Tanti gli eventi natalizi a Monza e in Brianza e tra questi il primo suono di campane della chiesa del ‘Paese Ritrovato’, qualche giorno prima di Natale. Una melodia per festeggiare la festività e per accompagnare l’accensione delle luci dell’albero, svettante al centro del primo villaggio italiano, che, nel nuovo anno, ospiterà le persone con demenza e quelle colpite dall’Alzheimer. Un luogo di cura del tutto speciale. Ispirato da un’esperienza di grande successo, già attiva in Olanda, il ‘Paese Ritrovato’ ha aperto le sue porte il 21 dicembre scorso nei pressi del Rondò dei Pini, all’inizio di Viale Elvezia. Il cantiere è ormai quasi ultimato e le maestranze stanno lavorando, all’interno degli edifici, solo per le ultime rifiniture. Mancano, infatti, poche settimane al taglio del nastro. Tutto è stato realizzato in tempi record.
“E’ trascorso giusto un anno – ha esordito Roberto Mauri, direttore della Cooperativa la Meridiana, – da quando il Comune di Monza ha concesso il permesso per costruire il ‘Paese Ritrovato’. I lavori iniziarono l’8 gennaio scorso ed oggi siamo in vista del traguardo. Abbiamo lavorato a ritmo serrato e realizzato tutto questo a tempo di record. Ci eravamo prefissati di costruire il villaggio in 15 mesi. Dopo meno di un anno, siamo quasi giunti alla fine dei lavori e ipotizziamo di poter effettuare il classico taglio del nastro a fine febbraio, o, comunque, non oltre marzo.”
Il Paese Ritrovato conta su otto edifici, ognuno dei quali ospiterà otto appartamenti per un totale di 64 persone ‘accasate’. Ogni anziano avrà, quindi, la sua abitazione. Le persone con demenza e con l’Alzheimer vivranno in un’area protetta, ma potranno camminare liberamente dentro il paese.
Ci sono i negozi, il parrucchiere, la chiesa, il mini market, il teatro. C’è, persino, la Pro Loco, che sarà la sede degli educatori e del personale sanitario. L’obiettivo è quello di rendere migliore la vita delle persone con gravi problemi.
“Desideriamo – sottolinea Mauri – ridurre lo stress, l’uso di farmaci ed offrire a questi abitanti la possibilità di proseguire la vita sociale. Attualmente le richieste di inserimento hanno già superato i posti disponibili. Il progetto è completato dalla presenza di un Centro Diurno e da ambulatori destinati a garantire un supporto ai malati che si trovano al proprio domicilio. Un progetto della Cooperativa La Meridiana, questo, sostenuto dalle istituzioni, dai cittadini e dalle famiglie’’.
“Quando lo abbiamo presentato, circa due anni fa, da tutti abbiamo avuto un’immediata solidarietà. – ha aggiunto Mauri (nella foto a destra) – . Alcune famiglie importanti di Monza non hanno esitato nell’offrire il proprio sostegno economico al progetto, sostegno senza il quale nulla avremo potuto concretamente realizzare. Il costo totale dell’opera è di circa 9 milioni. Attualmente abbiamo raccolto 6,5 milioni. Confidiamo nel sostegno dei cittadini per raggiungere il budget necessario’’.
“Quest’anno abbiamo acceso in città tante luci perché vogliamo offrire la giusta atmosfera natalizia, – ha affermato il Sindaco Dario Allevi, presente alla cerimonia – ma le luci più belle sono queste del ‘ Paese Ritrovato’. Non è questo un miracolo, ma è il frutto di una comunità che si è voluta stringere attorno alla Meridiana. Sono orgoglioso di essere sindaco di una città che offrirà un progetto così importante e così innovativo alla propria gente”.
Allevi ha, poi, confermato l’impegno dell’amministrazione di rendere Monza città amica della persone con demenza e con l’Alzheimer.
Silvano Lopez, direttore sanitario dell’ATS di Monza e Brianza, si è associato ai ringraziamenti e ha condiviso l’entusiasmo delle persone presenti: “L’idea del Villaggio – ha dichiarato Lopez – richiama lo spessore della comunità, perché il “Paese Ritrovato” affianca con efficacia e saggezza la dimensione umana a quella della cura”.
‘’Questo Villaggio – ha concluso don Luca, il giovane sacerdote del Centro San Pietro – assomiglia, come tutti i progetti di della Cooperativa La Meridiana, ad un albero dal tronco forte, ben piantato, radicato nella storia, nel Vangelo, nella città. Un albero che cresce verso l’alto per essere casa e luogo di cura per tante donne e per tanti uomini”.
Enzo Mauri