LA BRIANZA DI SLA…NCIO PER UN’ECCELLENZA SOCIALE NEL TERRITORIO MONZESE
Si chiama Progetto SLAncio e si tratta dell’ultimo e più specializzato centro in Italia per la cura di persone in stato neurovegetativo e malate di SLA, quello inaugurato il 18 gennaio 2015 a Monza, in viale Cesare Battisti 86, in prossimità del ‘Rondò dei Pini’, dietro la casa di riposo San Pietro.
La struttura, sorta in poco più di due anni (un vero record, considerando la tempistica richiesta, in questi momenti di crisi, per costruzioni del genere), accoglie 71 malati di SLA, in stato vegetativo e persone giunte a fine vita ed è diretta dalla società cooperativa sociale onlus La Meridiana Due.
Il progetto è stato realizzato nei minimi dettagli, con uno studio scientifico sui colori e sull’arredamento delle stanze e negli spazi vicini, al fine di creare un clima di accoglienza e serenità per i pazienti e i loro familiari. Sono state adottate le migliori soluzioni nel settore della domotica affinché i pazienti, in grado di farlo, possano soddisfare alcune esigenze grazie ad un telecomando o un particolare computer.
Siamo di fronte ad un luogo di ascolto, di attenzioni, di premure, d’accoglienza, tutte cose che si coniugano con amore e grande professionalità alle cure mediche ed infermieristiche svolte con competenza e specifica preparazione, sotto la guida del direttore sanitario, il neurologo Andrea Magnoni.
I pazienti ed anche questo aspetto è della massima importanza, non pagano alcuna retta, essendo il centro accreditato con Asl. Diversa, invece, la situazione per la costruzione della struttura, a carico de La Meridiana Due, cooperativa che da oltre trent’anni è specializzata nell’assistenza degli anziani e che ora allarga i suoi servizi alla cura delle patologie neurovegetative.
Al centro di questo grande progetto umanitario una grande persona, Roberto Mauri, nato e cresciuto a Monza, nel rione San Biagio e più volte premiato con riconoscimenti vari, compreso quello più significativo nel 2014 di ‘Monzese dell’anno’.
‘‘Abbiamo sostenuto una spesa di undici milioni di euro – spiega Mauri – investiti per la città e per le famiglie, una scelta impegnativa, rischiosa, dettata dallo spirito di servizio che contraddistingue lo stile e l’impegno della nostra cooperativa. La cifra è per noi altissima, ma in parte abbiamo già assolto i nostri impegni finanziari e siamo certi di riuscire, grazie al contributo di tutti ed alle tante iniziative in cantiere, a rispettare le varie scadenze di pagamento. Abbiamo deciso di chiamare questa iniziativa Progetto SLAncio, una scelta che può apparire paradossale, ma che rispecchia lo spirito del gruppo, proteso a far reagire all’avversità della malattia con intelligenza, competenza medica e cura amorevole. Noi invitiamo a credere nella vita in qualsiasi momento ed a prodigarsi, con positività, affinché la comunità non abbandoni, non lasci solo, chi vive situazioni difficili. SLAncio è un bene comune per il territorio e per la città. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci ai cittadini perché sostengano e favoriscano questo progetto. Lo scorso 28 maggio – conclude Mauri – abbiamo, poi, inaugurato il reparto dedicato all’hospice, che offre una degenza adeguata a persone malate, giunte a fine vita, cure specifiche, accompagnamento e sostegno ai familiari coinvolti.’’
Diversi personaggi hanno già fatto visita alla struttura, intrattenendosi simpaticamente con gli ospiti affetti da SLA, dal due volte campione del mondo di ciclismo su strada Gianni Bugno all’ex calciatore e capitano dell’Inter Javier Zanetti, dalla compagnia teatrale I Legnanesi all’ex centrocampista rossonero Massimo Ambrosini.
Diverse anche le iniziative per raccogliere fondi: da cene e aperitivi in un locale alla moda sulle sponde del Lambro, in centro Monza, alla serata ‘Ballando con SLAncio’ nelle splendide sale della Villa Reale, con ospiti vip e madrina l’attrice Maria Grazia Cucinotta, da ‘Natale con SLAncio’ , possibilità di prenotare cesti gastronomici, in tre tipologie di pacchi dono con biglietti augurali personalizzati, a ‘L’albero delle vite Racchiuse’, vendita di sessanta formelle in rame smaltato con inciso il nome del donatore o della persona cara che si vuol ricordare, sotto un grande albero con fusto e rami in cotto, opera realizzata da diversi scultori, guidati dal professor Aldo Bottoli e collocata all’atrio d’ingresso del Centro SLA. Per non parlare dell’iniziativa ‘Un mattone per la vita’, con la possibilità di lasciare un segno tangibile nella storia di questa struttura, con l’acquisto di uno o più simbolici mattoni del valore di cinquanta euro l’uno.
Ancora una volta la Brianza è riuscita a distinguersi, per un’iniziativa sociale d’eccellenza a livello nazionale, contando sulle proprie forze, senza chiedere aiuti alle alte sfere dello stato.