
Il legame dei Longobardi con il territorio tutelato dal Parco Valle Lambro è molto profondo: Monza nel VII secolo è stata la residenza estiva della regina Teodolinda, che vi fece restaurare il palazzo regio fatto costruire da Teodorico e vi fondò la basilica di San Giovanni Battista (il futuro Duomo) che ancora oggi custodisce il sarcofago della sovrana. Nel Tesoro del Duomo monzese si trova poi, la celebre (e controversa) Corona Ferrea insieme alla chioccia d’argento con sette pulcini, alla croce di Agilulfo, all’Evangeliario e ad altri preziosi reperti di età tardoantica. Anche il Museo di Erba conserva un’importante testimonianza dell’epoca longobarda: una spada con impugnatura decorata ad agemina d’argento, proveniente da Parravacino d’Erba, che trova un unico confronto in Italia nella spada di Ciringhelli di Verona.

Alle 20 sarà possibile gustare la “cena longobarda” (su prenotazione al numero 342 5592060) con un ricco menù a tema. Chiuderà la giornata un’esibizione di brani musicali e momenti recitati accompagnati da strumenti d’epoca ricostruiti sulla base di un’attenta analisi filologica.
«Nell’ambito degli oltre 80 eventi che il Parco ha in programma nel corso del 2017, quello dedicato ai Longobardi rappresenta sicuramente una punta di diamante nel panorama delle nostre attività. Per la prima volta il Parco si dedica a questo capitolo della storia: una sezione importante che ha significative ricadute sul territorio della Province di Monza, Como e Lecco – ha spiegato l’Avv. Eleonora Frigerio, Presidente del Parco Valle Lambro -. “Alla Scoperta dei Longobardi” è un evento a 360 gradi che permetterà di dare, non solo uno spaccato della vita quotidiana medievale, ma anche interessanti approfondimenti che riguardano aspetti gastronomici e dedicati alla farmacopea del tempo. Il nostro obiettivo con questa giornata è stato quello di valorizzare l’identità locale e tutto quello che caratterizza il territorio: il vero e proprio filo conduttore di molti dei nuovi eventi organizzati dal Parco negli ultimi 12 mesi».
«Era già da qualche tempo che stavamo pensavamo ad un evento che potesse essere in grado di coinvolgere una diversa fascia della popolazione che normalmente partecipa alle attività organizzate dal Parco – ha chiarito l’Ing. Matteo Vitali, Consigliere del Parco Valle Lambro – Proprio attraverso questo evento siamo riusciti a creare un’importante sinergia che ha visto come attori insieme al Parco, il Museo Civico di Erba, i produttori locali che parteciperanno con i loro prodotti alla cena longobarda e le associazioni storiche del territorio. La collaborazione con Perceval Archeostoria ci ha permesso di organizzare un appuntamento in grado di coinvolgere sia i più piccoli che gli adulti, in una manifestazione che porterà una ventata di novità sul territorio».
«Il progetto Alla scoperta dei Longobardi, presentato da Perceval Archeostoria in vari contesti italiani in collaborazione con alcuni dei migliori gruppi di rievocazione storica longobarda del panorama nazionale, vuole proporre la storia in un modo nuovo e appassionante – spiega la dott.ssa Elena Percivaldi, ideatrice e curatrice dell’evento -. Grazie alle tante attività sia gli adulti che i più giovani possono “toccare con mano” il passato e i suoi protagonisti, divertendosi e imparando al tempo stesso. La presenza dei rievocatori, che presentano riproduzioni di oggetti, armi, utensili e abiti accuratamente ricostruite in base alla documentazione fornita dagli scavi archeologici e dagli studi scientifici, permette di avvicinare anche il pubblico non specialista alle abitudini e alle particolarità di un’epoca così lontana come quella longobarda, favorendone la comprensione. Le narrazioni, le conferenze di approfondimento e le spiegazioni didattiche sono condotte con un linguaggio semplice e adatto a tutti, mentre i momenti di spettacolo, i combattimenti e le cene divertono e coinvolgono emotivamente grandi e piccini. E’ una formula, questa, che più di molte lezioni tradizionali riesce ad appassionare il grande pubblico alla storia, consentendo nel contempo di comprendere l’eredità morale e culturale che le civiltà del passato ci hanno trasmesso e che riscontriamo nelle usanze e nelle lingue che parliamo ancora oggi. Un patrimonio di grande importanza che è giunto, sfidando i secoli e pur nelle sue inevitabili contaminazioni e mutazioni, fino ai giorni nostri».
(con la collaborazione dell’Ufficio Stampa del Parco Valle Lambro)



