Montagna, che passione! E’ quella che accomuna tanti brianzoli che soprattutto nella stagione bella si arrampicano sulle nostre cime alpine. Non mancano nemmeno le spedizioni all’estero, nel periodo delle vacanze, in Sudamerica, nel Perù, nelle Ande, nella Terra del Fuoco, in Asia, in Tibet, in Pakistan, sull’Himalaya.
Vogliamo bene alle montagne che sono la nostra grande protezione dai venti del nord, dal freddo. Ci piace buttare lo sguardo verso le Prealpi e le Alpi, che si vedono laggiù in fondo, a far da cornice alla Padania. Svettano sulla Brianza le Grigne e il Resegone, palestre a cielo aperto per tanti alpinisti. Quante storie si perdono lungo i sentieri e le ferrate che portano alle nostre vette, quante fatiche a caccia di un record personale, del proprio limite fisico, per salire là in cima a respirare le nuvole, a toccare quasi il Paradiso con un dito.
C’è un personaggio che proprio alla montagna ha dedicato parte della sua proficua attività. Un brianzolo doc, che, non proprio come i gatti, alle sette vite ne ha scambiate già almeno due per diventare grande imprenditore sportivo.
Stiamo parlando di Sergio Longoni, che marcia a passo ben spedito verso le 75 primavere e, non contento, sogna ancora un bel giretto in quota sull’Himalaya. Per intenderci, è colui che ha dato vita alla Longoni Sport, azienda brianzola che, dopo quasi trent’anni buoni di attività, con l’avvento degli Anni Duemila, in un momento di stanchezza e di incertezza verso il futuro, aveva a fatica deciso di cedere accettando una congrua offerta rispetto al valore dell’azienda. Decisione sofferta, della quale si pentì nel giro di qualche mese reinvestendo il tutto per avviare una nuova attività, che, manco a dirlo ha nuovamente “spaccato”. Due vite, due imprese, due successi.
Oggi il sciur Longoni è quello di DF Sport Specialist, avventura intrapresa nel 2002 che lo ha portato ad aprire 14 punti vendita, oltre all’e-commerce, con quasi 350 fra dipendenti e collaboratori e un fatturato di circa 70 milioni di euro. C’è anche un punto vendita dedicato alla moda, alle firme del lusso, in quel di Bevera di Sirtori, nel megastore della premiata ditta, che da una parte contiene il modaiolo Blufrida e dall’altra lo sportivo DF. Entrambe le sigle celano i nomi delle figlie di Sergio Longoni, Daniela e Francesca, con un tocco di blu che non guasta mai e richiama al mare, al cielo terso, all’infinito.
Sergio Longoni, nativo di Barzanò, da vero appassionato di sport e di montagna, ha organizzato dal 2004 ad oggi quasi 200 serate dedicate ai grandi dello sport, alpinisti in particolare, ma non solo. Nel grande parcheggio dello store di Bevera, in occasione di questi incontri, le sedie vanno a ruba, soprattutto quando i nomi degli ospiti sono quelli famosi di personaggi come Simone Moro, Reinhold Messner, Alex Zanardi. Facilmente si toccano le duemila presenze di appassionati che giungono da mezza Lombardia e anche da più lontano. Un’altra grande idea per comunicare il marchio, che ogni anni è abbinato a oltre 1000 eventi, tra gare nazionali e internazionali. DF Sport Specialist sponsorizza anche tanti campioni. L’ultima della serie vista a Barzanò è stata la bella e brava Tamara Lunger, 31enne sudtirolese di San Valentino in Val d’Ega nella provincia bolzanina, a due passi dalle Dolomiti.
Longoni, da padrone di casa, l’ha presentata con l’occhio di chi vede in ogni alpinista quello che forse lui avrebbe sognato di fare. Queste occasioni sono quantomai adatte per pensare alla vita, ai tanti sacrifici fatti, alla passione per la montagna e per lo sport che coltiva ogni giorno nel lavoro e quasi ogni domenica su per i sentieri. C’è tanto cuore e buona parte adesso è dedicata ai cari nipotini. In particolare un pensiero è rivolto a Giulio, il primo anagraficamente, mentre si fa scrivere una dedica sul libro duttato giù a due mani dalla scalatrice, dopo che nel 2016 ha affrontato il Nanga Parbat con Simone Moro ed altri due compagni di cordata, fermandosi a 70 metri dalla vetta per non rischiare la vita e compromettere l’intera spedizione.
“Siamo arrivati a contare 181 serate di questo genere, dedicate ai grandi dello sport, ma qualcuna delle prime s’è persa nella memoria e quindi forse siamo già verso le 190. – dice il big boss della DF – Gli atleti raccontano le loro esperienze, le loro sfide, il loro grande amore per lo sport, che è anche sacrificio e applicazione costante. Per noi sono grandi esempi, che ci emozionano e ci coinvolgono. E’ un regalo che facciamo al nostro pubblico, ai tanti appassionati che altrimenti non potrebbero facilmente incontrarli. Tutti i più grandi alpinisti sono stati nostri ospiti. Ci aiutano anche per sperimentare i nostri prodotti direttamente sul campo”.
Tamara rientra alla perfezione nella ricca carrellata di “grandi” passati per Bevera. Bella, simpatica, autenticamente tosta, sognava gli Ottomila fin da ragazzina, quando faceva atletica leggera e poi sci-alpinismo. E’ stata persino campionessa del mondo under 23 di sci-alpinismo, ma non le bastava. Voleva crescere, salire, non fermarsi. Poi nel 2009 ha avuto la fortuna di conoscere un grande alpinista come Simone Moro e il sogno si è avverato. Nel 2010 è salita sul Lhotse (8516) nel 2014 sul K2 (8611), seconda italiana nella storia. Nel 2016 sul Nanga Parbat avrebbe potuto essere la prima donna a raggiungere la cima di un ottomila in una scalata invernale. Ci riproverà.
“Ho ritrovato lassù la scena che avevo sognato per tante volte: io su un sasso con il vuoto intorno e il vento tra i capelli, nel cielo. Ho pensato: questa è la mia vita, il mio sogno! – ha detto Tamara sorridendo – Forse sono un pochino masochista, ma mi piace la fatica, il sacrificio, la sofferenza per raggiungere il traguardo. Anche il libro che ho scritto rappresenta una fatica. Per metterlo insieme ho trascorso tre giorni bellissimi in montagna con il coautore Francesco Casolo che ha raccolto tutto su di me. Il libro è nato dalle nostre conversazioni durante le camminate in montagna, nelle notti a dormire sotto le stelle in sacco a pelo. Ci vuole tanto amore e tanta passione per quello che si fa. Non bisogna avere paura. La montagna è vita, bellezza. Lassù mi sento ancor più viva. Sul Nanga ho rischiato davvero, sono caduta ma non avevo paura. Avevo consapevolezza che poteva anche accadere il peggio, che ci potevo lasciare la pelle, ma per me ne valeva la pena. Se potessi scegliere dove morire, vorrei accadesse lì”.
Cara Tamara non vale mai la pena di morire, anche mentre si fanno cose che piacciono e anche quando, infondo, vuoi fuggire da qualcosa che nella vita ti pesa, quando cerchi il silenzio eterno, vuoi evitare i clamori, i rumori, le voci, vuoi allontanarti da chi ti ha deluso e da un mondo confuso che ti annoia. Il libro “Io, gli Ottomila e la felicità” ci riporta ai suoi sogni, tra amore per la montagna e la costante sfida con se stessa. Ci racconta di questa giovane donna capace di imprese finora tentate solo da uomini.
Il padrone di casa Sergio Longoni, abituato agli expoit dei suoi ospiti, non batte ciclo, osserva ammirato, consapevole che la montagna è passione viva e pulsante, fino all’estremo, fino all’ultimo. Passione vera anche la sua che gli ha permesso di dare tanto allo sport con i suoi marchi, come ad esempio, DF Mountain, creata nel 2007 come tangibile risposta alla sua passione per la montagna, che è diventata quasi un must grazie al supporto di atleti, alpinisti, guide alpine e testimonial, che testano personalmente i prodotti, anche in condizioni estreme.
Fino all’ultimo anche per lui, Mister DF, che rifugge dalla pensione, continua a lavorare sodo e sogna una bella arrampicata immerso nel maestoso panorama dell’Himalaya.
Carlo Gaeta