Muggiò quest’anno ha avuto l’oneroso compito di rappresentare la Brianza alla novantanovesima edizione del Giro d’Italia, che si è chiuso domenica 29 maggio a Torino e lo ha fatto alla grande.
Innanzi tutto, ospitando tre giorni prima dell’arrivo in corso Moncalieri, alla presenza di quindicimila appassionati festanti, la partenza della diciottesima tappa, con arrivo a Pinerolo, dopo 244 chilometri di gara. In occasione del passaggio del Giro d’Italia, tutta la città si è tinta di rosa, per salutare i ciclisti e la carovana.
Case, vetrine, strade, bar, ristoranti e negozi, su invito dell’Amministrazione comunale, hanno avuto, come per magia, un tocco di rosa e tutti i cittadini e sportivi ospiti l’opportunità di partecipare ad un simpatico concorso su Facebook per la scelta del ‘Rosa che piace di più’. Con entusiasmo, gli abitanti del paese brianzolo, alle porte di Monza, hanno così decorato ed addobbato case, giardini e facciate dei palazzi del classico colore che distingue la più importante corsa ciclistica a tappe d’Italia.
Non contenti del successo ottenuto con la partenza della tappa, nel centro della settimana decisiva, i muggioresi hanno potuto gioire anche per le imprese del loro campione Giacomo Nizzolo.
Il ciclista del team Trek-Segafredo, nato a Milano, ma muggiorese d’adozione, passato professionista nel 2011 e specializzato nelle volate, dopo aver conquistato il gradino centrale del podio a Foligno, è arrivato secondo anche nella frazione con arrivo a Cassano d’Adda, beffato dall’affondo di Roger Kluge, il corridore tedesco della Iam Cycling, segnando così la sua nona piazza d’onore nelle tappe del Giro senza aver mai assaporato il successo, score ormai ad un passo da un record che resiste da ottant’anni.
Per la verità il ciclista muggiorese la vittoria l’ha raggiunta, proprio nell’ultimo giorno, ma, a Torino, al termine di una convulsa volata, dopo più di mezzora di valutazioni dei giudici di gara, è stato squalificato e declassato al dodicesimo posto per comportamento scorretto nei confronti del collega Sacha Modolo, chiuso contro le barriere, per un suo brusco scarto sulla sinistra ed impossibilitato a giocarsi il primo posto (per la cronaca vincitore è stato decretato Nikias Arndt).
Nonostante questa beffa, Giacomo Nizzolo, ha trovato validi motivi per sorridere sul podio di Torino, avendo conquistato, per il secondo anno consecutivo, la maglia rossa del Giro d’Italia per la speciale classifica a punti. Questa maglia rappresenta uno dei premi più ambiti per la classica gara a tappe italiana. Si tratta, infatti, della graduatoria che premia il corridore più regolare, capace di piazzarsi, con più frequenza, nelle prime posizioni. Spesso, come capitato quest’anno e nel 2015 al corridore muggiorese, il riconoscimento finisce sulle spalle di un velocista.
‘’E rossa – riporta il sito degli organizzatori de La Gazzetta dello Sport -, rossa come il fuoco, rossa per chi incendia la corsa, per chi si accende in uno scatto, per chi si ustiona in una volata. Rossa come la velocità, come i brividi, come l’ebbrezza. Ma anche rossa come il pericolo. La maglia rossa del primo nella classifica a punti. I valori: velocità, scatto, potenza’’.
La maglia rossa è stata conquistata dal ciclista muggiorese al termine della tredicesima tappa e sulle sue spalle è rimasta sino all’arrivo della ventunesima ed ultima a Torino. La classifica a punti finale di quest’anno ha visto al primo posto Giacomo Nizzolo a quota 209, seguito da Matteo Trentin della Etixx-QuickStep a 25 lunghezze da Sacha Modolo della Lampre Merida a 46 e da Diego Ulissi, altro rappresentante del team di Usmate Velate, a 53. Solo quinto Daniel Oss del Team BMC, con 133 punti.
Il 99° Giro d’Italia è stato vinto, con un’impresa epica nelle ultime 72 ore, da Vincenzo Nibali del Team Astana, che nelle parti iniziali e centrali della gara aveva accusato grossi problemi meccanici e, soprattutto, fisici. Al termine della corsa, partita da Apeldoorn, in Olanda il 6 maggio, e conclusasi domenica 29 maggio, con la passerella di Torino, il corridore siciliano, chiamato simpaticamente dai suoi tifosi ‘lo squalo’, ha preceduto il colombiano Chaves di 52″ e lo spagnolo Valverde di 1’17”. Per Vincenzo Nibali, già trionfatore nel 2013, si tratta del secondo Giro d’Italia vinto nell’arco di tre anni.
Enzo Mauri