Una volta per mangiare un buon trancio di pizza in centro Monza si andava da Mauro al Ponte dei Leoni, oggi si va da Spontini in piazza Trento. Come le creazioni di moda, anche la pizza ha la sua brava, indiscussa, griffe. Quella che va per la maggiore a Milano e, da sei mesi, pure nella città di Teodolinda, è indubbiamente quella di Spontini, la storica pizzeria sorta nel capoluogo lombardo nel lontano 1953, nell’omonima via, all’angolo con corso Buenos Aires, per opera della famiglia Banti.
Si trattava di una piccola bottega, a gestione familiare, arredata semplicemente con una mensola d’appoggio in formica, in una piccola stanzetta, senza tavoli né comfort, dove si poteva comperare ed asportare il trancio di pizza, solo al pomodoro. Nessuno, allora, si sarebbe aspettato che la pizzeria potesse diventare un marchio sinonimo di qualità e tradizione, conosciuto non solo nel milanese, ma in altre parti d’Italia e del mondo. Ceduta nel 1977 l’attività alla famiglia Innocenti, questa è cresciuta a dismisura, grazie al lavoro ed alla perspicacia di Massimo e del padre Giuliano, sino a diventare una holding che ora gestisce le sue pizzerie di Milano e di Monza, il locale BirraMi, la ‘Mangia e bevi’ a cui fanno capo la sede storica di via Spontini e lo Smeraldino, il ristorante milanese acquisito a fine 2012, in piazza 25 Aprile, per un fatturato complessivo annuo intorno ai 12 milioni di euro.
Nel capoluogo lombardo i sei locali sono dislocati in piazza Duomo, in corso Buenos Aires, in piazza Cinque Giornate, in viale Papiniano, in via Cenisio ed in via Marghera. Per il futuro sono previste una nuova apertura a Milano, ormai imminente, una a Tokyo, alla quale ne seguiranno altre quattro in Giappone e, se le esplorazioni in corso si concluderanno con esito positivo, una anche a Londra, nei Paesi del Golfo, in Russia ed in Francia.
Le pizzerie Spontini, oltre a deliziare il palato dei clienti con i loro gustosi prodotti, si sono sempre distinte per opere di solidarietà, come il sostegno delle attività dell’Associazione CAF, che dal 1979 a Milano accoglie e cura nelle proprie comunità residenziali i minori, vittime di abusi e maltrattamenti.
Almeno sette sono gli aggettivi per definire questa pizza, da sempre in versione unica ed inevitabilmente a tranci, frutto di una semplice formula che coniuga forno a legna, grandi teglie rotonde con un filo di olio di soia, polpa di pomodoro dell’Emilia, mozzarella di latte vaccino, acciughe, farina di grano tenero macinato 00, origano, sale e pepe: semplice, genuina, alta, appetitosa, soffice, inimitabile nel sapore ed inebriante nel profumo. L’unica variazione concessa dal locale riguarda le dimensioni della porzione, prevista ‘normale’ da 5 euro, o, ‘abbondante’, da 6. Chi non volesse la pizza, può optare per la lasagna a 5.50 euro, solo piatto in alternativa al tradizionale trancio.
In breve tempo, il trancio di Spontini è già diventato una piacevole abitudine anche nel capoluogo brianzolo. Nel nuovo locale aperto il 28 ottobre 2014, in centro a Monza, in via Italia, sotto quelli che una volta si chiamavano i Portici dell’Upim, dove c’era una grande profumeria, l’avventura della prima pizzeria fuori Milano procede a gonfie vele, dopo i 912 tranci sfornati il primo giorno. La gente risponde alla grande e spesso il locale si presenta ricolmo di clienti, sia in piedi per l’asporto che seduti per la consumazione in loco. La fascia media d’età della clientela monzese si aggira tra i 30 ed i 40 anni, ma sono molti anche gli studenti e le commesse più giovani ad affollare, soprattutto nell’intervallo di mezzogiorno, il nuovo locale, progettato dall’architetto Giuseppe Leida, lo stesso che ha firmato negli anni precedenti la pizzeria di Piazza Duomo a Milano.
I posti a sedere nello Spontini di Monza sono complessivamente 230, 130 all’interno e 100 all’esterno, su una superficie di circa 250 mq., con un arredamento caratterizzato dalla fusione di elementi architettonici classici e moderni, giocati sui colori rosso e nero. Per l’apertura sono state fatte ben 18 assunzioni, con personale giovane, sotto i trent’anni, selezionato ed ingaggiato interamente nel capoluogo brianzolo e paesi limitrofi.
Per il nuovo locale monzese, Massimo Innocenti si è posto un traguardo di circa 250 mila porzioni per il primo anno e di 500 mila, una volta raggiunto il pieno regime. Il bilancio dei primi sei mesi lascia ben sperare per il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi.
Enzo Mauri