Villa Besana è un complesso dell’Ottocento lombardo, nato come residenza nobiliare di campagna e divenuto, col passare del tempo, una villa urbana in seguito allo sviluppo della città di Mariano Comense. All’interno di questa prestigiosa dimora, nei locali un tempo adibiti alla rimessa delle carrozze, viene ricavato un ristorante, La Rimessa, presto abbinato all’ “Unione Ristoranti del Buon Ricordo’, gruppo enogastronomico sorto nel 1964 su felice idea di Dino Villani, uomo di cultura e maestro di comunicazione, creatore, fra l’altro, del concorso di Miss Italia, per mettere insieme, dal nord al sud dell’Italia, locali di qualità, con l’obbligo di praticare una linea di cucina tipica del territorio e di tenere sempre a menu, tutti i giorni dell’anno, una specialità del posto, che ne doveva essere la rappresentanza più rigorosa ed esemplare.
In un giardino con alberi secolari nel centro cittadino, la vecchia rimessa rivive così come piacevole luogo d’incontro conviviale, all’insegna della tradizione gastronomica lombarda e, più in grande, italiana. Nata nel 1989 per volere di Sergio Mauri, affermato chef italiano, abile nel portare in Brianza una ventata d’aria nuova, La Rimessa arriva ad ottenere importantissimi riconoscimenti, tra i quali la Stella Michelin, conquistata nel 1994 e mantenuta sino al 2000. Nel 2013, poi e questa è storia recente, Mauri decide di passare il testimone a due giovani intraprendenti, pieni di voglia di fare e dal curriculum già di livello. Così a febbraio Francesco Palumbo e Stefano Ierardi rilevano il ristorante ed iniziano un nuovo percorso, puntando sulla tradizione e sull’innovazione.
Il locale, pur sposando la contemporaneità, non tralascia la storia, con i suoi risvolti romantici e pieni di fascino. Per questo motivo nel menù è possibile trovare piatti dedicati alla tradizione lombarda e nazionale.
Lo chef Stefano Ierardi ama sperimentare e, partendo da elementi semplici, propone accostamenti insoliti, come, ad esempio, salsiccia di vitello, sardine del Cantabrico, cicerchie affumicate e lime grattugiato, piatto decisamente precursore di un cammino culinario oltremodo interessante. Francesco Palumbo, sommelier professionista, crea in abbinamento una strepitosa carta dei vini che si sorregge sulla qualità delle cantine italiane e straniere prescelte.
Francesco, classe 1980, a 14 anni sa già che il suo futuro è nella ristorazione e frequenta con profitto l’Istituto Alberghiero Carlo Porta, dove si diploma con successo. Durante la scuola, grazie al suo professore di cucina, Maurizio Bosotti, il futuro sommelier fa diverse esperienze ed intuisce di avere intrapreso la strada giusta. Sempre negli anni della scuola, grazie ad uno stage, Palumbo ha la fortuna di conoscere Claudio Sadler, chef di fama mondiale, con il quale inizia a collaborare per un lungo periodo. Dal 2002 al 2007, lavora presso il ristorante Cracco-Peck a Milano e ha la fortuna di far parte della ‘brigata’ che ottiene la seconda Stella Michelin. In quel periodo, il direttore di sala era Savio Bina, una delle figure più importanti d’Italia nel settore e, grazie ai suoi insegnamenti, il buon Francesco impara il valore del servizio ai tavoli ed i segreti dei vini.
Dal 2007 al 2012 si presenta la svolta e Palumbo diventa direttore del nuovo ristorante Sadler. Nel 2008, inieme a Stefano Ierardi, apre, in pompa magna, il Sadler Chic’n Quick. Nel 2012, infine, prima di rilevare La Rimessa, raggiunge un altro importante traguardo, riuscendo ad occupare il ruolo di direttore del ristorante Cracco.
Stefano Ierardi nasce a Mariano Comense nel 1976 e, ragazzo con la passione per la cucina, frequenta l’Istituto Alberghiero Carlo Porta di Milano. A 15 anni capisce quale deve essere la sua missione e si butta anima e corpo a seguire l’enogastronomia e tutto ciò che gira intorno a questo meraviglioso mondo. Il giovane chef ama fare esperienze e viaggiare, spostandosi in diverse città, che finiscono per segnare la sua carriera, come Milano, Cortina, Bellagio, Parigi, Seregno e Monza.
Molteplici sono i cuochi carismatici che illuminano il suo cammino e tra questi, Giancarlo Pedruzzi, Mauro Botta e Matteo Vigotti.
Il buon Stefano ha avuto anche la fortuna di lavorare al Pomiroeu di Seregno con il mitico Giancarlo Morelli, dove nel 2008 torna, dopo aver già lavorato per anni presso il suo ristorante ed il suo catering, al fianco dello chef di fama mondiale Claudio Sadler. Quest’ultimo lo vuole con sé, insieme a Francesco Palumbo, per l’apertura del Sadler Chic ‘n Quick di Milano dove resterà fino al 2011. Poi, un’altra esperienza lavorativa, di estrema importanza per la crescita, a Monza, presso le cucine del prestigioso Hotel de La Ville, alle dipendenze dei conosciutissimi fratelli Nardi. Il resto è storia recente, già descritta, presentando il suo socio al ristorante La Rimessa. Recentemente Stefano è stato tra gli chef protagonisti dei food show di Sapori in Scena, manifestazione enogastronomica che si è svolta proprio a Mariano.
Ed eccoci al ricco menu proposto. Per gli antipasti: gamberi in padella con riso rosso e salsa barbecue, insalatona di tonno con uova, patate, fagiolini e vinaigrette al melone, frittelle di taleggio e di Salva in crosta di farina di polenta ed insalatina, pancetta cotta La Brianzetta di Marco d’Oggiono con tigelle, terrina di foie gras e pan brioches e marmellata di sambuco, acciughe del Cantabrico Nardin con burro, gamberi alla piastra con panella di ceci croccanti e salsa barbecue.All’interno di questa prestigiosa costruzione, nei locali un tempo adibiti alla rimessa delle carrozze, ecco ora il ristorante La Rimessa, abbinata all’’Unione Ristoranti del Buon Ricordo’, gruppo enogastronomico sorto nel 1964 su felice idea di Dino Villani, uomo di cultura e maestro di comunicazione, creatore, fra l’altro, del concorso di Miss Italia, per mettere insieme, dal nord al sud del’Italia, locali di qualità, con l’obbligo di praticare una linea di cucina tipica del territorio e di tenere sempre a menu, tutti i giorni dell’anno, una specialità del posto, che ne doveva essere la rappresentanza più rigorosa ed esemplare.
Passando ai primi: spaghetti Arte & Pasta all’aglio, olio e peperoncino con gamberi e ricciola in padella, cappelletti alla Birra Tartavalle, ravioli ripieni di parmigiana di zucchine con crema di pomodori gialli, tortino di riso al salto allo zafferano con crema di formaggi lombardi e luganega, riso Carnaroli mantecato al Provolone Valpadana dolce e arachidi salate o al timo e ragù di polipo, scialatielli con calamari in padella e bottarga di muggine e favette e guanciale e ricotta affumicata, spaghetti al pesto di finocchietto, pinoli e sgombro.
Per i secondi non c’è che l’imbarazzo della scelta: gallinella di mare al vapore con salsa di pomodori gialli, ricciola in padella con quinoa, cuori di palma, lattuga, finocchi e spuma di patate, polpo in crosta da pane con crema di olive, friggitelli e salsa al pomodoro, tartare di manzo, cubi di Milanese di maialino con maionese e friggitelli in padella, vitello cotto a bassa temperatura con salsa tonnata, insalata di pomodori e capperi, uovo al tegame con asparagi e spuma di patate e hamburger vegetariano.
Il dessert vede padroneggiare il cono croccante alle nocciole, sorbetto al mango ricoperto di cioccolata alcolica, insalata di fragole e panna montata.
Le proposte stabilite dal locale variano da ‘Menu la tradizione secondo noi’, focalizzato su pancetta cotta, cappelletti , cubi di Milanese e dessert, a 39 euro, con vino consigliato Casamatta Rosso 2013 Bibi Graetz a 18 euro la bottiglia, a ‘Menu L’Innovazione’, basato su gamberi, scialatelli, polpo e dessert a 45 euro, con vino consigliato Colli di Luni Vermentino il Lunatico 2013 La Carreccia a 23 euro la bottiglia ed a ‘Menu ne carne ne pesce’, a 29 euro, concentrato su frittelle, ravioli, hamburger vegetariano e dessert, con vino consigliato Rosso di Montepulciano 2013 Salcheto a 17 euro la bottiglia.
Per i più piccoli è previsto un menu a base di pasta fresca o secca in bianco o al pomodoro e Milanesina con patate fritte.
La carta dei vini contiene circa 450 etichette, con provenienza da tutte le regioni d’Italia. Si possono trovare sia i prodotti di piccole aziende sconosciute che nomi altisonanti del panorama vitivinicolo nazionale e referenze di vini ungheresi, austriaci, francesi e tedeschi. Sempre presente anche una ricca selezione di mezze bottiglie, che si affianca ai quindici vini proposti giornalmente al calice.
E, per dirla come il grande regista Federico Fellini, ‘un buon vino è come un buon film: dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria; è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore’.
Il Ristorante La Rimessa, situato in via Cardinal Ferrari, dispone di 50 coperti, di un ampio parcheggio interno ed osserva il turno di chiusura la domenica sera ed il lunedì.
Enzo Mauri