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Il Buco del piombo, un arco nella roccia dal tempo dei tempi


Il Buco del piombo, un’imponente grotta naturale situata nel comune di Erba, nelle Prealpi comasche, si trova a una quota di 695 metri sul livello del mare.
Una porta sul mondo di miliardi e miliardi di anni fa, quando la terra come la conosciamo noi oggi non esisteva ancora, le meraviglie del nostro pianeta si stavano abbozzando, ma la roccia era già un elemento presente e predominante.

Il Buco del piombo, un arco nella roccia dal tempo dei tempi

Sulla roccia terrestre l’uomo ha compiuto i suoi primi passi e sempre nelle roccia, nei suoi antri, nelle sue insenature, nelle sue grotte, ha trovato riparo dalle intemperie e un giaciglio sicuro in cui coricarsi.

Ed ecco che nella località Alpe del Vicerè, così chiamata per l’altopiano del comune di Erba che lì si staglia, si apre una grotta di queste origini antiche e, in un certo senso, primordiali. La grotta del Buco del piombo che fa parte di un complesso carsico formatosi nella pietra calcarea di età Mesozoica, è un vero e proprio buco nella montagna, roccia scavata nella roccia che crea uno scenario naturale e paesaggistico mozzafiato.

Alzando lo sguardo verso i versanti scoscesi e frastagliati delle Prealpi, gli occhi non possono che spalancarsi sbalorditi e colmi di stupore davanti a quell’enorme varco scavato nella e dalla pietra. Un buco di dimensioni ciclopiche, 45 metri di altezza e 38 di larghezza, che fa breccia nel fianco della montagna lasciando un segno indelebile, così come la sua esistenza è incisa da sempre e per sempre nella storia.

Il Buco del piombo, un arco nella roccia dal tempo dei tempi

Direttamente scavati in un imponente blocco di pietra, circa 200 gradini si arrampicano lungo il versante prealpino per dare vita a una scalinata che porti dritto all’ingresso della grotta. E qui, oltre l’ingresso colossale del Buco del piombo, paragonabile per dimensioni al Duomo di Milano, si palesa la bellezza nascosta al suo interno. Un labirinto di forme naturali create e plasmate dall’acqua, monumentali complessi di stalattiti e di stalagmiti che dal soffito della grotta oppure dal suo pavimento roccioso, si incontrano specularmente con le loro punte aguzze, come se uno specchio invisibile ai nostri occhi li riflettesse e ne restituisse un’immagine simmetrica.
E tra queste opere d’arte tutte naturali si insinuano ruscelli che solcano la pietra e dal cui incontro nascono melodie imprevedibili che sfociano, come un improvviso acuto canoro, in meravigliose cascate lungo il lato montagnoso. Inoltre, scorrendo pacifici lungo i sentieri interni alla grotta, i rivoli d’acqua hanno creato, con il passare degli anni e dei secoli, delle vere e proprie gallerie scavate nella roccia, di cui solo una, lunga 300 chilometri, è percorribile.

Il Buco del piombo, un arco nella roccia dal tempo dei tempi

Il caratteristico colore della roccia, in origine bianca ma ad oggi ricoperta da una patina grigio-plumbeo che richiama proprio la tintura del piombo, conferisce alla grotta il simbolico nominativo di Buco del piombo.

La presenza umana all’interno della più che ampia caverna, è documentata fin dal paleolitico quando veniva usata per l’estrazione di pietra dalla quale ricavare utensili. I nostri antenati probabilmente, però, non vi abitavano in maniera continuativa, sia a causa del freddo e dell’umidità tipici del luogo, sia per la presenza di orsi in letargo. Per di più, frammenti lignei ritrovati lungo le pareti interne della roccia, documentano una continua presenza umana in epoca tardo romana e medioevale. Pare, infatti, che il luogo sia stato usato come fortino difensivo nei periodi di guerra, trasformando quindi il Buco del piombo in una sorta di grotta fortificata.

Più volte, infatti, gli abitanti di Erba, dopo aver costruito un ampio fabbricato a sbarrarne l’ingresso, utilizzarono la grotta come rifugio durante le ripetute vicende belliche che travagliarono la zona nel Medioevo, oppure come ricovero provvisorio per sfuggire a pestilenze.
Inoltre, una leggenda tipica del posto racconta che nel 1160 gli erbesi vi si rifugiarono dopo aver vinto la battaglia di Carcano, contro il Barbarossa.
Attualmente, purtroppo, la grotta non è visitabile per ordinanza di chiusura del sindaco di Erba, in seguito a crolli rocciosi verificatisi all’interno della grotta.

Il Buco del piombo, un arco nella roccia dal tempo dei tempi

Nonostate ciò, il Buco del piombo si erge ancora forte e possente, un antro roccioso che è stato rifugio, trincea, nascondiglio, luogo di mistero e di protezione. Insomma, è un prezioso lascito della nostra storia custodito e nato dalla pietra, che si erge ancora grandioso a fare da stendardo ai tempi che verranno.

Francesca Motta

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