Comunque vada a Valencia domenica prossima per l’ultima gara del combattuto mondiale MotoGP, il futuro della coabitazione in Yamaha della coppia Rossi – Lorenzo si deciderà in Brianza, a Gerno di Lesmo, dove in via Tinelli ha la sua sede operativa il Motor Racing della casa giapponese che si è già aggiudicata quest’anno il titolo costruttori. Il forte nervosismo è emerso già nei giorni scorsi, dopo il duello senza esclusioni di colpi nella gara di Sepang in Malesia tra il campione mondiale in carica Marc Marquez e Valentino Rossi e le scaramucce post Gran Premio, che hanno visto inserirsi nella diatriba anche Jorge Lorenzo, non coinvolto direttamente nello scontro in pista. La Yamaha non ha digerito il comportamento non propriamente sereno di Jorge, tanto che una prima riunione non tecnica ci sarebbe stata la scorsa settimana al rientro dall’Oriente.
Non è piaciuto ai vertici sportivi Yamaha l’atteggiamento di Lorenzo che già sul podio di Sepang aveva manifestato il suo stato d’animo nei confronti del compagno di squadra, per poi correre imprecando nel paddock diretto verso la direzione gara che stava decidendo sulla sanzione da comminare a Valentino per il duello rusticano consumatosi in gara con Marquez, che pure doveva essere quantomeno ammonito. La decisione dai giudici con i punti inflitti sulla patente di Valentino e il conseguente arretramento in ultima posizione sulla griglia di partenza del GP di Valencia non sono bastati a Jorge, che avrebbe voluto la squalifica del compagno per avere un vantaggio in classifica.
E’ piaciuta ancor meno la richiesta presentata dagli avvocati di Lorenzo al TAS di entrare nell’arbitrato tra Rossi e la Federazione internazionale di motociclismo come parte che rischiava di essere lesa da un’eventuale decisione favorevole a Valentino della Corte di Losanna. Com’è noto la richiesta dello spagnolo è stata respinta dal Tribunale svizzero con un comunicato piuttosto chiaro nel quale di fatto il Tas faceva sapere a Jorge che la questione riguardava al massimo Valentino e Marc e non lui.
La Yamaha non ha nascosto rabbia e dispiacere per il comportamento dello spagnolo, che si è mosso senza informare la casa, agendo insomma di testa sua e non proprio ben consigliato dal suo manager e dai legali. Un atteggiamento giudicato tutt’altro che sportivo e motivato da un livore covato a lungo, che va al di la dalla giustificata competizione sportiva. Evidentemente il confronto tra i due compagni di squadra, apparentemente tranquillo per buona parte della stagione, è esploso nella realtà della sostanza negli ultimi quindici giorni, complice l’altissima posta iridata in palio. La feroce rivalità interna, per certi versi peggiore di quella che ha animato le “sportellate” tra Vale e Marc, sicuramente ha aperto una serie di interrogativi in casa Yamaha in vista del 2016. Comunque vada a finire la contesa mondiale di domenica 8 novembre nel Gran Premio della Comunità Valenciana, il futuro della coppia verrà deciso a Gerno a metà novembre. Con la possibilità che a pagarne le conseguenze sia proprio Lorenzo il cui comportamento non fa ben sperare per una tranquilla convivenza futura in squadra.
E’ palese poi che la Yamaha e Valentino sono un binomio che in questi anni ha portato a grandi risultati sportivi e di marketing per la casa nipponica, per gli sponsor (la Sector orologi ha risolto in queste ore il contratto con Lorenzo), per l’immagine complessiva, per il merchandising, e pure per la vendita di moto. La popolarità mondiale di Valentino, che ha attraversa il globo in lungo e in largo, non può essere azzerata dalla contesa mondiale, anzi rischia di amplificarsi ulteriormente, e quindi, nonostante l’età non più verde del pesarese, a Gerno ci penseranno dieci volte prima di privarsi del “Dottore”, mentre è forse più facile oggi lasciare andare Jorge che ha dimostrato un esagerato astio nei confronti del compagno italiano. Sentimenti negativi esplosi nel post Sepang con un intervento nell’arbistrato al TAS che poteva risparmiarsi per concentrarsi meglio sul finale sportivo mondiale. Perché, purtroppo per lui, anche se dovesse aggiudicarsi l’iride, il mito rimane quello di Tavullia e non si sposterà di certo a Palma di Maiorca. Se a questo aggiungiamo che anche il padre pare gli abbia dato contro con dichiarazioni non proprio benevole nei confronti di Marc Marquez, possiamo dire che Lorenzo una gran figura umana e sportiva non l’ha fatta. In certe occasioni il silenzio è d’oro e i comportamenti hanno il loro peso. E a Gerno le somme verranno tirate quanto prima.
Carlo Gaeta
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