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Seregno, al Pertegà i piatti della nostra tradizione


La famiglia Boz con al centro il saggio Benito, il figlio Paolo e il nipote Thomas

La famiglia Boz con al centro il saggio Benito, il figlio Paolo e il nipote Thomas

Tra i locali storici della Brianza una visita la merita certamente il ristorante ‘Al Pertegà’ di Seregno in via Vignoli 9, zona tranquilla, vicina al centro cittadino ed al conosciutissimo Teatro San Rocco.

Al Pertegà risale al 900 ma la gestione del buon Benito Boz incomincia nel 1955 e da allora la tradizione continua, senza sosta, con l’esaltazione della cucina, che è tipica brianzola e milanese. Oggi a dar man forte al capostipite ci sono il figlio Paolo e il nipote Thomas, un terzetto familiare sempre attento ai commensali.

In inverno si può gustare la classica Cassoeula, insieme ai Bolliti misti e alla mitica punta di vitello al forno, che, dieta permettendo, un pò grassa è meglio. Immancabili, poi, l’osso buco, con o senza il tipico risotto, il brasato ed il cotechino con le lenticchie. In estate, invece, si passa dagli arrosti freddi , al roastbeef, dal vitello tonnato alla  cima ripiena,  dai rotoli di frittata all’insalatone con uova e pollo a filetti.

Al Pertegà il piatto forte invernale sono i bolliti

Al Pertegà il piatto forte invernale sono i bolliti

Insomma, al Pertegà brillano i piatti della tradizione locale, serviti con squisita competenza e professionalità, senza trascurare il minimo dettaglio. Il ristorante si presenta con una piacevole atmosfera anni Sessanta/Settanta, ricordando le tipiche trattorie di una volta, con tanto di cortile, dove un tempo non potevano mancare i campi da bocce ed ora, con una rivisitazione moderna, sotto caratteristiche travi di legno rusticamente trattate, si mangia, pensando, con velata nostalgia, alla gioventù andata.

Cordialità, qualità e quantità sono i tre sostantivi che regnano nel locale, per soddisfare tutti, dai clienti abituali, davvero tanti ed affezionati, ai nuovi avventori più esigenti. Ampia la scelta di antipasti, primi e secondi piatti, con servizio al carrello. La cantina è ben fornita di vini di qualità ed il buon Paolo sa sempre consigliare l’etichetta giusta da abbinare al cibo scelto.

Il rapporto qualità prezzo è decisamente in linea con quello di locali simili in Brianza.

L’uso del legno nell’ampia sala interna, rispecchia un arredamento classico. L’atmosfera nelle serate invernali viene riscaldata dalla fiamma del camino posto in angolo. I tavoli sono disposti per avere la giusta privacy. E’ possibile prenotare per passare serate piacevoli in compagnia di amici o per organizzare pranzi o cene aziendali. Nel periodo estivo, viene preparata la sala esterna sotto il pergolato. Si possono degustare menu stagionali sempre mantenendo un’atmosfera accogliente e casalinga.

La cucina, tipica brianzola e meneghina ad impronta casalinga, è curata da Roberto con l’aiuto dei proprietari, che assicurano sempre piatti di qualità, garantendo l’originalità del gusto nel tempo. Tutti gli ingredienti sono di prima scelta, selezionati dallo chef, per essere certi della buona riuscita di quanto cucinato.  Il servizio gestito da Paolo con l’aiuto del figlio Thomas, è molto discreto e sopratutto molto attento alla sala.

Il menu ‘Al Pertegà’ prevede, come antipasto: misto di salumi nostrani, Prosciutto di Parma solo o con carciofo intero sott’olio, misto di funghi di sottobosco, con porcini e bocconcini di peperone con acciuga. Per i primi: pasta di grano duro con pennette, maccheroni e, fusilli, al pomodoro fresco, ragù o arrabiata, oppure al ragù d’anatra, cinghiale, lepre e capriolo. Per i secondi c’è un carrello con ampia scelta tra arrosti, bolliti, piatti in umido, con osso buco e brasato, con verdure in insalata. Per il dessert: frutta di stagione o sciroppata, anche con aggiunta di gelato o semifreddo di pasticceria o fatto in casa.

Seregno Ristorante al Pertegà 2Come vuole la tradizione locale, nel menu del ristorante al Pertegà, c’è un’ampia scelta di bollito, ma  uno dei piatti di punta rimane sempre  la testina di vitello servita con salsa verde e mostarda.

Senza mai dimenticare la famosa Cassoeula di Benito, la cui ricetta è ormai considerata un inviolabile segreto nel tempo, piatto forte dell’inverno, senza trascurare, però, per un assaggio, il cotechino, il  salamino ed il musetto del maiale cotti.

Enzo Mauri

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