Il colore arancione tipicamente autunnale ma ben lontano dalla malinconia tipica di questa stagione, un arancione brillante che illumina i prati e infonde vitalità alle foglie cadute dagli alberi. La sua forma tondeggiante e leggermente schiacciata alle estremità, non una sfera perfetta insomma, ma più un enorme pomodoro dalle sfumature che scemano in una gradazione più tenue.
E’ questo l’aspetto di un ortaggio amato e largamente utilizzato: la zucca. In autunno e in questo periodo soprattutto, è presente in abbondanza sulle bancarelle ortofrutticole dei mercati e spesso citata nei menù dei ristoranti. La zucca è l’ortaggio simbolo per eccellenza dell’affermarsi della stagione autunnale, che attira il compratore sicuramente per il suo bell’aspetto, ma che stupisce ancor di più nel sapore, nei suoi benefici e nelle leggende.
La polpa altrettanto arancione della zucca crea piatti incredibili ed è in grado di impreziosire anche il menù apparentemente più banale e semplice. Dalle zuppe, ai cremosi risotti, fino al ripieno dei famosi tortelli mantovani. Cucinata in tutte le salse, al forno, al vapore, essiccata, la zucca è sempre una garanzia di ottima riuscita per la nostra cucina.
Sfiziosi e da leccarsi i baffi, ognuno di noi ne ha assaggiato il sapore inebriante almeno una volta nella vita: i fiori di zucca, impanati e poi fritti oppure in pastella, sono un inno all’autunno e alla sua esplosione di sapori, oltre che di colori.
Nessuna parte della zucca va persa o buttata, persino i suoi semi possono essere utilizzati in cucina, abbrustoliti e salati, oppure crudi estraendone un particolare tipo di olio commestibile e dal gusto delicato.
Se conoscere e apprezzare la zucca in cucina è molto facile, un po’ più difficile è apprendere i suoi benefici sulla nostra salute.
Già nell’antichità, i contadini esponevano sempre sulla loro veranda o sul davanzale di una finestra, durante tutta la stagione autunnale, una bella zucca perchè si credeva che fosse portatrice di prosperità e di benessere. Queste dicerie non valevano solo per i campi, dal momento che i contadini ovviamente si auguravano un buon e abbondante raccolto, ma anche per la salute stessa delle persone. Sono pochi, forse, a sapere che la zucca non è solo buona, ma anche altamente benefica per prevenire le malattie cardiovascolari, nonché per sconfiggere ansia e insonnia. Inoltre, i suoi semi contengono importanti proprietà antinfiammatorie. Non è un caso, quindi, che il romano Plinio definisse la zucca “refrigerio della vita umana” e “balsamo dei guai” nei suoi scritti.
Dai campi, alle nostre tavole…la zucca, però, si veste anche di mistero e di leggende. E lo fa soprattutto in questo periodo dell’anno, in quei giorni d’autunno che da ottobre sfumano in novembre, accogliendo il freddo, il buio e il mistero.
E così, dall’antica usanza che la vede portatrice di benessere e prosperità, la zucca continua ad essere esposta sul davanzale delle finestre, ma viene scavata, privata dunque della sua polpa, intagliata per darle la forma di un viso minaccioso e, infine, illuminata internamente dalla luce di una candela.
La classica e ancor più conosciuta zucca di Halloween.
La simpatica, forse più che mostruosa, zucca intagliata prende il nome di Jack o’ lantern ed è legata alla leggenda irlandese che narra la storia di Stingy Jack: un vecchio truffatore ubriacone che, dopo essersi imbattuto nel diavolo la notte di Halloween e averlo raggirato più volte con i suoi trucchetti, al momento della sua morte venne rifiutato anche dal diavolo stesso che gli tirò addosso un tizzone ardente. La storia procede raccontandoci che Jack, per farsi luce e strada fra le tenebre, infilò il tizzone in una rapa che stava mangiando, e da quel momento vaga alla ricerca di un posto in cui rifugiarsi in attesa del giorno del Giudizio.
L’aspetto di gran lunga più interessante di questa leggenda, sta proprio nella presenza della rapa. In origine, infatti, nelle terre irlandesi in cui questa leggenda ha preso forma, il vero simbolo di Halloween non era la zucca, bensì la rapa.
Soltanto in seguito alla grave carestia del 1845 che costrinse gli irlandesi a emigrare in America, dal momento che nel Nuovo Continente le rape non erano così abbondanti e facili da trovare come in Irlanda, la zucca divenne il nuovo simbolo, come lo conosciamo noi adesso, della festa di Halloween.
Con un volto sogghignante inciso nella sua robusta buccia, la zucca è molto più che il simbolo della notte di Halloween, il suo utilizzo ed esposizione nella notte più spettrale e agghiacciante di tutte, nasconde un significato molto più profondo. La zucca, infatti, si trasforma in oggetto esorcizzante delle nostre più intime paure: quelle legate al mondo ultraterreno, agli spettri, alla morte. Se ci pensiamo bene, la leggenda stessa di Stingy Jack ci offre una dimostrazione di come la ragione (in questo caso gli scaltri stratagemmi del protagonista per procastinare la morte) possa vincere sulle nostre paure.
Esporre una zucca a protezione della nostra casa, è molto più di una tradizione da 31 ottobre. Lasciare fuori dalla finestra una zucca, intagliata in un ghigno furbo e ammiccante, illuminata, oppure semplicemente intera, come facevano i contadini da tempi immemori, significa sorridere alle nostre paure, affrontare i nostri mostri e sconfiggerli. Ospitare un’arancione e tondeggiante zucca fuori o dentro casa, è augurarci di vivere una vita non priva di paure, bensì con il coraggio e la determinazione per affrontarle e combatterle.
Francesca Motta