La Borsa è una possibile alternativa per chi vuole puntare su investimenti in grado di essere potenzialmente più remunerativi. Chi opta per l’investimento azionario dovrebbe essere conscio del fatto che questa peculiarità, da intendersi come possibilità di guadagni elevati, fa spesso rima con rischio.
Quello azionario è, per natura, un mercato volatile, quindi suscettibile a qualsiasi cambiamento di varia natura: tutte ragioni che contribuiscono a far si che chi si avvicina al mondo delle Borsa debba conoscere bene fattori che possono influenzare il prezzo delle azioni e la direzione di un trend. In particolare occorre saper riconoscere i momenti in cui i mercati azionari si surriscaldano e prefigurano boom o crolli
I fattori esterni
Quando si pensa di investire in azioni occorre mettere in atto una strategia tesa ad ottimizzare il proprio investimento. In questo quadro bisogna utilizzare strumenti come l’analisi tecnica e quella fondamentale. La prima fa riferimento all’azienda su cui si intende puntare e va a verificarne i fondamentali in modo da capire se la sua quotazione sia giusta o lasci margini per guadagnare da una sua probabile crescita o da un suo repentino calo.
L’analisi fondamentale prende invece come riferimento una serie di fattori che possono influenzare i mercati. Come i dati sull’occupazione, i prezzi del mercato immobiliare, i tassi di interesse e lo stato di settori chiave dell’economia.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, ad esempio, è importante sapere se scenderanno o si alzeranno nel breve e medio termine, in quanto vanno ad influenzare la compravendita di case e il mercato creditizio. Cerchiamo di capire perché la Borsa scende e quali sono i momenti adatti per investire.
Il fattore politico
Altro fattore in grado impattare sulla Borsa è poi la politica. Non è raro il caso di improvvise cadute delle borse in concomitanza con risultati elettorali non graditi all’economia. In particolare possono comportare conseguenze di vasta portata quei risultati che vedono la sconfitta dei partiti più attenti alla tenuta dei mercati.
Basti pensare in tal senso ai timori suscitati di volta in volta dagli exploit sempre più ricorrenti dei cosiddetti partiti sovranisti, in particolare quelli dell’area euro, come ad esempio l’AFD in Germania o la Lega in Italia. O a quelli che salutarono l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca, dovuti al fatto che il tycoon era considerato un fautore del protezionismo.
La Borsa non è un gioco
Come si può facilmente capire, i fattori che abbiamo elencato sono in grado di influenzare in positivo o in negativo la Borsa, causando crolli o boom che vanno a riflettersi sulla quotazione dei titoli azionari. Proprio per questo motivo chi decide di rischiare i propri soldi sui mercati finanziari deve capire che non si tratta di un gioco.
In Borsa non conta la fortuna, ma la capacità di saper analizzare determinati dati e prevedere la formazione dei trend in modo da intercettarli e investire in maniera conseguente, cercando di capire quale possa essere il momento giusto per prendere posizione. Non tenere conto di ciò espone a gravi rischi e alla perdita del capitale investito.