Economia & Lavoro

Protocollo d’intesa per favorire il reinserimento sociale dei detenuti


Favorire la formazione e il reinserimento sociale dei detenuti attraverso l’assunzione o la proroga di un contratto di lavoro presso imprese, enti pubblici o privati, cooperative o associazioni; sostenere l’avvio dell’esperienza professionale anche tramite l’individuazione di corsi di formazione specifici e promuovere la auto-organizzazione dei soggetti colpiti da provvedimenti attraverso cooperative di servizi. Questi gli obiettivi primari del Protocollo d’intesa, il primo in Italia, firmato da: Tribunale e la Procura di Monza, Tribunale di Sorveglianza di Milano, Tribunale e la Procura per i Minorenni di Milano, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia, Casa Circondariale di Monza, UIEPE (Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Pene Esterne) di Milano, Centro per la Giustizia Minorile per la Lombardia, USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorenni Milano), Difensore Regionale della Lombardia – Garante dei detenuti, le istituzioni del territorio (Prefettura di Monza e della Brianza, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Monza) il mondo delle imprese (Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Assolombarda Confindustria Milano Monza Brianza, Lodi, APA Confartigianato Imprese), Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, AFOL Monza e Brianza, Camera Penale di Monza, gli Ordini professionali di Monza e Brianza (Avvocati, Commercialisti ed esperti contabili, Consulenti del lavoro).

Da sinistra, Emanuele Mancini, Giudice del Tribunale di Monza; Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda; Ambra Redaelli, Consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Carlo Lio, Difensore Civico Regionale della Lombardia e Garante dei Detenuti.

“L’imprenditore non è ‘solo’ un importante attore economico, ma sempre più deve diventare un attore sociale che vive in modo consapevole e proattivo la propria comunità e l’ecosistema in cui opera. Il protocollo firmato oggi ben interpreta questo nuovo ruolo: imprese, enti e istituzioni del territorio, insieme per promuovere un modello di collaborazione che deve fare scuola. Diamo, pertanto, nostra piena disponibilità a coinvolgere in questo progetto quante più aziende del nostro territorio.” ha dichiarato Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda.

Imprese, Enti e Istituzioni del territorio, insieme per promuovere un modello di collaborazione e comunicazione, unico a livello nazionale, volto a sviluppare progetti e azioni rivolte alle persone adulte e minori detenute ed ex detenute e che realizza, su un territorio, le intenzioni dell’articolo 27 della Costituzione. Il reinserimento sociale sarà supportato da programmi di formazione e da percorsi di risocializzazione. Saranno inoltre avviate relazioni con il mondo delle imprese attraverso la diffusione e l’acquisizione, sul territorio e tra i sottoscrittori del Protocollo, dei curricula, facendo così incontrare domanda e offerta di lavoro.

Le associazioni delle imprese si attiveranno per diffondere le opportunità proposte nel Protocollo presso le proprie aziende associate promuovendo così anche la collaborazione con le realtà produttive già attive nella Casa circondariale di Monza.
Numero Detenuti assunti nei laboratori interni dal 2015 al 2017:
– Lavanderia (lavaggio capi per comunità) (Coop. sociale 2000) n. 24
– Assemblaggio Bancali (Coop. sociale 2000) n. 6
– Falegnameria (produzione su commesse di manufatti in legno) (Coop. sociale 2000) n. 4
– Etichettatura (Coop. sociale 2000) n.6
– Pastificio (pasta fresca, brioches, scaldatelli, pane, rinfreschi) (Ditta Verdegrano) n. 4
– Sartoria (Borse e altri manufatti) (Cooperativa sociale Alice) n. 6
– Assemblaggio componenti elettrici (Società 2015) n.24
– Vetreria F.lli Paci fino al 31.05.2016 n.15

Tra le prime azioni volte alla formazione e alla risocializzazione dei detenuti vi è la Cisco Academy, un percorso di formazione specialistica che permette di ottenere una certificazione per operare sui sistemi ICT che l’azienda progetta e installa in tutto il mondo.
Il corso, già attivo in alcune carceri italiane, partirà anche nella casa circondariale di Monza, grazie al sostegno di Fondazione della Comunità di Monza e della Brianza che, attraverso un fondo, raccoglierà contributi e donazioni per il sostegno di iniziative sperimentali finalizzate all’avvio di percorsi socio educativi, di formazione e reinserimento lavorativo, promossi dai firmatari del Protocollo.
Al via anche l’attività del forno di panificazione grazie alla collaborazione con la Cooperativa Quadrifoglio.

I contenuti del protocollo e le opportunità del lavoro svolto dai detenuti saranno diffuse alle imprese del territorio attraverso incontri che possano fornire informazioni anche sulle agevolazioni fiscali e contributive*. A questo proposito l’ordine dei Commercialisti di Monza ha realizzato un vero e proprio vademecum dedicato alle imprese e ai professionisti.
Il protocollo prevede la possibilità di aderire, anche successivamente alla sua entrata in vigore, per soggetti pubblici e privati che siano disponibili a sostenere anche finanziariamente i singoli progetti.

Importante ricordare che le assunzioni di detenuti, sia per lavori svolti internamente agli istituti penitenziari che all’esterno degli stessi, usufruiscono di un credito di imposta fino a 520 euro al mese, compensabile con modello F24 da qualsiasi imposta, oltre che ad uno sgravio contributivo pari al 95% dei contributi dovuti. Per i c.d. “semiliberi” il credito di imposta massimo è di 300 euro al mese, mentre lo sgravio non subisce variazioni. I benefici fiscali e contributivi, inoltre, continuano anche successivamente alla libertà del detenuto purché permanga l’occupazione presso l’azienda. Le condizioni di accesso al beneficio, così come i metodi di fruizione sono molto semplici, la norma di riferimento, l’art. 3 bis, della L. n. 381/1991.

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