Alla Villa Reale di Monza convegno e firma dell’intesa tra Assimpredil Ance e Anci Lombardia per rilancio qualità urbana e del settore delle costruzioni.
Nel 2010, secondo un’indagine di Regione Lombardia, ammontavano a circa 8 milioni di metri quadri le aree dismesse, e in parte inquinate dalle passate attività produttive, sparse tra le province di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Di queste: 139 erano state censite in Provincia di Milano, pari a una superficie di 6,6 milioni di mq, 40 in Brianza, pari a 1,3 milioni di mq, e 21 nel lodigiano, per una superficie pari a 451 mila mq.
Sono alcuni dati su cui si sono confrontati Anci Lombardia, e Assimpredil Ance – che rappresenta le imprese edili delle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi – alla presenza di amministratori locali, giuristi, architetti, esponenti di Cassa Depositi e Prestiti e Fondazione Patrimonio, nell’ambito dell’incontro Ritorno alla città: dal recupero delle aree degradate un’occasione per il rilancio della qualità urbana e delle imprese, che si è svolto sabato 11 aprile alla Villa Reale di Monza.
Obiettivo del convegno, al cui termine è stato siglato un protocollo d’intesa tra le due associazioni promotrici presiedute rispettivamente da Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia e Sindaco di Monza, e da Claudio De Albertis, Presidente di Assimpredil Ance, rilanciare a Regione Lombardia e Governo le richieste per la definizione di un quadro di regole che renda fattibile l’intervento di recupero, soprattutto delle aree inquinate che richiedono interventi di bonifica.
Le azioni concrete per il recupero
L’incontro è stato anche l’occasione per promuovere alcune azioni concrete: istituire un tavolo di confronto permanente tra Comuni e Imprese per sostenere i progetti di riqualificazione con incentivi e premialità attivabili anche a livello territoriale; valorizzare gli investimenti per il recupero delle aree dismesse e degradate come interventi di interesse collettivo in grado di attivare qualità ambientale e lavoro verde alla stregua degli investimenti pubblici per il dissesto idrogeologico e le scuole; creare uno sportello in grado di gestire delle liste di imprese regolari, sotto tutti i punti di vista, per le fasi di lavorazione più delicate come i movimenti terra e trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Mettere il territorio in condizione di rendere il recupero delle aree degradate sostenibile, ambientalmente – economicamente – socialmente, per rispondere anche alla necessità, come chiede l’Unione europea, di ridurre il consumo di suolo libero, obiettivo su cui pubblico e privato possono trovare ampi spazi di condivisione.
Risolvere il problema dell’inquinamento dei terreni lasciato in eredità da precedenti attività industriali è una priorità per il futuro del territorio, per l’attrattività delle città, per le generazioni future. Queste aree sono una risorsa ma oggi gli interventi di recupero sono pochissimi per gli alti costi di bonifica e per le complicazioni burocratiche e normative.
Comuni e imprese chiedono maggiori sostegni, anche operativi, semplificazione nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, certezza dei tempi di istruttoria, una maggiore concertazione a livello locale tra enti, imprese, progettisti.
Anche perché il recupero, può contribuire a rilanciare la qualità urbana, dando risposta alla domanda abitativa, di verde attrezzato, di servizi sociali, culturali, formativi e sportivi.
Allo stesso tempo la rigenerazione può aiutare il rilancio del settore delle costruzioni, che continua a subire il trend negativo iniziato nel 2008: solo in Lombardia dal 2008 al 2014 gli investimenti nel settore sono calati del 30,1%.
La rigenerazione urbana, il recupero ed efficientamento del patrimonio costruito e il riutilizzo delle aree dismesse, possono far ripartire il mercato interno e far da volano allo sviluppo di nuove tecnologie di prodotto e di processo anche finalizzate al risparmio energetico e alla diffusione delle energie rinnovabili per usi termici ed elettrici.
La scommessa per il futuro è quella di creare occasioni affinché si sviluppi un’industria delle costruzioni moderna, sostenibile, in grado di generare occupazione e qualità urbana: pubblico e privato possono lavorare insieme per far nascere progetti green di recupero urbano.
L’evento, organizzato in collaborazione con il Comune di Monza e sostenuto da Acsm-Agam, Engel&Volkers e con la mediapartnership di Monza e Brianza TV, è stato moderato dal giornalista de il Sole 24Ore, Gianni Trovati.