Guardarsi alle spalle serve a poco. Serve a poco soprattutto nell’odierno perché abbiamo ben poco da rimpiangere per l’anno che si è appena concluso. E’ giusto tirare le somme dei dodici mesi trascorsi; un bilancio utile, se non altro, per non ripercorrere le stesse strade rischiando di imbatterci negli stessi ostacoli, di cadere negli stessi errori. Il consuntivo è quantomai necessario per guardare dove siamo arrivati ed intraprendere nuovi progetti che magari ci porteranno a scoprire interessanti sentieri evolutivi. Dobbiamo guardare al futuro con speranza, facendo tesoro delle nostre buone esperienze.
Il 2016 è stato certamente l’ennesimo anno difficile per la nostra economia, disastrata anche da scelte politiche che non hanno favorito l’intrapresa, le attività professionali, la piccola media impresa, gli imprenditori e gli artigiani della nostra Brianza. Poco si è avvertita quella che doveva essere l’onda lunga di EXPO 2015, che ha finito per esaurirsi nel giro di qualche settimana.
La Brianza è stata penalizzata da scelte a dir poco discutibili, come l’accorpamento della Camera di Commercio di Monza con quella Milano e Lodi; e prima ancora con l’addio della storica Associazione degli Industriali di Monza, “regalata” ad Assolombarda.
Questa terra però rimane pur sempre il nostro riferimento, l’area-sistema economico nella quale dobbiamo muoverci, facendo leva sulle nostre forti tradizioni imprenditoriali, sulla nostra cultura, su un territorio pur sempre ricco di eccellenze, sulla capacità della nostra gente di rimboccarsi le maniche, senza mai lasciare nulla di intentato, sulle tante buone idee che ancora fioriscono e che meritano solo di essere portate avanti, di trovare sostegno per crescere e affermarsi.
Una simpatica news, che arriva dall’amica Antonella Galimberti, ci da lo spunto per credere ancora nelle idee e nel Made in Brianza, con quell’orgoglio di appartenenza che ci è caro.
All’ultima edizione di Artigiano in Fiera a Milano ancora una volta il territorio di Monza e Brianza era presente con una nutrita pattuglia di piccoli imprenditori locali: sono stati 65, infatti, gli artigiani con sede in provincia MB che si sono presentati all’evento milanese. Da sottolineare in particolare la presenza lissonese con “Lissone è Mobile”, iniziativa promossa da APA Confartigianato e Unione Commercianti con il Patrocinio e contributo della Città di Lissone, con la quale si è promosso un territorio riconosciuto a livello internazionale come “Città del Mobile”, custode di un grande patrimonio di cultura artigiana e produttiva nell’ambito della lavorazione del legno.
Qui sono ancora una volta emerse l’originalità, la fantasia e il design che hanno fatto la storia della Brianza e scuola nel mondo. La sintesi di questi valori la ritroviamo nella effervescente proposta di una madia, pensata con i baffi (ma c’è anche una sensuale versione “femminile”) dall’architetto Mirco Fossati, lissonese Doc, come gli artigiani della bottega Enrico Sala che l’hanno realizzata. Una proposta “pop” che ha ottenuto l’attenzione da parte del pubblico della grande fiera milanese e ora cerca un produttore “seriale” per questo interessante prototipo.
Insomma, cari amici, le idee qui non mancano e la nostra Brianza ancora una volta lo dimostra. Come più volte abbiamo sottolineato, serve fare squadra, fare rete, cercare insieme nuove strade per riaffermare i nostri valori e le nostre grandi capacità.
Il Made in Brianza è pur sempre un brand coi baffi!
Carlo Gaeta
(su ispirazione di Antonella Galimberti)