“La S.S. Monza 1912 comunica di aver esonerato il Signor Marco Zaffaroni dalla conduzione della prima squadra, lo ringrazia per il lavoro svolto e gli augura i migliori successi professionali. La S.S. Monza 1912 comunica infine che da domani la squadra sarà allenata dal signor Cristian Brocchi, al quale dà il benvenuto e un forte in bocca al lupo”.
Un laconico, asciutto, comunicato che chiude freddamente una bella pagina del calcio biancorosso, licenziando in due righe uno dei due artefici primi della rinascita biancorossa dopo l’ennesimo fallimento (l’altro, il presidente Nicola Colombo, uscirà definitivamente di scena a giugno). Il nuovo corso al Monzello adesso è davvero iniziato con la prima vera scelta fatta dalla nuova proprietà.
Marco Zaffaroni, Monza saluta una persona perbene
Marco Zaffaroni è costretto, dunque, ad abbandonare il campo. Davanti ad una classifica che inizia a piangere, esce di scena pagando forse colpe non totalmente sue, segnato da un destino in parte subito annunciato. Zaffa merita davvero il massimo rispetto nostro e di tutti i tifosi biancorossi. Personaggio schivo, riservato, di poche parole ma di spessore umano unico. Appassionato, umile, onesto lavoratore, professionista serio, prima come giocatore e poi come allenatore. Insomma, una persona perbene alla quale abbiamo tutti voluto bene. Artefice di una bella promozione, di una Coppa Italia, dei play off quasi insperati alla fine dell’ultimo campionato. Senza mai avere avuto per le mani dei fenomeni. Tutti bravi ragazzi, ma non certo fuoriclasse extracategoria, escluso qualche rara eccezione. I risultati sono arrivati grazie all’amalgama creata nello spogliatoio, sostenuta dalle parole semplici del mister. Con la viva passione e la voglia di affermarsi che lui fino a fine settembre è stato capace di inculcare ai ragazzi.
Marco Zaffaroni, la parabola di un allenatore onesto
Poi qualcosa nel delicato meccanismo si è inceppato, rotto. L’arrivo di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, anziché fungere da grande stimolo per tutto il gruppo deve aver inconsciamente generato ansia, recondite paure, tensione, instabilità emotiva. Si è palesata con i risultati scarsi di queste ultime giornate di campionato la destabilizzazione evidente di un ambiente non abituato ai riflettori, ai titoloni sui giornali, alle televisioni nazionali. Facce nuove, un sacco di personaggi mai visti al Brianteo. L’ultimo mese si è trasformato in una sorta di calvario, con gambe e testa che non hanno funzionato più come prima. Bloccate dalla paura di non vincere e soprattutto di essere giudicati da uno dei grandi ‘vate’ del calcio nazionale. Ed è mancata pure la fortuna, che solitamente aiuta gli audaci, ma il Monza audace infondo non era mai stato e non poteva esserlo ora davanti al nuovo padrone famoso.
Spaventati di certo dal futuro annunciato. Dai sogni d’Olimpo conclamati al mondo. Dalla squadra che dovrà essere: di giovani virgulti italici, con il capello a posto, senza tatuaggi, con outfit da collegiali, e mutande lavate dalla mamma al rientro a casa per cena, e non più tardi. L’umiltà di Zaffaroni non poteva starci più dentro.
Prima mossa di Berlusconi, 2 punti in 5 partite e la panchina salta
Con due punti su 5 partite per qualsiasi allenatore sarebbe stato duro preservare l’incolumità della propria panchina. Il calcio funziona così. Non ci sorprende affatto una decisione che era nell’aria da qualche giorno, forse fin dall’arrivo del gruppo Fininvest alla proprietà del Monza. Già a fine settembre per il futuro si parlava di Cristian Brocchi, il cui palmares come allenatore onestamente non è di quelli che strappano applausi o ricordi indelebili. Forse al caso nostro faceva meglio tale Tonino Asta, ma sarebbe stato un ritorno e le ‘minestre riscaldate’ alla fine non pagano quasi mai nel calcio. Ergo, stiamo sereni. Silvio e Adriano sono vincenti. Lo dice la storia. Questa è solo la prima vera mossa del nuovo corso berlusconiano. Attendiamo i risultati nella consapevolezza che era prevedibile, se non scontato, questo avvicendamento sulla panca. Buon tutto a Cristian Brocchi perché dovrà affrontare gli ostacoli di un campionato non facile. In attesa di qualche utile rinforzo. (Intanto da Verona è arrivato il monzese Marco Fossati che però non potrà giocare fino a gennaio). Brocchi verrà presentato alla stampa, alla fine della prima seduta d’allenamento conoscitiva, oggi alle 11.30 presso il presidio monzese di Assolombarda in viale Petrarca. Evidentemente il Monzello, così com’è, poco si adatta alle nuove esigenze mediatiche.
Intanto salutiamo col cuore Marco Zaffaroni, sventolando sciarpe e bandiere biancorosse, perché Zaffa è uno di noi. Tanto di cappello Marco. E grazie per quanto hai fatto in questi anni non sempre facili ridando al Monza una dignità sportiva.
Carlo Gaeta