qualche volta anche di più, mi ripescano come un tonno (pinna gialla) e mi rimettono sulla sdraio con i ruotoni pronto per essere riportato a riva. Ma non è finita qui. Ci vuole una bella lavata per togliersi la salsedine e quindi mi spingono fin sotto la doccia. Rinfrescato e sistemato posso riposare sotto l’ombrellone.

Per due volte al giorno funziona così. Qualche volta andiamo anche a fare qualche bel giretto sul lungomare e in città. Ci divertiamo ascoltando musica e facendo grigliate all’aperto. La struttura che ci ospita è ovviamente accessibile per noi “carrozzati”.

Durante questi giorni emergono i valori belli dell’amicizia:

– la condivisione,

– la conoscenza,

– l’essere capaci di mettere le gioie e i dolori in comune,

– la stima di sè e dell’altro,

– la sensibilità.

Personalmente, nel mondo d’oggi, non sempre riesco a ritrovare negli altri questi valori. La gente fa fatica a comprendere il senso vero dell’amicizia perché c’è molta difficoltà nell’ascoltarsi e nel condividere le emozioni e le sensazioni. Il mondo dovrebbe ritrovare quello che è il rispetto dei valori umani e delle persone in modo che i sentimenti siano rivalutati nel profondo.

Immerso nelle mie difficoltà, ho sempre dato un valore prioritario all’amicizia. L’amicizia, infatti, permette di crescere e di capire che la vita può essere vista in un altro modo, anche quando non è stata benevola con te: non è importante ciò che si è, ma piuttosto quello che si prova e si sente all’interno del cuore. Sono fermamente convinto che, con l’amicizia vera, basata sulla spontaneità, sul confronto, sulla sensibilità e sulla capacità di volersi bene, tanti problemi passano in secondo piano, sotto la spinta interiore e l’aiuto degli amici veri, che ti danno una mano a riflettere e quindi a trovare una soluzione quando ti trovi in difficoltà.

Credo che l’aiuto più grande venga dal cuore di ciascuno quando lo si sa percepire, facendo le cose con semplicità e soprattutto fermandosi per ascoltarlo; fare questo non è facile tuttavia, ma se si riesce l’aiuto sarà efficace.

Un elemento fondamentale è anche come l’amicizia possa far crescere e cambiare le persone nell’ambito di buon rapporto. Essere buon amico, di solito, chiede dei sacrifici molto grandi, non imposti ma spontanei. Essere amici oggi, con tutto quello che viviamo, non è cosa facile ma risulta quantomai costruttivo nel momento in cui la relazione è forte, sincera e profonda. Personalmente, mi sento più realizzato quando faccio fatica ad indirizzare un amico piuttosto che quando tutto è risultato semplice e scontato fin dall’inizio.

 Proprio nel momento in cui mi preparo a vivere le mie vacanze di gruppo, riassaporo il senso dell’amicizia come grande valore che non va sprecato per nessun motivo e così ringrazio tutti i miei cari amici.

Buone Vacanze a tutti. Vi aspetto a settembre su queste colonne, a Dio piacendo!

Federico Malchiodi

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