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Un Natale con “abilità diverse”


 Le luminarie, gli addobbi e i colori si accendono in questi giorni per le festività di fine d’anno. I centri delle nostre città s’illuminano e tutto diventa più bello, ovattato, armonico.

E’ Natale. La Festa delle Feste, la Festa più bella dell’anno, la Festa della Nascita, la Festa religiosa, la Festa dei grandi valori famigliari. Almeno così dovrebbe essere per tutti noi.

Ma cos’è veramente il Natale? Quale reale valore ha oggi? Come viviamo intimamente questi giorni di festa? Che significato diamo alla natività? O meglio, che significato diamo a una nuova vita? Alla novità?

Parlare di nascita nella mia condizione non è cosa semplice. Perché la mia è stata una nascita difficile, che ha portato purtroppo al mio attuale stato.

Nascita. Rimane comunque per me una parola bellissima, nella sua essenza, nel suo significato più profondo, che però potrebbe nascondere molteplici risvolti. Siamo convinti che tutti si rendano conto di essere nati e del valore della nascita?

 La nascita è il nostro punto di partenza, il germoglio dal qualche cresce la nostra piantina. L’avvio di ogni cosa. Il mettersi in cammino verso i nostri traguardi, che, via via, nel corso della vita definiamo. Obiettivi e traguardi che formano la nostra personalità e delineano i tratti di ciò che siamo. Eppure in tanti non mettono a fuoco bene il valore di tutto questo. Il valore stesso della vita. Disperdono nel tempo energie positive, gettano al vento opportunità, buttano nei rifiuti i loro talenti e i loro cuori. 

Bello sarebbe rimanere sempre un po’ bambini, guardando l’universo con occhi puliti, non abbruttiti dagli eventi, dalle delusioni, dalle paure, dalle difficoltà, dalle negatività, dagli egoismi, dalle brutture e da tutto ciò che fa male. Questa società, i media e quello che ci ruota intorno mettono in mostra per lo più il peggio. Dove è finito il bello che pure esiste? Dove sono caduti valori ed etica? Esistono ancora? Fanno ancora parte del nostro modo di vivere oppure ce li siamo persi per strada?

Ed ecco che il Natale ci riporta all’essenza, ai giorni dell’infanzia, alla spensieratezza, alla serenità dell’ambiente domestico, alla famiglia, allo stare insieme, ai nostri valori primari. Alle piccole cose, ai gesti quotidiani, al valore di un dono. All’amore per i nostri cari. A ciò che conta veramente.

In questa atmosfera gioiosa dimentichiamo gli eccessi del consumismo, la banalità di talune nostre espressioni, la nullità di certi argomenti. Nel Natale emerge la nostra parte migliore, i sentimenti veri, la condivisione. Vengono alla luce quelle che dovrebbero essere le nostre normali “abilità” che invece spesso si sono perse per strada, diventando “abilità diverse”, non più abituali. Ecco perché dobbiamo recuperare le nostre “abilità perdute” e rinascere interiormente. Cosa straordinariamente necessaria non solo a Natale. 

Vi regalo questa mia poesia.

 Natale è

un bimbo che nasce nei nostri cuori.

Natale è

se lo facciamo entrare,

se lasciamo a Lui spazio.

Natale è

se diamo parole di conforto a chi è nel bisogno.

Natale è

quando incoraggiamo l’altro.

Natale è

quando viviamo la vita appieno e amiamo incondizionatamente.

Natale è

quando ci accogliamo per ciò che siamo.

Natale è

quando doniamo.

Per me Natale è questo e per voi cari amici?

Non mi resta che augurare a tutti voi un Buon Natale, con la consapevolezza di lasciare spazio a questo bimbo nel mio cuore. 

Auguri sinceri.

Federico Malchiodi

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