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Monza, Doisneau e l’arte fotografica nel ‘900

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L'informazione scolastica

L’informazione scolastica di Robert Doisneau

Già dai primi giorni d’apertura si annuncia come evento di grande successo la mostra “Doisneau Le Meravilleux Quotidien”, dedicata al grande fotografo francese in corso all’Arengario di Monza (come leggete in altra parte del nostro sito).

Dal 24 marzo sono in programma alcuni interessanti incontri a margine della mostra sull’artista dedicati all’arte fotografia nel ‘900.

“Con l’avvio di questa nuova stagione 2016, all’Arengario, ospitiamo Robert Doisneau, uno dei più grandi fotografi del novecento, con immagini davvero straordinarie. Personalmente sono un cultore della fotografia, di quella fotografia rigorosamente in bianco e nero” dice il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, tra un elogio sentito all’autore ed un altro alla sua città, sempre più aperta all’arte e alla cultura.

“Ho ancora negli occhi una mostra fotografica dei Fratelli Alinari, che si svolse negli anni 80, in una Villa Reale non ancora restaurata e credo sia stato uno dei momenti più interessanti dal punto di vista culturale per la nostra città. Ed è per questo che è motivo di soddisfazione e di orgoglio ritrovare oggi questo rapporto che, mi auguro, possa proseguire anche in futuro” aggiunge il Sindaco.

“Siamo contenti di esser riusciti a portare a Monza questo grande fotografo perché la sua presenza in Lombardia risale già al 1949, quando Doisneau partecipò alla Mostra  a Milano sul “Groupe des XV”  proprio nel periodo di rinascita del dopoguerra” si riallaccia Emanuela Sesti, Dirigente Responsabile dei corsi di formazione della “Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia”.

Ricordiamo, inoltre, che sempre a cura di ViDi sono state organizzate le mostre dedicate a De Chirico al Serrone della Villa Reale, caratterizzata da un particolare allestimento, e quella ad Ayrton Senna, in corso all’autodromo. Rassegne accomunate da un unico fattore, L’EMOZIONE, che attraversano il mito fino a giungere all’uomo che in essi è racchiuso.

“Noi non lavoriamo sugli eventi – sottolinea Luigi Emanuele Rossi, presidente di ViDi – noi lavoriamo su percorsi culturali complessi, sofisticati, che fanno perno sulla qualità, sulla scientificità ma anche su messaggi più ampi, di natura culturale, non solo scientifica, tecnica o di semplice rappresentazione dell’immagine. Queste sono immagini VERE, pienamente contestualizzate, che ci raccontano molto di dove e come il processo creativo è nato e si è sviluppato”.

Robert Doisneau, autoritratto con Rolleiflex

Robert Doisneau, autoritratto con Rolleiflex

“Doisneau è un fotografo già molto conosciuto dal grande pubblico, soprattutto per alcune foto, come quella del famoso bacio o dei bambini che giocano. E’ un fotografo apparentemente semplice ma, ad un’indagine più approfondita, si può osservare il suo costruire immagini su più livelli. Per questo, spesso, sono immagini da guardare cogliendo la relazione tra il primo piano e lo sfondo, carpendo il gioco degli sguardi, un’altra componente fondamentale di molte immagini di Doisneau, svelando il continuo racconto nel racconto, come in un gioco di scatole cinesi, nel quale qualcuno sta guardando qualcos’altro o qualcosa che accade. Un bellissimo gioco che hanno messo in atto diversi fotografi poiché, per primi, sapevano di avere in mano uno strumento fatto per guardare” chiude Piero Pozzi, consulente scientifico della mostra.

Nel visitare l’esposizione, ci si può sentire davvero immersi nel labirinto emotivo e creativo di Doisneau. Un luogo che si fa, ad ogni angolo, più emozionante e che ci porta smaniosi al passo successivo. Un percorso cronologico che, come un ventaglio, si apre sull’uomo Doisneau, regalandoci comprensione del suo mondo interiore.

Interessanti si annunciano anche gli incontri in programma il giovedì sera a partire dal 24 marzo nei quali Piero Pozzi porterà i visitatori a scrutare meglio l’arte di Doisneau e più in generale la fotografia.

Elizabeth Gaeta

 

Questo il programma degli incontri fissati il giovedì in occasione dell’apertura fino alle 22.30:

Giovedì 24 marzo, ore 21.00
Sguardi sulla Parigi del ‘900 – Da Lartigue ad Atget, da Brassai a Capa, a Ronis
A cura di Piero Pozzi, consulente scientifico della mostra e docente di fotografia al Politecnico di Milano e al LAS Nanni Valentini di Monza. Durata 60 min. circa

Giovedì 7 aprile, ore 21.00
Il reportage umanistico e la nascita della Magnum: H.C. Bresson, R. Doisneau, W. Ronis, D. Stock
A cura di Piero Pozzi, consulente scientifico della mostra e docente di fotografia al Politecnico di Milano e al LAS Nanni Valentini di Monza. Durata 60 min. circa

Giovedì 21 aprile, ore 21.00
La fotografia e la dimensione tempo. L’istante illusione o rivelazione
A cura di Piero Pozzi, consulente scientifico della mostra e docente di fotografia al Politecnico di Milano e al LAS Nanni Valentini di Monza. Durata 60 min. circa

Giovedì 19 maggio, ore 21.00
Tra quadrato e rettangolo, un formato, un racconto
A cura di Piero Pozzi, consulente scientifico della mostra e docente di fotografia al Politecnico di Milano e al LAS Nanni Valentini di Monza. Durata 60 min. circa

Per accedere agli incontri è necessario il solo biglietto di ingresso alla mostra, senza prenotazione e fino ad esaurimento posti. Inoltre, conservando il biglietto d’ingresso con la data di uno degli incontri, si potrà accedere all’incontro successivo ad un prezzo speciale ridotto di 5,00 euro.

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