Certe volte anche le campagne stampa riescono ad ottenere qualcosina e possiamo dire di essere stati fra i primi, se non i primi in assoluto (leggi qui), a sollevare polemiche precise contro una decisione che, per una serie di ragioni, non sembrava logica, perché non motivata da ragioni di reale sicurezza, in particolare nella tratta monzese a tre corsie. Ed ecco che da martedì 18 ottobre nel tratto brianzolo della SS36 del Lago di Como e dello Spluga, cambiano nuovamente i limiti di velocità: da Monza a Verano Brianza (e viceversa) si potrà viaggiare fino a 110 km/h e il nuovo limite va addirittura al di la della precedente prescrizione stradale prevista originariamente nel tratto di 100 km/h.
In particolare, il limite viene elevato a 110 km/h in carreggiata nord dal km 12,910 (Monza) al km 24,300 (Verano Brianza) mentre in carreggiata sud dal km 24,300 (Verano Brianza) al km 16,400 (Desio) e dal km 15,500 (Lissone) al km 12,910 (Monza).
Con un comunicato stampa emanato alla fine della scorsa settimana l’ANAS, che gestisce la SS36 Valassina, ha detto di restare: “impegnata in un costante sviluppo di un più ampio programma di interventi volti a migliorare la sicurezza e la funzionalità della Statale, al fine di colmare nel più breve tempo possibile il deficit di manutenzione e migliorare il livello di funzionalità dell’arteria. Oltre ai 17 milioni di euro annui di finanziamento previsti nei prossimi tre anni, per la manutenzione straordinaria di questa fondamentale arteria Anas ha avviato lo studio di un piano straordinario per la statale 36 che prevede nel breve e medio periodo finanziamenti aggiuntivi per realizzare interventi più complessi volti a elevare la fruibilità e i livelli di servizio”.
La decisione è giunta dopo un incontro fra Ugo Parolo, sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle politiche per la Montagna, con il capo compartimento della viabilità per la Lombardia Giuseppe Ferrara.
Il 6 settembre scorso era stata discussa in Consiglio Regionale l’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo.
“La “Valassina lumaca” – aveva rimarcato in aula il monzese Romeo – non solo rappresenta un danno per tutti, cittadini e imprese del territorio, ma crea situazioni di maggior pericolosità rispetto a quando erano in vigore i precedenti limiti di velocità. Anziché abbassare i limiti, ANAS avrebbe dovuto sistemare per tempo il manto stradale e le infinite buche della Statale 36. Una presa in giro, un metodo sbagliato che avevamo già visto applicare nel caso della Milano-Meda. Quanto dureranno i lavori sulla Valassina? – incalzava il capogruppo leghista – Non vorremmo che, come accade spesso in Italia, l’ordinanza “temporanea” finisca per diventare definitiva”.
L’Assessore Regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte, condividendo le preoccupazioni del consigliere Romeo, aveva affermato la volontà di Regione Lombardia nel sollecitare ANAS affinché si tornasse nel più breve tempo possibile al precedente limite di velocità. Addirittura, oggi nel tratto monzese, siamo andati oltre di 10 km/h, segno che nella precedente decisione non erano state fatte opportune valutazioni, ad esempio, sulla tratta a tre corsie.
Nei giorni scorsi, a convincere ANAS sarebbero stati in particolare il sottosegretario regionale Parolo e il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta che ci sono fatti carico della questione dei limiti considerati troppo bassi e, dopo una serie di incontri e trattative, hanno raggiunto il primo apprezzabile risultato. Sul tavolo ci sono adesso una serie di interventi nella tratta di più a nord dell’importante arteria che collega l’area metropolitana ai laghi e alle nostre montagne, per migliorare la sicurezza in modo da poter rialzare i limiti fino a Colico. ANAS sta vagliando le varie richieste avanzate a motivate in queste ultime settimane, da quando il 1° agosto sono scattati i limiti al ribasso che hanno fatto molto discutere. Va comunque detto che quest’state molti lavori di ripristino del manto stradale sono stati portati a termine, sistemando numerosi tratti davvero in pessime condizioni. Per fine gennaio si attende la riapertura dell’uscita per Briosco-Arosio dove verrà posizionata una rotonda per facilitare lo scorrimento del traffico.
“Abbiamo portato sul tavolo le esigenze e dai cittadini di fronte alla riduzione dei limiti di velocità sulla SS 36 Valassina del tratto Monza-Colico – ha commentato Parolo – Si tratta di limiti che paiono in alcuni tratti non ragionevoli e materialmente non rispettabili. Basti pensare che, nel percorso da Colico a Lecco, per circa metà del tragitto si dovrebbe viaggiare a 70 km/h. L’ingegner Ferrara ha voluto puntualizzare che la scelta di Anas è volta a garantire la sicurezza degli utenti, però ha colto le preoccupazioni e ha ribadito la chiara volontà di ritenere questa situazione assolutamente transitoria. L’obiettivo di Anas sarà quello di elaborare un piano di manutenzione adeguato, che attualmente si trova già in fase avanzata, per garantire risorse necessarie ad adeguamenti strutturali che possano consentire l’eliminazione pressoché totale, salvo casi limitati, del limite di 70 km/h. Abbiamo chiesto – ha cocnluso Parolo – di dare un segnale concreto di questa volontà e, come primo risultato, abbiamo ottenuto l’emanazione dell’ordinanza, che, a partire dal 18 ottobre 2016, introdurrà in carreggiata nord, tra Monza e Verano Brianza, tra Verano e Desio e tra Lissone e Monza, il limite di 110 km/h in luogo dell’attuale limite di 90 km/h e del previgente limite di 100. Si tratta di un primo gesto concreto che fa ben sperare circa una soluzione, ai tempi ragionevoli, rispetto ai limiti introdotti sul tratto Lecco-Colico, con particolare riferimento ai tratti con i limiti di 70 km/h”.
“Il limite di velocità sulla Valassina si alza a 110km/h! Dal 18 ottobre sulla Statale 36 tra Monza e Verano, tra Verano e Desio e tra Lissone e Monza verranno aboliti i limiti attuali di 70 e 90 km/h. Una decisione volta ad ascoltare le esigenze e le richieste dei cittadini, nel rispetto dei ragionevoli criteri di adeguata sicurezza” ha commentato sul suo profilo FB il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala.
Insomma, che qualcosa non funzionasse era subito balzato all’occhio ed anzi c’era la sensazione che la scelta di ridurre i limiti era anche dovuta in parte ad una tutela dell’ente gestore, per evitare possibili ricorsi da parte degli utenti, viste le pessime condizioni del manto stradale in alcuni tratti, ma anche alla necessità di fare cassa, di portare a casa qualche soldino, tartassando i soliti automobilisti, che sicuramente non tutte le ragioni hanno quando schiacciano sull’acceleratore, ma è pur vero che su è giù per la Brianza e per il Lario c’è tanta gente che va in giro per lavoro, che ogni giorno transita su un’arteria tutt’altro che sicura e non per questioni di velocità.
Adesso si sta andando nel senso della ragionevolezza. Fa è difà l’è tutt un laurà, si dice dalle nostre parti, così spariranno i cartelli dei 90 all’ora nella tratta sud e verranno presto posizionati quelli indicanti i 110. Non abbiamo capito bene come finirà la storia degli autovelox previsti (almeno quattro) che dovevano essere installati. Alla prossima puntata.
Carlo Gaeta