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Lo chef desiano Leonardo Marongiu in finale al Bocuse d’Or Italia


Leonardo Marongiu chef di Desio

Leonardo Marongiu chef di Desio

L’executive chef desiano Leonardo Marongiu, dallo scorso anno polo d’attrazione del ristorante Bris di Portopiccolo a Sistiana, in provincia di Trieste, è stato tra i finalisti del Bocuse d’Or Italia 2016, uno tra i più prestigiosi concorsi di cucina a livello nazionale.

Dodici i cuochi approdati alla finale nazionale per decretare l’unico rappresentante italiano, degno di cimentarsi con i più rinomati colleghi europei, nella finale continentale in programma a Budapest il 10 ed 11 maggio, secondo passaggio verso la finalissima di Lione 2017. Insieme a Leonardo Marongiu: Marco Acquaroli, di Sarnico (Bergamo), Lorenzo Alessio, di Gioia Tauro (Reggio Calabria), Riccardo Bassetti, di Laveno (Varese), Debora Fantini, unica donna in gara,  di Cervia (Ravenna), Francesco Gotti, di Bergamo, Daniele Lippi, di Roma, Giovanni Lorusso, di Bisceglie, i piemontesi Michelangelo Mammoliti e Stefano Paganini, il milanese Andrea Alfieri ed il siciliano Giuseppe Raciti.

Il nostro Marongiu non ce l’ha fatta: alla finale europea infatti andrà Marco Acquaroli, noto chef internazionale del Four Seasons Hotel di Ginevra. Un verdetto annunciato ufficialmente da Giancarlo Perbellini, presidente di Bocuse d’Or Italia, due stelle Michelin con ristorante a Verona.

Leonardo Marongiu nel ristorante Bris di Portopiccolo, nell’alto Adriatico, il cui nome è preso da un originale  strumento di navigazione, si rifà alla tradizione culinaria del Carso, in modo però innovativo, prediligendo ingredienti freschi e stagionali ed esaltando una cultura mitteleuropea con i suoi classici prodotti mediterranei.

Tra le sue specialità figurano i ‘Paparot’, nella versione con bietole e polenta bianca o alla Crema Carsolina, con l’ananas, gli spaghetti cacio e kren, con pecorino del Carso, il pesce fresco cucinato in tutti i modi e le palacinke, dolci particolarmente leggeri e sfiziosi.

Lorenzo si è formato alla guida di Gualtiero Marchesi ed è stato per cinque anni executive chef all’Alma Scuola di Cucina internazionale a Colorno e vanta una lunga carriera in locali internazionali di grande risonanza.

Al Teatro Sociale di Alba, i concorrenti sono stati divisi in tre gruppi da quattro chef, che hanno potuto disporre di quattro ore ciascuno per cucinare, con i propri aiutanti, un piatto di pesce ed uno di carne. Il giudizio sulle due proposte è stato affidato a sei qualificatissime giurie, due per ogni gruppo, di esperti d’arte culinaria, capitanata dallo chef italiano, con tre stelle sul petto, Enrico Crippa del ristorante Piazza Duomo di Alba. L’evento è stato organizzato da Witaly, in collaborazione con l’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero e Pentole Agnelli, nelle vesti di partner tecnico. L’azienda bergamasca, produttrice di strumenti di cottura in alluminio, per l’occasione ha fatto avere agli chef in gara speciali pentole personalizzate.

Enzo Mauri

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