8 maggio 1982, circuito di Zolder in Belgio, ore 13.52 Gilles Villeneuve incrocia il suo tremendo destino e termina la sua vita in modo spettacolare, così come spettacolare era stato il suo esordio in Ferrari e la sua leggendaria, pur breve, parabola di campione. Ha vinto poco Gilles, sei Gran Premi in tutto, ma è rimasto nel cuore di una generazione intera di tifosi e appassionati di motori, tanto che ancora oggi il suo mito vive e viene tramandato.
A 35 anni dal quel tragico pomeriggio di prove ufficiali, il fotografo Ercole Colombo e il giornalista-scrittore Giorgio Terruzzi ci fanno rivivere la leggenda attraverso la mostra WOW, GILLES!, in programma fino al 16 luglio 2017 allo Spazio Oberdan di Milano (viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan).
L’esposizione, organizzata da ViDi, con il patrocinio di ACI Milano, ripercorre la storia umana e sportiva di Gilles Villeneuve, attraverso oltre 170 fotografie di Ercole Colombo, reporter di sport tra i più apprezzati, con una vita passata in Formula 1 dietro l’obiettivo delle sue reflex, corredate dai testi di Giorgio Terruzzi, una delle migliori penne sportive in circolazione, due volte vincitore del Premio Bancarella Sport, oltre ad essere stato vice direttore di Sport Mediaset. Entrambi con un vissuto monzese, ai bordi della pista che li ha visti nascere come professionisti negli Anni Settanta.
La rassegna è arricchita da alcune immagini provenienti dal Museo Villeneuve di Berthierville in Canada e dal motore della Ferrari 126CK Turbo del 1981, oltre a una sezione con altri oggetti legati al mito di Villeneuve. C’è poi un capitolo dedicato al figlio di Gilles, Jacques, campione del mondo 1997. Non manca neanche un ricco catalogo edito da Skira, un vero e proprio libro, che raccoglie tutto il percorso dell’esposizione milanese.
Il racconto prende avvio proprio dal 1950, anno della nascita di Gilles, e analizza il periodo della giovinezza, quando comincia ad articolare la sua passione per i motori, attraverso le scorribande notturne alla guida delle auto del padre, partecipando alle prime gare di accelerazione, quindi gareggiando con le motoslitte, grazie alle quali inizia a costruirsi una certa notorietà. Del 1973 è il suo debutto nel mondo delle monoposto: Formula Ford, Formula Atlantic, Formula 2, sino all’esordio in Formula 1 con una McLaren, nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Siamo nel 1977, l’anno che sconvolgerà la sua esistenza. Il 29 agosto, a Maranello, Villeneuve incontra per la prima volta Enzo Ferrari che, nel mezzo di un divorzio burrascoso da Niki Lauda, desidera ribadire la supremazia delle sue macchine rispetto al pilota. La trattativa è breve: Gilles debutta sulla rossa, il 9 ottobre, in Canada.
“Quando mi presentarono quel piccolo canadese – ricordava Enzo Ferrari -, tutto nervi, riconobbi subito in lui il fisico di Nuvolari e mi dissi: Dagli una possibilità”.
Con le sue fotografie, Ercole Colombo cattura appieno l’emozione del momento. La mostra raccoglie inoltre le immagini più significative e inedite di una carriera folgorante: dai primi, clamorosi incidenti che portarono al soprannome ‘Aviatore’ – visto che Gilles sembrava voler trascorrere più tempo in aria che sull’asfalto – alla prima vittoria, ottenuta sul circuito di casa nel 1978, al duello epico con René Arnoux nel Gran Premio di Francia a Digione, 1979. Una lunga sequenza di sorpassi, azzardi, sbandate, e contatti che fece nascere tra i tifosi ferraristi quella “Febbre Villeneuve” che mai li abbandonerà.
Ercole Colombo, oltre a documentare la sua vicenda in pista, testimonia la nascita di un mito vivente, un eroe dei nostri tempi, amato e ammirato per il suo stile tutto acuti ed esagerazioni, come il record di 2 ore e 45 minuti da Montecarlo a Maranello. “Faceva tutto a 300 all’ora – ebbe modo di ricordare Patrick Tambay, che rilevò il suo sedile dopo la sua morte – Sciare, guidare il motoscafo o giocare a backgammon”.
Il percorso espositivo prosegue con la ricostruzione del suo annus horribilis, il 1982, con lo schiaffo morale ricevuto dal compagno di squadra Didier Pironi che, contravvenendo agli ordini di scuderia, lo superò all’ultimo giro del Gran Premio di Imola, sino al tragico e ultimo volo a Zolder che segnò la fine della sua giovane vita.
La mostra si chiude idealmente con la sala dedicata al figlio Jacques, che ha portato a termine una sorta di missione di famiglia, conquistando uno storico tris di vittorie: il campionato Cart americano, la 500 miglia di Indianapolis e, finalmente, il campionato del mondo di Formula 1, nel 1997.
WOW, GILLES!
Milano, Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2)
21 aprile – 16 luglio 2017
Orari:
lunedì chiuso
dal martedì al venerdì: 11.00-13.00/14.00-19.00
sabato e domenica: 11.00–20.00
Ingresso:
Intero: 11€
Ridotto: 9€
Informazioni:
wowgillesoberdan@gmail.com | Tel: +39 02 36638600