Possiamo davvero affermare di conoscere tutto di Leonardo da Vinci? La domanda sorge spontanea in occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di avvenuta il 2 maggio del 1519. Tanti eventi e rievocazioni toccano anche la Lombardia e la nostra Brianza.
È vero, probabilmente chiunque sa che Leonardo fu un vero e proprio genio, che si interessò e si applicò alle discipline più disparate: dall’arte, all’astronomia, alla botanica, all’idraulica e all’ingegneria, e addirittura all’anatomia.
Quasi tutti riconoscono, tra le opere più celebri e importanti di Leonardo, l’Uomo Vitruviano, uno dei più preziosi studi sulle proporzioni del corpo umano. Così come tutti, forse, conoscono la sua strabiliante abilità nel dipingere, maturata già alla precoce età di dieci anni, che lo portò a creare capolavori immortali e studiati in tutto il mondo, quali la Gioconda, la Vergine delle Rocce e ancora, la Dama con l’ermellino e l’Ultima Cena.
Eppure, alcune curiosità legate a Leonardo da Vinci, restano ancora poco note. Scopriamole insieme!
Leonardo da Vinci, le origini di un Genio assoluto
Innanzitutto, pare che Leonardo, il cui nome completo è Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, Toscana 15 aprile 1452 – Amboise, Francia 2 maggio 1519) non fosse italiano. Il celebre genio, infatti, era figlio illegittimo di Piero, rispettato notaio che, tra l’altro, ben introdotto negli ambienti fiorentini, attorno al 1470 accompagnò Leonardo in una delle botteghe più importanti del tempo, quella di Andrea Verrocchio. La madre, invece, secondo alcuni era originaria del Medio Oriente: ne sarebbe una testimonianza il suo stesso nome, Caterina, assai comune tra le schiave convertite al cattolicesimo.
Leonardo da Vinci, il mancino che inventò un suo codice
Leonardo utilizzava una scrittura a dir poco insolita, quasi speculare: andava da destra verso sinistra, e spesso iniziava a scrivere dall’ultimo foglio per poi concludere nel primo. Questa peculiarità è stata spesso interpretata come una strategia messa in atto da Leonardo per rendere incomprensibili, e dunque mantenere segreti, i suoi studi e i suoi appunti ai non iniziati al suo codice.
In realtà, si trattava del suo modo naturale di scrivere, un’abitudine acquisita nell’infanzia, che pare sia del tutto naturale per i mancini che non sono stati corretti, proprio come Leonardo. Egli sapeva usare anche la calligrafia “normale”, ma con difficoltà e solo se indispensabile. Non a caso, Leonardo faceva scrivere ad altri le sue missive e le sue lettere di presentazione.
Leonardo da Vinci, le intuizioni e le geniali scoperte
Leonardo era un vegetariano convinto, e amava molto gli animali. Pare, addirittura, che fosse sua abitudine recarsi nei mercati per liberare dalle gabbie gli uccelli, altrimenti destinati ad essere venduti. Alcuni contemporanei di Leonardo lo descrissero come un uomo incapace di cibarsi di «cosa alcuna che tenga sangue».
Inoltre, nonostante alcune fonti riportino che Leonardo pagò per farsi predire la sorte, egli dimostrò l’inattendibilità della chiromanzia. Più precisamente, Leonardo scrisse che la chiromanzia era “fallace”, poiché constatò, infatti, che basta confrontare le mani di persone morte nello stesso momento per vedere che le linee della vita non si somigliano affatto.
Ai tempi di Leonardo si credeva ancora che il cuore servisse per scaldare il sangue circolante. Ma egli fu il primo a intuirne, invece, la reale funzione, ovvero quella di pompa. Proprio per questo motivo, alcune strutture anatomiche cardiache hanno, in seguito, preso il suo nome: per esempio il “fascio moderatore di Leonardo da Vinci” oppure la “trabecola arcuata di Leonardo”.
Ma molte altre scoperte sono riconducibili a Leonardo, per esempio scoprì gli anelli di crescita degli alberi. Egli, infatti, capì che osservando gli anelli di accrescimento degli alberi, si può determinare l’età di una pianta.
Leonardo comprese anche che cosa fossero realmente i fossili. Al suo tempo, si riteneva che i “nichi”, così venivano chiamati allora i fossili, fossero resti del Diluvio Universale o forme di vita a cui Dio non aveva donato l’anima. Ebbene, Leonardo fu il primo, a onor del vero dopo gli antichi Greci, a comprendere che, in verità, erano resti di animali e piante pietrificati da processi geologici e portati alla luce dai movimenti della crosta terrestre.
E infine, uno degli aneddoti che forse ci stupisce di più: Leonardo in persona narra di aver inventato una “grande macchina” in grado di fare quello che lui stesso chiama uno «spago mangiabile». In poche parole, si tratterebbe dell’antenata rinascimentale di una moderna macchina per fare la pasta in casa.
Forse, dopo queste piccole curiosità, il genio di Leonardo da Vinci ci apparirà ancora più familiare.
Francesca Motta