Questo il commento degli eventi da metà giugno al 27 luglio scorso, prima che il Senato votasse il Decreto Enti Locali con l’emendamento approvato in Commissione Bilancio che defiscalizza la partecipazione della Regione Lombardia alla proprietà di Parco e Autodromo Nazionale, notizia che potete leggere in altra parte del sito.
Nei giorni che hanno preceduto il Gran Premio d’Inghilterra a Silverstone, qualcosa pare si sia mosso per mantenere a Monza il Gran Premio d’Italia di F1 nel 2017; quantomeno per avviare una trattativa diretta con il capo della FOM Bernie Ecclestone. Ricordiamo che l’attuale contratto scade a fine 2016 e il vecchio patron batte cassa, chiedendo un adeguamento economico dell’accordo, in linea con quanto accade per gli altri circuiti del mondiale.
Dopo un primo assaggio di trattativa a Montercarlo, dove Bernie aveva richiesto “a garanzia” la presenza del Presidente dell’AC Italia, Angelo Sticchi Damiani, a Londra si sono presentati il Presidente dell’ AC Milano Ivan Capelli e il Presidente della SIAS Andrea Dell’Orto. A proposito del Presidente ACI, una quindicina di giorni fa, nel corso della presentazione del Museo della Velocità a Monza, sollecitato sull’argomento Gran Premio, aveva ribadito che “Il GP d’Italia per l’ACI è Monza!”, ricordando che il titolo sportivo appartiene ad ACI. Pure la Ferrari, per bocca del suo Presidente Marchionne, aveva spezzato una lancia per Monza, sottolineando come la storia della Rossa di Maranello sia legata indissolubilmente al tracciato monzese a cui il Drake Enzo Ferrari teneva tanto.
I commenti ufficiali post meeting londinese ve li “giriamo” pari pari dai comunicati stampa ricevuti.
“E’ stato un incontro cordiale e molto positivo e lo stesso Ecclestone vuole che il GP d’ Italia di F1 resti a Monza” ha dichiarato il Presidente dell’AC Milano Ivan Capelli dopo l’appuntamento con Bernie Ecclestone. “Un incontro importante” continua Capelli, che per più di un’ora, insieme al Presidente Sias Andrea Dell’Orto, ha analizzato nel dettaglio, con il patron della F1, le cifre necessarie per sostenere e mantenere il Gran Premio d’Italia a Monza.
Quanto manca non ci è dato sapere. Diciamo che si sta ragionando intorno ai 20 milioni di euro, contro una cifra di gran lunga più bassa pagata fino ad oggi, tanto che il capo della FOM ha detto che finora il contratto con Monza, dal punto di vista economico, è stato “disastroso”. Forse perchè a Monza non ha più i vecchi interlocutori che gli garantivano la “pecunia”, in un modo o nell’altro. Fatto questo che lo innervosito non poco, dicono i ben informati, tanto che su Monza ci voleva mettere una bella pietra, fregandose della leggenda e di quanto gli stessi piloti e le scuderie vorrebbero.
“Dopo un lungo periodo di silenzio e di duro lavoro, finalmente è arrivato il momento di delineare una base concreta nel cammino della trattativa” ha detto con decisione Andrea Dell’Orto. “Sono soddisfatto di questo incontro, ora però è il momento di unire le forze con Comune, Regione, Governo e trovare insieme risorse ben superiori a quelle attuali. Occorre un coinvolgimento attivo e rapido di tutte le istituzioni” ha concluso Dell’Orto “per formalizzare al più presto il rinnovo del contratto”.
In buona sostanza, ‘sti benedetti venti milioni devono saltar fuori. L’unico che si era fatto avanti un annetto fa era stato il Governatore della Lombardia Roberto Maroni che, a parole, aveva messo sul tavolo la somma, a condizione che la Regione entrasse a far parte della proprietà e che il capitale non venisse praticamente dimezzato dalle imposte (circa 8 milioni). I dubbi erano molti perché i soldi pubblici non possono certo andare a finanziare un’attività privata, pur di prestigio e con un indotto milionario; non è semplice neppure far entrare in proprietà la Regione insieme ai Comuni di Monza e Milano, perchè bisognerebbe mettere mano allo Statuto della Sias e dare una poltrona importante ad un rappresentante regionale, salvo che il finanziamento non venga dato al Consorzio della Villa Reale e del Parco (dove risiede l’Autodromo) che poi utilizza il “grano” per rilanciare l’impianto e anche, in parte, per il patrimonio ambientale e culturale. In Belgio e in Spagna hanno fatto così.
Mentre in Inghilterra le parti si sono impegnate per raggiungere un accordo positivo, è continuata la petizione “Scendi in pista con la Lombardia. Firma anche tu per il GP d’Italia all’Autodromo Nazionale di Monza” promossa dalla Regione insieme all’Autodromo per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di mantenere il Gp nel Tempio della Velocità. A fine luglio sono circa 15mila le firme raccolte, in particolare sul librone rosso nel padiglione di Expo, comprese quelle della giunta del Coni. Il Presidente Giovanni Malagò ha chiesto a tutti i componenti del Comitato Olimpico di sottoscrivere la mozione di sostegno impegnandosi, anche lui in prima persona, nella campagna “#GPItaliaMonzaForever”.
Ci dicono che è lunga la lista di coloro che si stanno schierando in favore dell’Autodromo Nazionale Monza. Tutto molto bello, suggestivo e romantico, ma Ecclestone delle firme se ne frega beatamente. Bernie vuole i “danè”, non chiacchiere e pezzi di carta autografati da migliaia di personaggi, più o meno noti, molti dei quali non pagano manco il biglietto per entrare in Autodromo. D’altro canto 15mila firma in un’area come quella di Milano e la Brianza non sono poi tante.
Dal Comune di Monza intanto paiono essersi svegliati: “La notizia dell’incontro tra Ivan Capelli, Andrea Dell’Orto e Bernie Ecclestone, ma soprattutto il clima cordiale e costruttivo della riunione, ci fa ben sperare per una soluzione positiva del confronto” ha sottolineato il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti che ha aggiunto “In queste settimane deve proseguire il lavoro avviato senza inutili clamori. Dobbiamo andare avanti chiedendo uno sforzo a Regione e Governo affinché si individui il giusto strumento per raggiungere l’obiettivo. Bisogna stringere i tempi, questo è certo, ma ho fiducia. E a proposito della petizione, tutto quello che può tenere alta l’attenzione ben venga, ma temo che difficilmente riuscirà a intenerire il cuore di Ecclestone e a spostare di granché i termini di una questione che è esclusivamente economica. Per questo penso che le firme veramente importanti – conclude il Sindaco di Monza – saranno quelle messe in calce al rinnovo del contratto”.
Una volta tanto siamo d’accordo con Scanagatti. Pensa un pò! Fermo restando che il Comune di “danè” non ne ha, politicamente che si può fare? Agire sul Governo Renzi per la defiscalizzazione dell’ingresso della Regione nella proprietà? Diciamo che a Imola sono stati più attivi di noi perché nel giro di poco sono venuti a “romperci gli zebedei” con in mano già una proposta portata al vaglio di Ecclestone direttamente dal Sindaco emiliano, forte anche dell’identico colore politico che hanno Regione e Governo e certamente di qualche soldino già disponibile. Si è prospettata così un’alternanza tra i due autodromi per ospitare il Gran Premio d’Italia. Un’ipotesi che non ci piace per niente, così come non ci era piaciuta nell’80, l’unica volta che si era verificata. Poi fortunatamente arrivarono i soldi da San Marino e di Gran Premi in Italia se ne fecero addirittura due. Sticchi Damiani però va ripetendo che “L’opzione è una sola ed è quella di Monza!”. Perentorio ci è parso e ci crediamo. Non abbiamo altra scelta.
Intanto nella serata del 15 luglio scorso il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti ha incontrato a Palazzo Chigi il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. Presente il deputato brianzolo Roberto Rampi, promotore dell’incontro. “Un colloquio molto positivo e utile – ha commentato Il Sindaco Scanagatti. Il Governo è con noi nel voler affrontare con serietà e determinazione il futuro del GP di F1 a Monza, un evento sportivo che è patrimonio dell’Italia intera. Il sottosegretario ha anche confermato l’appoggio dell’esecutivo alle iniziative parlamentari in atto per favorire investimenti pubblici finalizzati alla valorizzazione del Parco monumentale recintato più grande d’Europa e per l’ammodernamento dell’Autodromo nazionale”. Evidentemente l’Amministrazione monzese non ha voluto firmare la petizione portata avanti soprattutto dalla Lega, ma, muovendosi senza grandi clamori, si è recata a Roma per perorare la buona causa monzese. Un primo risultato è stato registrato: la Commissione Bilancio del Senato ha approvato nei giorni scorsi l’emendamento al decreto Enti Locali grazie al quale potrebbe essere possibile defiscalizzare l’ingresso di Regione Lombardia nella proprietà di Parco e Autodromo di Monza. Insomma, parte dei soldini potrebbero a breve saltar fuori subito dopo il voto in parlamento.
Visto che siamo alla spasmodica ricerca dei “danè”, una domandina viene spontanea, ma gli imprenditori lombardi (dopo la congelata fusione saranno tutti in Assolombarda, pure quelli brianzoli) quanto mettono? La risposta la conosciamo a memoria, visto che siamo al terzo giro dopo le presidenze di Fumagalli Romario e Carlo Valli, entrambi sia al vertice degli industriali sia di SIAS. Fare il Presidente è un onore, se vogliamo pure un onere, ma cercare o mettere la “fresca” è un’altra storia. Pure le sponsorizzazioni risultano difficili. A trovar soldi ci deve pensare il Procuratore (lo dice il nome stesso) Francesco Ferri ma per il momento è prematuro parlare di introiti perché il piano industriale per rilanciare l’Autodromo è stato varato ufficialmente solo il 31 marzo scorso. In tre mesi i miracoli non li fa nessuno.
Si punta a finalizzare la trattativa con Ecclestone nei giorni del Gran Premio d’Italia a settembre, ma i tempi appaiono stretti. Non ci crediamo del tutto, anche se la notizia dell’emendamento al decreto Enti Pubblici fa ben sperare.
Per chiudere ci rifacciamo alle parole del vicepresidente AC Milano Marco Coldani, fatte nell’ultima presentazione pubblica, che sintetizzano quello che deve essere l’impegno non solo dei vertici milanesi dell’automobile: ”La difesa della F1 è assolutamente prioritaria. Abbiamo la consapevolezza del valore di questo impianto che rappresenta la storia dell’automobilismo sportivo da tramandare nel futuro. Il Gran Premio è fondamentale. Non c’è solo l’impegno per il rilancio dell’Autodromo ma anche la prospettiva concreta di potercela fare. Tutti però devono giocare la loro parte, in modo coeso, unendo le forze per vincere la sfida”. E di sfide in passato ne abbiamo già vinte. Chi scrive lo ha raccontato a suo tempo per tenerne memoria. Allora “andiamo a vincere!” come avrebbe urlato il grande “Bisteccone” Galeazzi commentando una gara dei mitici Abbagnale.
Carlo Gaeta
(aggiornato il 27 luglio 2015)