«Vedute di Seregno e Brianza»: quarant’anni di pittura, dal 1976 al 2016, del pittore Giuseppe Sottile nei sui paesaggi «raccontati» con il suo acquerello. Fino al 17 aprile gli acquerelli e le composizioni ad olio del pittore siciliano trapiantato in Brianza saranno esposti negli spazi della Galleria civica Ezio Mariani (via Cavour, 26 – Seregno).
La mostra si apre con un omaggio di Sottile a «Un’occhiata nel mondo», opera del 1886 di Luigi Conconi, che mostra una monaca, che sale sul muro di cinta del convento per osservare quanto succede fuori. Incisore e acquafortista, pilastro della pittura della seconda metà dell’Ottocento, Conconi è stato suo maestro, insieme a Paolo Sala, che nel 1911 fondò a Milano la «Società degli Acquerellisti Lombardi».
Dall’omaggio a Conconi parte il filo conduttore della mostra che una serie di vedute della Seregno e della Brianza del passato, collegate a personaggi ed eventi che hanno «segnato» la storia del nostro territorio.
«Sottile, negli anni Settanta, ha fissato sulle mappe della memoria scorci di ciò che è “rimasto” del centro storico della città», scrive il curatore della mostra Franco Cajani: la Corte del Bram (tra via Lamarmora e via Pozzoli), la Corte del Brolis (sempre in via Lamarmora, già sede dell’antico Monastero dell’Annunziata e prima abitazione del Patriarca Ballerini), la Villa Odescalchi-Silva ripresa, con la sua imponente torretta, dall’interno del giardino. E poi: la Corte degli sfrattati su cu sorgerà piazza Risorgimento dopo la sua demolizione e l’Abside della Basilica seregnese, vista da via San Giovanni Bosco con il peculiare cotto rosso a vista delle «chiese rosse» milanesi.
Non manca un giro nel vecchio centro storico: vicolo Orti, vicolo Sole e due vedute di via Santino De Nova, per giungere alla periferia con Villa Buttafava a San Giuseppe e alle Corti del Dosso, rione al confine con il Comune di Albiate.
«Ricordo alcune composizioni ad olio dai colori vivi – scrive sempre Franco Cajani – con l’impasto applicato sulla tela con la spatola, ma quello che più mi era rimasto impresso riguardava gli acquerelli. Pur essendo popolare, non è frequente l’utilizzo dell’acquerello nella pittura: si tratta di una tecnica che prevede l’uso di pigmenti finemente macinati diluiti in acqua con una stesura direi quasi fulminea».
Oltre alle vedute seregnesi, alcune opere ci portano a scoprire luoghi della Brianza e siti monumentali come il Palazzo Borromeo-Arese di Cesano Maderno o paesaggi di Inverigo con antichi e dispersi casolari.
Giuseppe Sottile, classe 1937, originario di a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, da oltre mezzo secolo è trapiantato in Brianza, a Seregno prima, nel 1976, e poi a Meda dove oggi vive e lavora. A diciotto anni è a Milano dove segue i corsi dal maestro e pittore d’arte Pietro Grossi, imparando la decorazione sui mobili in stile. Dal 1967 al 1973 vive a New York, dove frequenta i corsi di pittura presso la «Hight School» di Hempstead, nella contea di Nassau, Long Island. Nel Queens. Lavora per «Astoria», la casa produttrice dei famosi pianoforti «Steinway & Sons». Ritornato a Milano sviluppa la sua passione per la pittura ad olio con la sola tecnica della spatola e si fa conoscere come uno dei migliori acquarellisti dell’«Associazione Italiana Acquerellisti».
La mostra potrà essere visitata fino a domenica 17 aprile nei seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Informazioni: Ufficio Cultura (tel. 0362/263.541 – email: info.cultura@seregno.info).