Per tutti gli appassionati d’arte, un’occasione da non perdere quella proposta dal MUST Museo del Territorio Vimercatese, che si fa scenario della prima esposizione europea dell’artista armena Nina Khemchyan.
Per la speciale occasione, il museo ha messo a disposizione la sede espositiva di Villa Sottocasa, che si rivela essere la scenografia ideale per l’opera. Lo sfondo classico della villa e la contemporaneità dell’opera dell’artista Nina Khemchyan, creano un connubio perfetto per una fruizione imperdibile dell’esposizione.
L’artista, da sempre specializzata ed esperta della pittura vascolare su sfere di ceramica, si addentra in una tecnica artistica nuova che si palesa quasi come un miraggio, un’idea geniale che sconvolge la mente, l’animo e la mano artistica di Nina.
Un rullo di carta lungo cinquanta metri che l’artista ha avuto la brillante idea di srotolare e di animare, dando forma concreta alle linee che Nina aveva già in mente. Così, man mano che la carta si spiega, diventa il palcoscenico perfetto per la messa in scena dei Sette Peccati Capitali. Non esiste un supporto migliore della nuda e cruda carta bianca per dare vita alle proprie idee, per trasformare la propria ispirazione artistica in qualcosa di concreto, che è ormai fissato sulla carta e che resterà impresso nel tempo.
La pittura vascolare che ha reso Nina Khemchyan famosa in tutto il mondo per la sua arte, il suo stile inconfondibile e la sua originalità, passa ad un supporto differente, ma le linee pittoriche, il tratto lineare che la contraddistingue, resta comunque ben visibile, una firma dell’artista stessa.
La scelta dell’artista armena di dipingere su sfere di ceramica, di qualsiasi dimensione, nasce dal bisogno di realizzare linee, tratti curvi, tondeggianti…e quale “tela” migliore di una sfera, potrebbe mai rendere appieno la rotondità armoniosa, quella ciclicità lineare intrinseca nelle sue opere, se non una sfera.
Dalla rotondità del supporto scelto, dalla morbidezza del tratto lineare…alla sinuosità tondeggiante, accogliente e armoniosa del corpo femminile. La mano di Nina si muove in circolo per creare un corpo femminile che è tutto tondo, curve sinuose talvolta ospitali talvolta provocanti, che avvolgono tutta la superficie della sfera in ceramica.
Un supporto senza eguali, perfetto secondo l’artista armena, per dare forma e sostanza a una descrizione a tutto tondo della figura femminile. La donna, lei, la costante delle pitture di Nina, sempre presente nelle sue opere proprio come il suo tratto curvilineo distintivo.
La donna ritorna ad essere il soggetto protagonista della nuova opera d’arte di Nina Khemchyan.
Le forme curvilinee tipiche della mano dell’artista ritornano ne “I Sette Peccati Capitali”, l’opera esposta al Must.
Ed è proprio lei, la donna, il personaggio che incontriamo per primo seguendo il corso del rullo di cinquanta metri. Una donna, per la precisione una regina (perchè indossa fieramente sul capo una corona) apre questa narrazione mostrando in primo piano una mela, stretta nella mano. La mela, simbolo per eccellenza del peccato originale, provocatoriamente esibita dalla donna-regina. E’ un’Eva moderna il soggetto che apre l’opera di Nina: dal peccato originale, da cui tutto ha avuto inizio, ai sette peccati capitali.
Superbia, avarizia, invidia, ira, lussuria, gola e accidia, i veri protagonisti dell’opera sono loro, i sette peccati capitali che prendono vita dalla china nera di Nina Khemchyan. Un continuum di linee e curve, forse fin troppo accomodanti per dipingere dei peccati mortali. Eppure, è proprio questo il tratto migliore, scelto con maestria dall’artista, per avvicinare lo sguardo dei personaggi a noi spettatori, trasformandoci tutti nei protagonisti dei Sette Peccati Capitali, insinuando in noi la consapevolezza che a macchiarsi di questi peccati non sono dei mostri, ma persone comuni della vita di tutti i giorni, noi stessi.
E da mani femminili superbamente ingioiellate, si passa a braccia avidamente strette intorno a sacche di denaro, a sguardi colmi di invidia, a denti serrati dall’ira, a corpi che si intrecciano caoticamente tra di loro mossi dalla lussuria, a sguardi golosi trasognanti di leccornie, fino a corpi placidamente rilassati e accidiosi.
Un viaggio lungo cinquanta metri che porta dritto nell’inconscio umano. Uno scenario fatto di umani vizi capitali che, dal compimento del Peccato Originale, sono diventati parte intrinseca di noi. I Sette Peccati Capitali, fermate oscure inevitabili della vita di ogni essere umano.
Il territorio vimercatese si fa palcoscenico dell’esperienza artistica di Nina Khemchyan. Dalla linearità, che ha un non so che di infinito, del rullo dei Sette Peccati Capitali in scena a Villa Sottocasa…alla sfericità delle sue “boules” di ceramica in esposizione presso Dima Art&Design.
Informazioni utili sulle mostre di Nina Khemchyan
I SETTE PECCATI CAPITALI
Dove: Must – Villa Sottocasa
Quando: 14-29 settembre
Orari: mercoledì e giovedì h 10.00-13.00; venerdì, sabato e domenica h 10.00-13.00 / 15.00-19.00
Mostra ceramica SETTIMO CIELO
Dove: Dima Art&Design
Quando: dal 14 settembre all’8 novembre
Orari: dal martedì al venerdì h 10.00-12.30 / 14.30-19.30; sabato h 9.30-12.30 / 15.30-19.30
Francesca Motta