Se ne va un altro grande, grandissimo, protagonista del ciclismo, come atleta prima e come direttore sportivo poi: Giorgio Albani, che aveva da poco più di un mese compiuto 86 anni, ha fatto l’ultima pedalata verso il Paradiso stamane 29 luglio. Con lui si spegne uno stupendo interprete dello sport della bicicletta e un portatore sanissimo dei valori belli dello Sport, quello con S maiuscola che tanto ci piace.
“E’ stato per tutti noi un triste risveglio – ha dichiarato il presidente dell’Unione Società Sportive Monzesi Pietro Mazzo – Se ne va un altro petalo della nostra rosa, che continua ad impoverirsi”. L’Unione Società Sportive Monza Brianza ricorda con grande affetto quanto il grande Giorgio ha sempre fatto come uomo e come sportivo, tanto che tutta la sua vita è da additare come fulgido esempio.
Personalmente mi piace ricordarlo in una bella serata alla Fiera di Monza, tanti anni fa oramai, in occasione dell’annuale consegna dei Premi e riconoscimenti sportivi. Anche allora, come sempre nella sua vita, il suo messaggio dal palco era stato d’insegnamento verso i contenuti veri della pratica sportiva, dal sacrificio al rispetto dell’avversario, dalla fatica alla gioia per la vittoria, dall’impegno per gli altri, per soddisfare il proprio ego e anche la squadra, i compagni. Così si era guadagnata la stima di tutto l’ambiente sportivo.
Albani, nato a Monza nel ’29, professionista tra il 1949 e il ’59, era stato campione italiano e vincitore di diverse tappe al Giro d’Italia; è stato presidente del Pedale Monzese e direttore sportivo della Molteni di Arcore dal 1962 al 1976 che conquistò il mondo con il belga Eddy Merckx, il cannibale del ciclismo, che proprio in occasione del suo ultimo compleanno aveva aperto il cuore trovando in italiano parole toccanti per ricordare il suo maestro.
“Incontrare uno come lui è stato un onore – aveva detto il belga – Il più grande direttore sportivo che abbia mai avuto”. E sentirsi dire così dell’invincibile Eddy è stato forse il più bel complimento ricevuto in carriera. Albani nel 2013 era stato insignito del Giovannino d’oro, la massima benemerenza civica monzese, ed era stato festeggiato in una serata dedicata interamente a lui al Binario 7 in ottobre. Durante la festa sportiva nel salone squillò il telefono. Dall’altro parte c’era Merckx che esprimeva tutta la sua stima e gratitudine nei confronti dell’amico Giorgio, che umilmente si scherniva: “Non so merito tutto questo – disse – Con le tue gambe sarebbero stati tutti bravi” aggiunse rivolto al grande corridore belga.
Le gambe, caro Albani, devono essere coordinate dalla testa e lei quella l’hai fatta sempre funzionare alla grande. Adesso lassù starà già facendo una bella chiacchiera con l’amico Fiorenzo Magni.
c.g.