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Il Monza ritorna in Lega Pro, è qui la festa!


Monza 1912 doccia di spumante per il presidente Colombo

Doccia di spumante per il Pres Nicola Colombo, artefice primo del ritorno nel Monza 1912 in Lega Pro

Il Presidente Nicola Colombo a qualche minuto dal termine del derby tutto brianzolo con il Seregno inizia a dare i “numeri”: i bagaj, in vantaggio di due gol,  si sono fatti raggiungere e adesso si rischia addirittura di rimandare i festeggiamenti di altri sette giorni. E davvero non se può più, vista l’annata e la lunghissima cavalcata verso il tanto sospirato ritorno tra i professionisti.

A un minuto dal termine, il buon Nick si accende nervosamente una sigaretta e, quando vengono dati quattro interminabili minuti di recupero, inizia a sbracciarsi e a mostrare qualche segno di scompenso, non sollevandosi mai dalla sua poltrona, in alto alla tribuna d’onore. Il rischio della beffa casalinga esiste e il triplice fischio dell’arbitro è una vera liberazione. Arriva quel benedetto punticino che sancisce la matematica ascesa in Lega Pro, dopo tante sofferenze, senza passare dai sempre infidi play-off.

Monza 1912 doccia di spumante per il presidente Colombo 2Questa promozione è da ascrivere nell’albo d’oro del Monza, salvato dal fallimento e ritornato nel calcio che conta, ma anche nell’album dei ricordi belli della famiglia Colombo da Bellusco, una dinastia di appassionati di pallone, veri e genuini. Il padre di Nicola, Felice, è stato presidente del Milan alla fine degli Anni Settanta, quando i rossoneri ottennero la stella dei dieci scudetti. Uscì da quella esperienza con le ossa rotte e tanta amarezza per via delle molte umiliazioni subite. All’alba dei suoi primi 80 anni, stimolato dal figliolo, è tornato volentieri allo stadio, per liberare quella passione trattenuta da tempo, covata in silenzio, per via di quelle amare vicende, oggi archiviate definitivamente con il ritorno al successo del suo erede.

Si apre così una nuova era per il Monza e per i Colombo, che nell’estate del 2015 hanno salvato il Monza 1912 da un funerale già addobbato.

Nicola si presenta in sala stampa faticando a contenere gioia ed emozioni. Si abbandona alle domande dei cronisti, rispondendo sempre in modo misurato, pacato, ringraziando i tifosi e lasciando intravedere il suo progetto per il Monza del futuro. Perché questo vuole essere solo il primo, necessario, passaggio, per un filotto che deve riportare al più presto il Monza in B, nella Cadetteria, dove ha avuto la sua più lunga militanza, una delle più longeve tra le società calcistiche, fino alle disgrazie proprietà di personaggi a dir poco biechi e più falsi di una banconota da 7 euro.

Il super tifoso Scotti, una sorta di mago locale del balùn, prevede il Monza in B nel giro di un paio di anni. Noi ci crediamo, perchè crediamo in questa proprietà tutta Made in Brianza. Non a caso abbiamo da sempre portato avanti il territorio con tutte le sue eccellenze. I Colombo con le loro aziende sono certamente fra queste e quindi vanno sostenuti ed incitati, avendo passione e mezzi.

Monza 1912 sala stampaInsieme a Nicola Colombo, un grande plauso va al mister Marco Zaffaroni, una persona umile, di buon cuore, un gran lavoratore, che si è messo addosso il fardello di riportare il “suo” Monza nel calcio professionistico. Il suo grande sogno nel cassetto è di raggiungere quel traguardo che aveva tanto desiderato quando vestiva la maglia biancorossa ed era uno degli idoli dei tifosi.

Zaffa, al triplice fischio, si è fiondato negli spogliatoi con una corsa liberatoria, in preda all’emozione, forse alle lacrime, con la voglia di fumarsi in santa pace una bella sigaretta immerso nei suoi pensieri, mentre là fuori i suoi ragazzi erano immersi nel delirio. Poi è ritornato sul campo per prestarsi al rito dei meritati complimenti, delle pacche sulle spalle e dei selfie.

In sala stampa arriva quando ha già smaltito la prima parte della sbornia di questa giornata memorabile, a parte forse il risultato sul campo che non può non aver generato qualche fastidio. Poi, mentre è in corso la conferenza stampa, arrivano festanti i suoi ragazzi ad inondare tutti di spumante e a ricordare che oggi contava solo il punto che è arrivato! Un gran bel momento, anche se il Presidente dovrà forse ricomprarsi l’elegante giubbettino di renna inzuppato fin dentro le tasche.

Infine, complimenti anche al direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri, che dopo le palate di sterco prese per il fallimentare 10 posto dell’anno passato, si è riscattato ampiamente dando modo a tutti di ricredersi sulle sue competenze e anche su certe indispensabili qualità umane. Una vera rivincita, covata con dedizione. Con lui il direttore generale Vincenzo Iacopino, ex centrocampista biancorosso amato dai tifosi, che dietro la scrivania sta macinando esperienza e dimenticando completamente le vicende di una disgraziata faccenda di presunte scommesse dalla quale è uscito completamente lindo, perché estraneo ai fatti. Anche per lui quella odierna è certamente una giornata di completo riscatto.

Insomma, hanno portato bene le cene del giovedì nelle quali l’appassionato gruppo dirigente, con il supporto di alcuni super tifosi (Scotti in primis)  ha trovato modo di confrontarsi settimanalmente per creare tutti i necessari presupposti che hanno generato l’odierno successo. Su questa strada bisogna continuare per raggiungere il grande sogno. Perché, come è stato ripetuto più volte, non bisogna mai smettere di sognare. E chissà che un giorno debba essere riscritto il titolo del libro sui cento anni del Monza “E non andremo mai in serie A…”.

Carlo Gaeta  

(foto di Mario Verpelli, video dal sito ufficiale della società)

Monza 1912 Festa promozione

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