Smog e ciclisti sono parole spesso associate quando si parla di mobilità urbana.
La preoccupazione di fondo è se pedalare in città fa male, specie quando l’inquinamento supera i limiti di legge. In questi anni sono uscite molte ricerche su smog e ciclisti. Esse non danno una risposta univoca, perché sono molte le variabili in campo, come il territorio in cui sono state fatte, la velocità dei veicoli, la distanza dal traffico, la presenza di barriere fisiche, il tipo di strada, il tempo di esposizione e le condizioni meteorologiche generali.
Se convenga di più spostarsi da ciclisti o da pedoni, l’indicazione è assai incerta. Secondo alcune ricerche, i ciclisti sono meno esposti all’inquinamento rispetto ai pedoni, secondo altre lo sono maggiormente, in un derby le cui variabili sono comunque quelle su menzionale. Per quel che riguarda invece biciclette e automobili, i risultati indicano un maggior vantaggio per chi usa le due ruote.
Ecco comunque l’esito di alcuni studi recenti:
- Una ricerca del King’s College di Londra ha dimostrato che i ciclisti sono esposti a cinque volte meno inquinamento atmosferico rispetto agli automobilisti, grazie alla possibilità di scegliere percorsi meno trafficati e di ridurre il tempo di esposizione.
- Una ricerca della Healthy Air Campaign ha confrontato i livelli di esposizione a black carbon, particolato e monossido di azoto tra quattro soggetti che si muovevano con mezzi diversi (auto, bus, bici e a piedi) lungo lo stesso percorso a Londra. I risultati hanno mostrato che il ciclista era il meno esposto a tutti e tre gli inquinanti, seguito dal pedone, dal passeggero del bus e infine dall’automobilista.
- Una ricerca dell’Università di Leeds ha analizzato i dati di 122 sensori installati su veicoli, biciclette e pedoni in sette città europee. I risultati hanno indicato che i ciclisti erano esposti a livelli più bassi di particolato e monossido di azoto rispetto agli automobilisti e agli utenti dei mezzi pubblici, mentre i pedoni erano esposti a livelli simili o leggermente superiori ai ciclisti.
- Un’analisi condotta a Londra ha rilevato che i ciclisti sono esposti a livelli più alti di monossido di carbonio e particolato rispetto ai pedoni, ma anche che respirano più profondamente e più velocemente, aumentando l’assorbimento di inquinanti.
- Uno studio svolto a Roma ha mostrato che i ciclisti sono esposti a livelli più alti di benzene e toluene rispetto ai pedoni, ma anche che hanno una maggiore capacità polmonare e una maggiore ventilazione alveolare, che potrebbero ridurre il rischio di effetti nocivi.
- Una ricerca effettuata a Barcellona ha indicato che i ciclisti sono esposti a livelli più alti di black carbon rispetto ai pedoni, ma anche che hanno una maggiore attività fisica e una minore frequenza cardiaca, che potrebbero avere effetti benefici sulla salute cardiovascolare.
Quello che si può comunque dire in generale, viste le variabili degli esiti dei vari studi, è che anche le ricerche indicano che andare in bicicletta non è mai nocivo a prescindere, e in più la due ruote coi pedali offre in prima battuta di migliorare la salute fisica e mentale dell’individuo e più in generale contribuire a ridurre le emissioni di gas serra.
Accantonati dunque scientificamente i timori, il resto è buona volontà e predisporre progressivamente le città al buon uso della bicicletta, mezzo di buon senso e assolutamente sostenibile.
AC