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Quale futuro per la Brianza?

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Brianza Monza Como LeccoFra i temi più dibattuti in questi ultimi tempi vi è quello del futuro della Provincia di Monza e Brianza. Si parla di nuovi Cantoni, realtà ipotizzata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni,  con Monza che potrebbe finire con Lecco, oppure di Grande Brianza con il Monzese unito a parte del Varesotto e al Comasco.

Dopo che la storica Associazione Industriali di Monza e Brianza è finita a Milano in Assolombarda, in questi ultimi giorni si è acceso il dibattito per non cancellare la Camera di Commercio di Monza e Brianza che per numeri, associati e bilanci ha i requisiti previsti dalla legge per poter proseguire autonomamente la sua attività.

Organizzato dall’Unione Artigiani di Monza e Brianza è in programma per giovedì 18 febbraio alle 18, presso la sede del giornale locale “Il Cittadino” in via Longhi a Monza un convegno dal titolo “Il futuro della Brianza: confini, risorse, competenze”. Si tratta di un momento di confronto pensato per consentire a imprenditori, amministratori locali, alla gente comune  di comprendere quali scenari si apriranno nel futuro per la Brianza monzese.

Fra i relatori il Prefetto Giovanna Vilasi, Fabrizio Sala Vice presidente della Regione, Gigi Ponti Presidente della Provincia MB, Roberto Scanagatti Sindaco di Monza e presidente di Anci Lombardia, Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di Commercio, Andrea Dell’Orto Vice presidente di Confindustria Milano e Monza, Marco Accornero segretario dell’Unione Artigiani.

«La nostra categoria – spiega il segretario generale Marco Accorneroè preoccupata, nel senso che vuole occuparsi per tempo, delle problematiche che le aziende dovranno affrontare nei prossimi mesi sia in termini di aumento della burocrazia, sia in termini di una diversa distribuzione delle risorse». Il futuro della Brianza, di questo che è il cuore pulsante dell’economia lombarda, i futuri progetti saranno influenzati dalla nuova cartina della Lombardia che sarà disegnata dalla Regione. Le imprese, specie le più piccole, potrebbero, come paventano, vedere diminuire i fondi per l’innovazione e l’avvio di nuovi progetti a seconda che la Provincia confluisca nell’area metropolitana milanese o si aggreghi a Lecco, e magari a parte del Comasco, per costituire la cosiddetta Grande Brianza. Nel convegno verranno illustrati i pro e i contro di questa nuova geografia specialmente sotto l’aspetto produttivo e occupazionale.

Pierfranco Redaelli

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