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Nel Castello di Monguzzo alla scoperta della vocazione


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Foto di gruppo per le sorelle delle quattro congregazioni con la regista Silvia Barbieri, in primo piano, e il formatore Marco Ubbiali, dietro a destra

Metti un sabato pomeriggio al Castello di Monguzzo, nel cuore verde della Brianza, maniero feudale tra i più belli del Nord Italia, e quattro congregazioni di suore. Cornice stupenda, quiete quasi assoluta e l’idea, per nulla balzana, di parlare d’amore e di vocazione attraverso un percorso teatrale, tra parole gesti e suggestioni, che portano dritto dritto verso il cuore e il Paradiso.

Le suore delle congregazioni della Famiglia del Sacro Cuore, Misericordine, Missionarie dell’Immacolata regina della Pace, Serve di Gesù Cristo, coordinate dalla regista Silvia Barbieri e dal pedagogista universitario  Marco Ubbiali, hanno dato vita ad una vera e propria “pièce” teatrale negli spazi e nelle sale del castello che oggi ospita il Centro Studi Ospedaliero Fatebenefratelli, dove si svolgono convegni ed eventi.

Un percorso emozionante, intenso di significati, ma a tratti anche leggero per raccontare l’essere suora oggi, in una contemporaneità spesso lontana dal senso vero e intimo della vocazione; quindi anche, per certi versi, ostile o quanto meno poco incline a comprendere le motivazioni di una scelta di vita dove amore e disponibilità sono la regola.

 

In tempo di grande crisi di vocazioni, questo momento di pubblica OLYMPUS DIGITAL CAMERAcondivisione della vita di una religiosa, ha portato ad alcune riflessioni, scaturite dalla rappresentazione nella quale le suore, trasformatesi in “attrici” hanno reso palpabile la loro personale scelta con il calore della narrazione, avvalendosi della metaforica, del loro vissuto. Storie di donne che hanno scelto di dedicare la loro esistenza all’amore e al bene per gli altri, unendosi a Dio nel corpo e nell’anima.

 

Il percorso, che ha portato anche a scoprire un suggestivo angolo della nostra Brianza, è partito nel giardino e passando nel cortile, negli appartamenti e nella stanza nuziale, si è poi concluso nella chiesa del castello a sottolineare il matrimonio con Dio.

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Silvia Barbieri regista della "piece" teatrale delle suore

Silvia Barbieri regista della “pièce” teatrale interpretata dalle suore

“Il progetto, nelle nostre intenzioni – sottolineano Silvia Barbieri e Marco Ubbiali – dovrebbe continuare in altri luoghi dove questa scelta di bellezza può trovare una sua naturale collocazione, un abbinamento del bello dell’ambiente con la bellezza dell’animo. Il segnale che abbiamo voluto dare è quello del rispetto per una scelta vocazionale che guarda all’amore per gli altri”. Adesso si sta già pensando ad altri siti storici della Brianza e del Lario per riproporre quello che possiamo definire lo “spettacolo della vocazione”.

(fotoservizio di Carlo Gaeta)

 

 Il Complesso del Castello di Monguzzo è uno dei più antichi ed importanti della Brianza.

Sorge su un colle isolato, Mons Acutus, a pochi chilometri da Erba Incino. Costruito all’incirca nel 920, prima di essere donato all’Ordine religioso del Fatebenefratelli, è stato utilizzato come fortezza, prigione ed infine come abitazione dai vari casati Nobiliari e Reggenti che si sono susseguiti come proprietari.

Nel 1946 il Castello fu donato per lascito, alla Provincia
Lombardo Veneta dell’Ordine Ospedaliero S.Giovanni di Dio,dallaOLYMPUS DIGITAL CAMERA signora Leonilde Trussardi, sua ultima proprietaria. 

Per volontà della sua testatrice, è stato adibito a Centro Studi Ospedalieri e luogo di Congressi e Convegni di carattere scientifico, sanitario e religioso.
Da allora nel Castello e nel parco, oltre ai Capitoli Provinciali dell’Ordine, sono stati ospitati numerosi eventi di carattere culturale come convegni, congressi, corsi di aggiornamento, manifestazioni varie; religioso quali esercizi spirituali, giornate di preghiera; sociale incontri per giovani e anziani organizzati dagli enti locali.

 
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