Dopo l’inaugurazione ufficiale di sabato 24 febbraio, Il Paese ritrovato nel giro di un paio di mesi sarà di fatto un’incredibile realtà del panorama assistenziale di Monza e Brianza. Un’assoluta eccellenza anche a livello internazionale, senza dubbio un esempio a cui rifarsi. Il moderno villaggio, sorto sorprendentemente a Monza, rivoluziona il modo di intendere la cura e l’assistenza dell’Alzheimer e della demenza senile, offrendo alle persone malate la possibilità di vivere in libertà ed al tempo stesso di usufruire della necessaria assistenza e protezione in una vera e propria piccola città, con vie, piazze, giardinetti, negozi, il teatro, la chiesa, l’ufficio turistico, l’orto e, soprattutto, otto appartamenti riservati.
Il progetto, realizzato in modo incredibile, in poco più di un anno, dalla Cooperativa La Meridiana del vulcanico direttore Roberto Mauri, primo del genere in Italia e, forse, il secondo in Europa, dopo un analogo felice esperimento in terra olandese, sta riscuotendo un grandissimo successo a, tutti i livelli, a Monza, in Brianza, in Lombardia e non solo.
In questi ultimi giorni tutte le grandi testate giornalistiche ed emittenti televisive hanno dato ampio risalto all’iniziativa. Al ‘taglio del nastro’, avvenuto sabato mattina nell’area di via Casanova, angolo viale Elvezia, nei pressi del Rondò dei Pini, si sono presentati in oltre settecento, davvero un record per un evento del genere. In testa il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala e il sindaco di Monza Dario Allevi. Notati, tra gli altri, due ex sindaci di Monza, Roberto Scanagatti e Marco Mariani, il prefetto di Monza, Giovanna Vilasi, l’arciprete di Monza Don Silvano Ravasi, Antonio Guaita medico geriatra e direttore scientifico de ‘Il Paese ritrovato’, Giovanna Forlanelli Rovati Presidente del Comitato di Garanzia dei Donatori del progetto, Giuseppe Fontana Presidente Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, Andrea Flumiani di Fondazione Cariplo ed Andrea Dell’Orto vice presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.
“E’ importante dare un supporto concreto, finanzieremo quindi il Paese Ritrovato. – ha dichiarato il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – Abbiamo anche intenzione di proporre un laboratorio di ricerca per studiare gli standard gestionali e strutturali di questa nuova realtà che rappresenta un modello internazionale per la cura dei malati di Alzheimer. Il futuro è il senso di comunità, dove ci si aiuta a vicenda. E’ fondamentale dare un supporto alle persone fragili per essere un’eccellenza. Come Regione Lombardia ci stiamo occupando anche del “Dopo di noi”: Grazie alle strutture socio sanitarie le persone devono essere indipendenti. Questo lo possiamo fare anche grazie al principio di sussidiarietà, sostenendo il terzo settore” ”.
Il costo dell’opera si aggira alla fine intorno agli 11 milioni di euro e, al momento, ne mancano circa 3 per saldare il conto. Diciamo ‘solo’ 3, in quanto abbiamo appreso, con un certo stupore, che ben 5, nelle fasi iniziali dell’iniziativa, sono saltati fuori in una sola serata, al termine di un incontro operativo, grazie anche all’opera del Presidente Comitato di Garanzia dei Donatori de Il Paese ritrovato, la dottoressa Giovanna Forlanelli Rovati, Direttore Generale di Rottapham Botech, editore di Johan & Levi, Vice Presidente della Fondazione Luigi Rovati, fondazione che realizzerà in corso Venezia a Milano un museo di Arte Etrusca, manager laureata in Medicina e Chirurgia, oltre che attenta moglie e mamma.
Il Paese Ritrovato, tanti donatori per un grande progetto
‘’Non conoscevo Roberto Mauri – racconta Giovanna Forlanelli Rovati (nella foto) Presidente del Comitato di Garanzia dei Donatori del progetto – e neppure sapevo dell’esistenza del Centro San Pietro; però, dopo averlo incontrato ed aver preso visone del progetto ho pensato, d’accordo con la mia famiglia, di appoggiarlo con convinzione. Oltre al fatto che ‘Il Paese ritrovato’ è una valida risposta a problemi giganteschi come la demenza e l’Alzheimer, ci è piaciuto il carattere innovativo e sperimentale dell’iniziativa. La credibilità della Cooperativa La Meridiana, cooperativa che ha ideato e che gestirà l’opera ha fatto il resto. Da subito abbiamo compreso come questo gruppo sia portatore di una visione del mondo che non si limita al presente, ma che è in grado di pensare al futuro. L’idea di realizzare un vero e proprio villaggio di cura, in grado di garantire alle persone malate la libertà di movimento e allo stesso tempo l’assistenza e la protezione, è un’idea davvero rivoluzionaria. Non solo. Anche la città e le famiglie avranno un grande beneficio.
Oltre agli appartamenti, alla chiesa, ai negozi, al teatro, Il Paese ritrovato disporrà anche di un Centro Diurno, di ambulatori e di un ufficio informativo e di orientamento aperto a tutti i cittadini, disponibile per le famiglie. Non solo la cura migliorerà, ma soprattutto ‘Il Paese ritrovato’ sarà occasione per uscire dallo stigma della malattia, dalla paura di dover chiedere aiuto e sostegno. Il villaggio sarà il punto di riferimento, la ‘nostra base territoriale’ per sfidare la malattia del secolo e per realizzare una comunità solidale che assista le famiglie e i loro malati.
Fra gli obiettivi de Il Paese ritrovato c’è anche quello di offrire una valida assistenza, in modo da allungare dignitosamente la cura del paziente al proprio domicilio. Il luogo non sarà un quartiere isolato dalla città. Anzi. Diventerà un punto di riferimento importante. Basti pensare agli effetti che potranno avere le sperimentazioni tecnologiche installate negli otto appartamenti e nelle vie del villaggio. Anche il nostro modo di arredare e di abitare la città potrà essere influenzato da queste sperimentazioni.
In questi mesi di collaborazione ho avuto solo conferme. In Meridiana ho potuto constatare l’efficienza, la trasparenza e la competenza. Rispetto al piano di lavoro, i tempi di costruzione sono stati rispettati, anzi ridotti, il budget ampiamente in linea con le previsioni, a parte qualche imprevisto, ma è più che normale…Insomma siamo contenti di partecipare non solo come donatori, ma di offrire un’attiva e sentita collaborazione.
Penso che, oltre all’indiscutibile capacità del direttore, Roberto Mauri, il segreto di Meridiana è il lavoro di squadra, è la presenza di un team che opera in armonia e con determinazione. Una squadra formata da persone che hanno una forte motivazione e sono consapevoli, in cuor loro, che il progetto che sta realizzando porterà un grande beneficio a tutta la comunità, ai cittadini. In Meridiana c’è un bel clima ed un forte spirito di collaborazione. I donatori, che ho l’onore di rappresentare, ma immagino tutti coloro che stanno partecipando alla costruzione de ‘Il Paese ritrovato’, si sentono accolti e coinvolti. Siamo ascoltati, partecipiamo attivamente con suggerimenti e consigli. La solidarietà, quando è vera, quando decolla, è un’energia che smuove le montagne.’’
Il Paese Ritrovato, anche Assolombarda tra i sostenitori
Tanti i sostenitori della meritoria iniziativa. Tra questi anche Assolombarda la cui partecipazione rientra nel più vasto impegno dell’Advisory Board dedicato alla responsabilità sociale delle imprese, voluto dal Presidente di Assolombarda Carlo Bonomi e presieduto da Gabriella Magnoni Dompé, Cavaliere della Repubblica per meriti sociali. L’Advisory Board, attraverso progetti mirati, intende rispondere ai bisogni delle fasce più esposte della popolazione, dei giovani e delle donne e valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale del territorio.
“Il sostegno a Il Paese Ritrovato – afferma Andrea Dell’Orto Presidente del Presidio territoriale Monza e Brianza e Vice Presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza – è un’espressione fattiva del pragmatismo che ispira l’Advisory Board di Assolombarda. Per noi il villaggio non è solo un esempio di responsabilità sociale delle imprese rivolta al territorio, ma è una dimostrazione della capacità di fare sistema, un modello esportabile in altre realtà grazie al suo forte contenuto di tecnologia e innovazione. Per innovazione intendo non solo le entità uniche, gli oggetti, ma soprattutto la rete di relazioni che cambiano i modi di produrre e del fare impresa, fino ad arrivare a influenzare al meglio gli stili di vita di tutti. La Palestra multimediale olfattiva è sostenuta da tecnologie di ultima generazione e dalla bellezza, espressioni della capacità di fare del territorio brianzolo”
L’alto contenuto tecnologico, la ricerca e lo sviluppo di prodotti innovativi sono le caratteristiche della Palestra multisensoriale olfattiva che Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza ha donato a Il Paese Ritrovato di Monza: il primo villaggio in Italia e il secondo in Europa destinato a persone affette da Alzheimer.
Il Paese Ritrovato, SMS solidale promosso da Maria Grazia Cucinotta
La cittadella sorge su un’area di 14mila metri quadrati. Ogni aspetto, luci, colori, arredi e anche essenze, è stato accuratamente scelto e selezionato per partecipare in modo mirato al percorso di cura e assistenza. A popolare il villaggio saranno 64 ospiti e 55 dipendenti che vivranno quotidianamente i 5.530 i metri quadrati totali costruiti, a partire da una sorta di porta d’accesso, con un viale ampio, sino ad arrivare a una prima piazzetta centrale, circondata da vialetti che accompagnano alle residenze, che potranno contare su stanze singole e spazi comuni come cucina e soggiorno. Ci saranno anche un piccolo minimarket, un bar, un parrucchiere, una sartoria e la Chiesa.
Per recuperare parte della somma mancante si stanno dando da fare un po’ tutti. Persino l’attrice Maria Grazia Cucinotta, imitata dalla compagnia teatrale dei I Legnanesi e da altri personaggi del mondo dello spettacolo. Maria Grazia ha donato la sua immagine per uno spot televisivo, partito ieri sulle reti Mediaset, per chiedere ai telespettatori un SMS solidale al numero 45568.
I primi abitanti, dei 64 previsti, faranno il loro ingresso ne Il Paese ritrovato e prenderanno possesso dei loro appartamenti tra un paio di mesi. Buon soggiorno!
Enzo Mauri