Nel giorno della Festa della Mamma ci sta anche di pubblicare una statistica dalla quale emerge che ci sono sempre più donne al lavoro, colpa anche della crisi che ha fatto perdere il posto a tanti uomini.
Secondo i dati Istat, mentre l’occupazione maschile tra 2008 e 2015 si è ridotta del 5,3%, aumenta dell’1,2% quella femminile. Tra i vari fattori che determinano l’incremento delle donne al lavoro, oltre alla pensione posticipata, si registrano sempre più signore, italiane e straniere, che hanno iniziato a lavorare a causa della crisi. Cresce, infatti, la quota di famiglie in cui la donna è l’unica a essere occupata (12,9% nel 2014 contro il 9,6% del 2008) mentre il partner ha perso il posto di lavoro o comunque è inoccupato. E sempre più donne trovano occupazione aprendo un’impresa.
Le imprese femminili attive in Italia sono cresciute dello +0,4% in un anno, facendo meglio della media delle imprese che registra -0,1%. Si tratta complessivamente di 1.153.435 imprese “rosa”, che rappresentano circa il 22,4% del totale nazionale. In tutte le regioni italiane (ad eccezione di Campania, Lazio, Liguria, Molise) le imprese femminili registrano performance di variazione annuale migliori rispetto alla propria media regionale. Nel corso del 2015 si sono iscritte 102.579 nuove imprese femminili, +0,3% rispetto al 2014. L’agricoltura è il settore in cui pesano di più le imprese femminili: rappresentano il 29% sul totale delle attive, seguono i servizi (25,8%) e quindi l’industria (10,4%). In alcuni servizi (come lavanderie, parrucchieri, estetiste, benessere) il peso percentuale delle imprese femminili supera il 50%. È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese.
In Lombardia con la crisi il 7% delle famiglie è diventato monoreddito, con un partner che ha perso il lavoro. Il 2% ha visto anche la donna iniziare a lavorare per migliorare il budget famigliare mentre il 6% è dovuto ricorrere all’aiuto dei “nonni”.
Emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere (dicembre 2014).
“Le donne rappresentano un patrimonio unico di competenze che va assolutamente promosso e incoraggiato a misurarsi sul mercato attraverso il lavoro e l’impresa. Le donne stanno imparando a “giocare a calcio”, a fare squadra, a connettersi, a fare rete in contesti in cui si possono esprimere attraverso il lavoro, senza dover rinunciare al proprio ruolo nella vita familiare. Ci vuole un impegno corale e sinergico di tutte le parti in causa per combattere gli stereotipi e promuovere una cultura che rafforzi il ruolo attivo della donna nell’impresa e nel lavoro. ha dichiarato Mina Pirovano Presidente del Coordinamento Regionale dei Comitati per l’Imprenditoria femminile Lombardi e del Comitato della Camera di commercio di Monza e Brianza – Rimane ancora molto da fare sul tema della conciliazione. A questo proposito l’introduzione di forme innovative come lo smart working, che concede più elasticità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare nello svolgimento del proprio lavoro, potrebbe certamente favorire un migliore equilibrio tra le attività professionali e quelle famigliari.”
Per festeggiare le nostre mamme vi ricordiamo che questa domenica, 8 maggio, Festa della Mamma, torna l’appuntamento con l’Azalea della Ricerca.
Con un contributo di 15 euro nelle principali piazze italiane, tra cui le “nostre” in particolare a Como, Lecco e Monza riceverai l’Azalea della Ricerca, un regalo speciale per questa giornata un gesto concreto a sostegno dei progetti di ricerca sui tumori femminili. Insieme al nostro omaggio alle nostre mamme e alle mamme dei nostri figli, alle donne al lavoro, questo invito a favore della ricerca.