Un luogo ricco di bellezze e di sfaccettature il nostro territorio. Che coniuga l’incredibile incanto della natura, dell’arte, dell’architettura e della cultura in tutte le sue forme, con il fascino senza tempo delle leggende e delle storie ricche di mistero che lo avvolgono.
Storie, miti e leggende che si tramandano da secoli e che raccontano il nostro passato, le nostre origini e le nostre discendenze, con uno sguardo sempre al presente, per comprenderne a fondo il valore. Per conoscere il peso che il passato ha lasciato sui nostri giorni e per essere consapevoli della quantità enorme di storia di cui il nostro territorio è intriso.
Ogni passo fatto sul terreno è un ritorno al passato, o meglio, un ricordo degno delle vicissitudini che ci hanno preceduto e che hanno tracciato il sentiero delle nostre azioni.
Il Santuario della Madonna del Bosco, ad Imbersago in provincia di Lecco, è uno di questi luoghi incastonato nel nostro attraente territorio. Non solo pregevole monumento seicentesco del Barocco lombardo, ma anche un baluardo che sorge in posizione panoramica sulla Valle dell’Adda.
Connubio perfetto tra devozione religiosa, commemorazione di un mistico passato e immersione nella natura rigogliosa, simbolo di vitalità e di immemore bellezza.
La storia del Santuario di Imbersago affonda le sue radici in un passato di apparizioni e di eventi miracolosi.
Tutto ebbe inizio il 9 maggio 1617, quando tre pastorelli che stavano pascolando il gregge nel bosco, scorsero sui tre grandi castagni che si ergevano intorno alla Sorgente del Lupo (così chiamata per gli animali che lì vi si aggiravano) una figura celestiale tra luci e splendori abbaglianti e armoniose melodie. A quel punto Pietro, uno dei bambini, con grande meraviglia avvistò e raccolse un riccio maturo, evento inverosimile in piena primavera. E per tutto il popolo, questo rappresentò il segno prodigioso che la Beata Vergine desiderava essere onorata proprio in quel luogo.
Ebbe inizio da qui, da questa visione miracolosa, la devozione alla Madonna del Bosco, anche nota come Madonna del Riccio, in riferimento appunto al miracolo appena narrato, o Madonna dei Miracoli di Imbersago.
Un secondo miracolo, di poco successivo al precedente, faceva riferimento questa volta al salvataggio di un neonato. Mentre un’intera famiglia era intenta a pascolare il proprio gregge nei pressi della già nota Sorgente, un lupo attaccò con le proprie fauci il figlio più piccolo. La madre, allora, si rivolse alla Madonna che, anche in questa occasione, apparve al di sopra di un castagno, facendosi consegnare dal lupo il neonato. Fu grazie a questo secondo miracolo che la popolazione si decise a costruire la prima cappella in onore della Madonna del Bosco.
“Lo Scurolo” è l’appellativo tradizionale assegnato proprio all’originale ed esigua cappella che fu eretta per commemorare tali prodigi della Beata Vergine, custode e protettrice degli abitanti del luogo. In questa cappella sono conservati ancora oggi, oltre alla fonte presso cui si verificarono gli eventi, due gessi raffiguranti entrambi i miracoli. Sopra di essa, fu poi edificato il celebre Santuario, solennemente benedetto nel 1646 e ampliato in seguito a partire dal 1888.
Inoltre, nel 1954 vi fece visita il Patriarca di Venezia, l’allora Cardinale Roncalli, che da sempre ebbe a cuore il Santuario della Madonna del Bosco, luogo a lui caro fin dall’infanzia e che, a detta dello stesso, contribuì notevolmente a incoraggiare la sua vocazione. In tale occasione, il futuro Papa Giovanni XXIII volle donare alla statua della Vergine una preziosa collana dorata per commemorarla. Ed è proprio il Papa Buono il soggetto rappresentato nella maestosa scultura in bronzo, posta in cima alla lunga scalinata di ben 349 gradini.
Ogni domenica, ancora oggi a distanza di secoli, circa tremila persone si recano in cima alla collina sulla quale svetta il Santuario, per assistere alla funzione religiosa celebrata proprio a Madonna del Bosco.
Circondata da un fitto e incolto bosco, lasciato crescere rigoglioso senza contaminazione alcuna, spicca un’anchessa verdeggiante altura collinare sulla quale si erge imperiosa la Chiesa. Il Santuario, protetto e incorniciato dai rami degli alberi circostanti e illuminato dai raggi del sole che fanno capolino dalle floride chiome, è un vero e proprio gioiello di architettura, di arte, di religiosa devozione e di affascinante mistero. Una perla di bellezza che è quasi impossibile comprendere a fondo, anche salendo i gradini che portano alla cima e riempiendosi i polmoni dell’atmosfera che la circonda. Ma forse è proprio questo enigma irrisolvibile, questa bellezza eterea e misteriosa a rendere il luogo ancora più meraviglioso.
Insomma, il Santuario della Madonna del Bosco a Imbersago, è un’imperdibile occasione di visita, un’escursione adatta non solo ai fedeli più ferventi, ma anche a chi desidera godere del paesaggio incredibile che incornicia un luogo mistico impregnato di credenze. A valle della scalinata ampi campi di grano, appositamente arati per il raccolto, e in cima le montagne rocciose e selvagge: un panorama mozzafiato.
Francesca Motta