Potrebbe essere una nota birra olandese a salvare il Gran Premio di Monza. Una serie di elementi fanno propendere per questa ipotesi, fondata su una serie di elementi, mentre è stata inviata la tanto sofferta proposta vincolante per il rinnovo del contratto per il Gran Premio d’Italia di F per altri quattro anni dal 2017 dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, unico delegato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, a trattare con Bernie Ecclestone.
Heineken, una delle aziende produttrici di birra più famose al mondo, con 125 fabbriche in oltre 70 Paesi e con un consumo giornaliero di più di un milione di sue bottiglie in 170 diverse nazioni (senza contare le lattine ed il prodotto alla spina), entrata in F.1, alla vigilia dell’ultimo G.P. del Canada, a Montreal, con un contratto pluriennale di sponsorizzazione fino al 2020, con diritto d’opzione fino al 2023, avrebbe, infatti, messo in chiaro al Numero 1 della Formula One Management la volontà di poter sempre essere presente, per la tappa italiana, con tutto il suo piano di pubblicità, esclusivamente a Monza.
Lo dimostra, in modo inequivocabile, il fatto che la birra olandese è già title sponsor del G.P. d’Italia 2016, l’unico scelto per la stagione in corso, con logo e scritte accompagnate dallo slogan “If You Drive, Never Drink”, “Se guidi, non bere mai”, posizionate ovunque, con attività live e coinvolgimenti vari in programma. Il logo Heineken, inoltre, sarà, poi, visibile a bordo pista con banner pubblicitari, come già avvenuto in Canada, in tutti i restanti round del calendario 2016, ad eccezione di quello di Abu Dhabi.
A partire dal 2017, la birra olandese sarà, infine, title sponsor di tre Gran Premi a stagione (Italia e Canada in primis), con la presenza in almeno sei tappe selezionate dalla FOM. Heineken, che avrà come testimonial del marchio gli ex piloti di F.1 Jackie Stewart e David Coulthard, ha già annunciato che non si affiancherà con sponsorizzazioni ad alcun team di F.1.
Con gli slogan, inneggianti al consumo consapevole della bevanda, nel pieno rispetto delle regole, ci sarà anche un manifesto ‘Open your world’ e campagne di sensibilizzazione all’insegna del bere responsabilmente, con un simpatico disegno che presenta un volante con la razza centrale barrante una bottiglia di birra.
Per quanto riguarda l’entità monetaria dell’accordo, si parla di poco meno di un paio di centinaia di milioni di euro fino al 2020.
Da Budapest, dove è in corso il weekend del G.P. d’Ungheria, frattanto, giungono le dichiarazioni ‘pro Monza’ di molti piloti e manager, primi fra tutti, l’ex ferrarista Felipe Massa, il compagno del team Williams, il finlandese Valtteri Bottas e Nico Rosberg, che, per la verità, dice di apprezzare molto anche il circuito di Imola.
Tornando al contratto per il rinnovo del GP d’Italia, con una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 22 milioni di euro all’anno, a Monza tutti si augurano che, proprio dal paddock ungherese, Bernie Ecclestone, mandi, se non proprio l’annuncio della condivisione di quanto scritto, almeno qualche segnale positivo per la firma da apporre, in pompa magna, durante la settimana della tappa monzese. Se finisse così l’unico a non essere affatto contento sarebbe Uberto Selvatico Estense, il presidente di Formula Imola, la società che gestisce il circuito romagnolo.
Ricordiamo che il titolo sportivo del GP d’Italia è nelle mani di Aci, che ha già stanziato 12,5 milioni di euro, investibili – per impegno preso dal Presidente Sticchi Damiani – solo sul futuro di Monza (l’Autodromo di Imola ha presentato ricorso al Tar del Lazio, proprio, contro la decisione dell’ente pubblico, dichiarando la propria disponibilità, anche finanziaria, ad organizzare la gara, già, da tempo, formalizzata con l’invio del contratto preliminare firmato ad Ecclestone). Per Monza la differenza per raggiungere i circa 22 milioni all’anno da sborsare alla FOM, sarebbe coperta dalla Regione Lombardia, con una quota annuale di 5 milioni di euro e dalla Sias, con gli incassi della biglietteria.
Enzo Mauri