Questa è la notte di Sant’Antonio. Sono centinaia i falò che vengono accesi in queste notti per festeggiare il patrono di diverse parrocchie, di piccole e grandi chiese sparse in Regione, tantissime anche nella nostra Brianza, dagli agricoltori visto che è il loro Santo Protettore e degli animali domestici.
Nella tradizione popolare – spiega la Coldiretti regionale – l’appuntamento con i falò invernali simboleggia l’attesa del mondo agricolo per il risveglio della natura e per la stagione primaverile. Decine di cataste di legna vengono date alle fiamme nelle province di Milano, Varese e Monza Brianza.
In altri Comuni Brianzoli, nel Varesotto e nel Comasco, invece, l’ultimo giovedì di gennaio si festeggerà la Gubiana bruciando un fantoccio di paglia vestito di stracci (la Gubiana, o Giöbia).
L’usanza di accendere grandi fuochi nel giorno di Sant’Antonio – spiega Coldiretti Lombardia – viene dalla tradizione del Santo guaritore dell’omonima malattia cutanea caratterizzata da bruciore e arrossamento nota con il nome di “ Fuoco di Sant’Antonio ”, che in passato veniva curata con il grasso del maiale, animale spesso rappresentato accanto al Santo. In Lombardia i fuochi all’aperto sono permessi se fanno parte di tradizioni popolari e religiose, solo dopo autorizzazione del Sindaco e sempre assicurando la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.
Fra i tanti appuntamenti della Brianza in primo piano vi è la grande Festa di Sant’Antonio che si celebra a Vimercate. Una sagra iniziata venerdì pomeriggio, 15 gennaio,con un convegno al Centro Scolastico, proseguita in serata in Santuario con una serata musicale. Oggi , sabato 16, dopo la messa nella chiesa di S. Antonio, l’avvio ufficiale della due giorni di festa. Nella centrale via Cavour, nel cuore di Vimercate per due giorni è un susseguirsi di iniziative, di proposte, di incontri per scoprire attraverso la sagra la città. Con la vendita dei tradizionali tortelli, tutta da ammirare sono l’esposizione delle moto, le diverse mostre. Ci sono poi le visite guidate ai “tesori antichi” della città. Per grandi e piccini poi diversi momenti per divertirsi.
Domenica 17 gennaio è il vero giorno della festa con tanti appuntamenti. Alle 11,30 la Messa solenne, nel pomeriggio è un susseguirsi di eventi. Alle 15,45 benedizione degli animali, alle 16,30 la benedizione con la reliquia del santo in S. Antonio. Alle 20,30 organizzato dal Moto Club la motofiaccolata. Alle 21,30 il Sindaco Paolo Brambilla accende il grande falò sul torrente Molgora. Per gli amanti della tavola, in piazza Roma tavola Alpina, in via Cavour alla scoperta della tana della Dipo.
Nei Comuni dell’hinterland milanese, da Cologno Monzese a Sedriano a Segrate è un susseguirsi di iniziative. A Segrate il ritrovo è per domenica 17 gennaio alle 19, nel prato vicino al Centro Diurno di via Manzoni per vivere il grande falò e di consacrazione celebrato in tutta Italia e anche in diversi paesi europei.
Festa anche a Brugherio organizzata dal distretto del Commercio. Alle 21 al Parco Increa si fa festa riscaldandosi vicino ad un grande falò e gustando frittelle e vin brülé offerti da “Santini Sigma s.a.s.” di Brugherio. Il Centro Olimpia Comunale invita invece gli sportivi a ritrovarsi alle 20.15 presso la palestra Don Camagni (in piazza Don Camagni) per aderire alla fiaccolata “Festeggiamo la tradizione a passo di Fit Walking” camminando insieme con direzione Parco Increa. I partecipanti, cui verranno consegnate le pettorine del Centro Olimpia, devono presentarsi con proprie torce elettriche che, all’altezza del Samsara, verranno sostituite con le classiche fiaccole: questo per assicurarsi che arrivino al Parco ancora accese. Giunti sul posto, si uniranno ai cittadini già presenti per “bruciare insieme l’inverno” e “camminare verso la nuova stagione”.
Ancora festa domenica 17 ad Omate di Agrate dove si “brucia” l’asino. A Villasanta si fa festa al parco, in tanti oratori, in grandi e piccoli Comuni non resta che da “guardare i segnali di fumo” per scoprire il miracolo del falò che per molti significa bruciare in parte l’inverno in attesa della primavera .
Pierfranco Redaelli