Monza-Matera, Andata e Ritorno: un viaggio alla scoperta della Capitale europea della cultura 2019. Dal 20 al 23 maggio quattro giorni di cultura, musica, parole e fotografia nella Casa Circondariale Sanquirico.
«Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza». Carlo Levi, nel suo “Cristo si è fermato a Eboli” la descrive così: un piccolo gioiello scavato nelle montagne.
Un progetto della Casa circondariale Sanquirico unisce Monza alla Capitale europea della cultura 2019, fin dal titolo: «Sanquirico – Matera». Su indicazione del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e in collaborazione con l’associazione «Zeroconfini Onlus», la redazione di «Oltre i confini – Beyond Borders», il giornale della Casa circondariale monzese, ha pensato a quattro giorni di eventi per raccontare Matera: fotografie, note e parole dal 20 al 23 maggio.
Secondo il Sindaco «Sanquirico – Matera» è, prima di tutto, un «ponte» tra il carcere e la realtà che c’è «fuori». La sfida che i detenuti ci lanciano con questo progetto è chiara: dobbiamo superare barriere e pregiudizi. La cultura è lo strumento per farlo. E il sindaco indica la parola chiave: fiducia. Da qui, secondo il Primo Cittadino, bisogna partire per promuovere, nei fatti, il reinserimento sociale dei detenuti e per far parlare i due «mondi».
«La realizzazione dell’iniziativa, voluta dall’Amministrazione Penitenziaria – spiga il Direttore della Casa Circondariale Maria Pitaniello – è l’evidente frutto di consolidata integrazione e di forte collaborazione tra la Casa Circondariale di Monza e il territorio cui l’Istituto appartiene. Con questo progetto si è voluto raccogliere la sfida lanciata dalla città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che – grazie all’impegno dei giovani lucani – ha recuperato la bellezza, la poesia e la vitalità dei suoi luoghi. Abbiamo voluto condividere questa stessa sfida, perché comuni gli obiettivi di crescita culturale e di riscatto».
Il viaggio nella città dei sassi comincia lunedì 20 maggio alle ore 10.30 con «Matera, la Gerusalemme del Sud», un racconto per immagini di «Pixcube», network di workshops e reportage fotografici, a cura di Francesca Ripamonti.
Nata a Lecco nel 1972, diplomata all’Accademia di Belle Arti Brera Milano, Francesca Ripamonti è stata assistente di Maurizio Galimberti e ha lavorato alla Fondazione Industria con Fabrizio Ferri. Ha esposto a Siena, a Castel Sant’Angelo e al «Mac» («Museo Arte Contemporanea») di Lissone. Ogni fotografia è accompagnata da un testo della redazione di «Oltre i confini – Beyond Borders».
La colonna sonora della mostra è affidata alle note jazz del duo Giovanni Hoffer e Davide Brillante. Già membro stabile dell’orchestra del Teatro alla Scala, Giovanni Hoffer è considerato un pioniere ed un punto di riferimento per il corno francese. Protagonista di importanti festival come «Umbria Jazz» e «Roma Jazz Festival», ha collaborato con alcuni «big» della musica internazionale: da Vasco Rossi a Quincy Jones passando per Paolo Fresu. Davide Brillante, chitarrista e compositore, ha lavorato a New York, Londra e Dublino con artisti jazz del calibro di Joe Cohn, Quincy Davis, Kengo Nakamura, Gordon Lane e Ali Jackson.