Era il 19 dicembre di due anni fa quando venne annunciato il progetto “Il cantiere che cambia il quartiere”, che prevedeva la completa riqualificazione del depuratore di San Rocco di Monza, responsabile degli odori avvertiti per anni dagli abitanti di tutta la zona. Stamattina, esattamente due anni dopo alla stessa ora, arriva la bella notizia della fine dei lavori, annunciata direttamente dal presidente di BrianzAcque Enrico Boerci: “Ce l’abbiamo fatta!”- ha esordito con soddisfazione il massimo dirigente della società privata proprietaria del depuratore e gestore unico del servizio idrico integrato per Monza e Brianza – “Abbiamo dimostrato che un’azienda pubblica può anche far meglio del privato, contenendo costi, marciando veloce, mantenendo standard di qualità elevata. Vorremmo condividere il successo di quest’impresa con tutta la Brianza, con i nostri comuni soci, ma soprattutto con gli abitanti del quartiere di San Rocco, che finalmente vedono realizzate le loro richieste. Un grazie particolare a tutto il team di nostri tecnici che ha diretto il cantiere con appassionata professionalità e alle aziende che hanno realizzato i lavori, concretizzando un’ opera ad alto impatto tecnologico e ingegneristico”.
BrianzAcque ha vinto quindi la sua grande scommessa: riqualificare il depuratore San Rocco di Monza in 24 mesi, abbattendo costi, miasmi ed emissioni di azoto. Grazie all’intervento di ristrutturazione, l’importante infrastruttura ha agguantato anche due primati: le sue due vasche di sedimentazione primaria coperte figurano tra le più capienti d’Europa. Inoltre, con oltre 650 mila abitanti equivalenti e 350 impianti produttivi serviti, è diventato il più grande impianto d’Italia per potenzialità depurativa ad applicare esclusivamente il processo ad aerazione intermittente.
La grande rinascita del depuratore è stata presentata in mattinata, a conclusione della seconda e ultima fase dei lavori che ha interessato il rifacimento della sezione di ossidazione.
Il progetto “Il cantiere che cambia il quartiere”, decollato esattamente nel 2015, stesso giorno, stesso mese, stessa ora, è stato adottato in sostituzione di un precedente Master Plan superato dai tempi e dai mutati piani di sviluppo territoriali. Un cambio di rotta che ha portato a mitigare le fastidiose esalazioni che affliggevano da anni il vicino abitato di San Rocco, mettendosi anche a norma con i limiti alla scarico previsti da Regione Lombardia. I tempi di realizzazione sono stati drasticamente tagliati rispetto ai 10 previsti dall’originario Master Plan, risparmiando anche molto denaro pubblico: 12 milioni di euro di spesa rispetto ai 65 del progetto procedente. Costi inferiori anche per le spese di gestione energetica annuali: 528 mila euro invece dei 4.258 milioni necessari prima della riqualificazione.
Fin dalla fase progettuale, la ristrutturazione del depuratore, è stata accompagnata da una campagna di comunicazione basata sul coinvolgimento e sulla partecipazione delle istituzioni locali, dei cittadini, degli stakeholder e messa in atto in più momenti con una pluralità di strumenti. All’insegna della massima trasparenza, i vertici di BrianzAcque hanno voluto che la tempistica di esecuzione dell’opera venisse pubblicamente “cronometrata” attraverso una serie di count down, collocati all’esterno e all’interno dell’azienda e visibili sul sito istituzionale.
Un sopralluogo all’impianto ha fatto seguito alla presentazione dei lavori e all’illustrazione dei risultati raggiunti, avvenuti nella sede monzese della di BrianzAcque, alla presenza di amministratori, Sindaci dei Comuni della Brianza soci dell’azienda, vertici di ATO, rappresentanti del comitato del quartiere San Rocco, progettisti e maestranze impegnate nell’ammodernamento dell’impianto che figura tra i più grandi della Lombardia e d’Italia.
La visita guidata è iniziata proprio dalla sezione di ossidazione, cuore della struttura, ultimata pochi giorni fa, con oltre di due settimane di anticipo rispetto alla rigida tempistica calcolata dai count down, posizionati dentro e fuori il cantiere. Tutte le 16 vasche rettangolari, in fila, una accanto all’altra, sono state interessate dal restyling. Apparecchiature e metodologie ad aria ormai superate, sono state sostituite dal processo ad aereazione intermittente con nuovi compressori compatti ad alta efficienza energetica, che alimentano una rete di oltre 18.000 diffusori a membrana. L’intervento ha consentito all’impianto monzese di mettersi a norma con tutti i limiti di scarico previsti dalla normativa regionale, compresi quelli d’ azoto; di contrarre i costi di gestione e di contribuire alla riduzione degli odori. A lato degli invasi, l’ex edificio ventilatori è stato trasformato in una nuova e moderna centrale di produzione dell’aria, che va ad alimentare le vasche. Nella palazzina si trova la sala quadri con il software per il controllo automatico dell’intero processo biologico. L’ investimento ha comportato un costo di 6,179 milioni di euro.
La riqualificazione della sezione di ossidazione si aggiunge alla copertura delle due vasche di sedimentazione primaria e segna ufficialmente la chiusura del cantiere. La prima, dal diametro di 60 metri, era stata “sigillata” a fine luglio del 2016, la seconda, di dimensioni leggermente più ridotte, a giugno di quest’anno. Anche questi due cantieri erano terminati in anticipo sulla tempistica prefissata. I due sedimentatori, che hanno la funzione di separare i fanghi primari dai liquami affluenti, si presentano ora come edifici circolari dal design avveniristico, sormontati da travi reticolari a cui sono agganciati pannelli verdi in vetroresina. Al loro interno i miasmi che affliggevano il quartiere, vengono aspirati e trattati da un biofiltro, senza più la possibilità di finire in atmosfera. Il tutto per un costo di cinque milioni e 581 mila euro.
Entrambi gli interventi di copertura dei sedimentatori e di riconversione della sezione di ossidazione sono stati eseguiti con l’impianto in funzione, così da assicurare continuità al servizio di depurazione del reflui senza disagi per la popolazione e per le attività imprenditoriali del territorio servito.
Smontate le recinzioni e dismessi i cartelli, BrianzAcque continuerà tuttavia a monitorare la situazione. Come ha tenuto a rimarcare il presidente Boerci: “Non è pensabile che un impianto industriale sia del tutto ad emissioni zero. Abbiamo in programma altre interessanti interventi per abbattere ogni situazione di rischio. L’attenzione resta alta, soprattutto sul fronte delle esalazioni moleste. Non tireremo i remi in barca fino a quando anche l’ultima, minima fonte odorigena sarà eliminata. Uno dei prossimi interventi riguarderà la pesa dei camion che trasportano i fanghi che verrà spostata vicino alla zona di carico e coibentata, per contenere ogni esalazione. L’impegno di BrianzAcque però non riguarda solo il depuratore di San Rocco; infatti, abbiamo in programma altri interventi sulla rete per i quali abbiamo chiesto un finanziamento europeo di 50 milioni di euro che restituiremo in 13 anni ad un tasso agevolato di 1,25%”.
Soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti dl comitato di quartiere San Rocco, finalmente al capolinea della loro lunga battaglia iniziata circa 25 anni fa: “In tutti questi anni è mutato il quartiere ed è cambiata la popolazione, molti sono andati via – hanno voluto ricordare – Ne abbiamo viste e sentite di cotte e di crude. Addirittura c’è stato anche qualcuno che voleva spostare il depuratore dell’area della Cascinazza. In questi anni non facili abbiamo fatto almeno 60 sopralluoghi, fatto svolgere analisi, indetto incontri e presenziato a centinaia di riunioni. Oggi siamo qui a festeggiare questo intervento che certamente migliora la vita di tutti coloro che risiedono nel quartiere, con il grande rammarico di aver visto tanto tempo perdersi in chiacchiere e progetti poi risultati vani”. Un implicito complimento quindi a coloro che due anni fa hanno avuto il coraggio di cambiare le carte in tavola, dando una chiave di lettura diversa al progetto che ha portato oggi alla fine della necessaria riqualificazione dell’impianto, con un notevole risparmio sui costi.
Note tecniche
Depuratore San Rocco: 152 chilometri di collettori al servizio della Brianza – Costruito a partire dai primi anni Sessanta, il depuratore di Monza San Rocco è stato completato negli anni Ottanta. Sorge su una superficie di 12 ettari sulla sponda sinistra del Lambro. Attualmente, tratta una portata media di 170 mila metri cubi di liquami al giorno. Dispone di una rete di 152 chilometri di collettori, che dal Nord Brianza canalizzano i reflui e li collettano fino all’impianto dove, al termine del processo depurativo – distinto in una linea acqua, una linea fanghi e una linea gas – vengono restituiti all’ambiente, attraverso le acque del fiume Lambro. Serve una popolazione di circa 650 mila abitanti equivalenti, 350 insediamenti produttivi, distribuiti in 27 comuni della Provincia di Monza e Brianza (Albiate, Arcore, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Concorezzo, Correzzana, Desio, Giussano, Lesmo, Lissone, Macherio, Monticello, Monza, Muggiò, Nova Milanese, Renate, Seregno, Sovico, Triuggio, Usmate-Velate, Vedano al Lambro, Veduggio, Verano Brianza, Villasanta) e alcune porzioni di territorio di 4 della Provincia di Como (Arosio, Carugo, Inverigo, Mariano Comense) e di 5 in quella di Lecco (Barzanò, Casatenovo, Cassago, Cremella, Monticello Brianza.