I giovani seregnesi sono artisti? Sembrerebbe proprio di sì. Lo dicono i dati dell’«Indagine sulla scelta della scuola secondaria di secondo grado» promossa dall’Assessorato alle Politiche educative, istruzione e innovazione digitale nell’ambito del progetto «#Seregno: la scuol@ è digitale 2.0». Si tratta dell’azione «Data policy e pari opportunità», che ha la finalità di raccogliere e analizzare dati per l’assunzione di decisioni consapevoli e per creare nuove opportunità.
Il dato che spicca in questa indagine è quello relativo al Liceo artistico, con 39 nuovi iscritti per il prossimo anno, corrispondenti all’11,5 per cento degli studenti, quasi tre volte la percentuale su scala nazionale, fermo 4,1 per cento.
«In questi anni l’Assessorato ha pensato e organizzato numerosi interventi in ambito scolastico per supportare la scelta dei ragazzi e delle ragazze che affrontano il primo bivio nella propria carriera scolastica che segnerà il proprio progetto di vita: la scelta della scuola secondaria di secondo grado, spiega l’assessore Ilaria Anna Cerqua. L’indagine conoscitiva, realizzata in collaborazione con le scuole, ci permette di fare delle riflessioni e delle scelte consapevoli sul futuro e le opportunità da offrire ai nostri giovani».
L’indagine sulla scelta della scuola secondaria di II grado da parte degli studenti seregnesi è stata svolta con il supporto di Fabrizio Redaelli, studente del Corso di Laurea in Statistica e Gestione delle Informazioni dell’Università di Milano Bicocca, nel corso dello stage curriculare all’interno dell’Ente locale.
Interessante è anche il dato relativo al Liceo scientifico, con tre indirizzi, scelto da 67 studenti. Tranne l’indirizzo «Sportivo», che è scelto da una minoranza e è in linea con il dato nazionale, sono significativi gli scostamenti riguardanti l’indirizzo tradizionale e l’opzione delle «scienze applicate», che mettono in luce un dato contrastante.
«Scienze applicate» è scelto dall’11,8 per cento degli studenti, 4,2 per cento in più rispetto al dato nazionale fermo al 7,6 per cento. Lo scostamento è, invece, negativo per l’indirizzo scientifico tradizionale che si ferma al 9,1 per cento, «sotto» di 6,4 punti rispetto al dato nazionale che raggiunge il 15,5 per cento.
Artistico e Scienze applicate crescono di oltre 2 punti percentuali dall’anno precedente.
La scelta degli Istituti tecnici si ferma al 23,5 per cento, un dato di molto inferiore rispetto alla media regionale e nazionale che si attesta rispettivamente al 35,5 per cento e al 30,4 per cento. Il calo è condizionato dall’incidenza in negativo dell’indirizzo tecnologico che si ferma all’11,3 per cento rispetto al dato italiano del 19 per cento. L’indirizzo economico si mantiene, invece, coerente rispetto al macrodato nazionale.
«La parte più interessante di una qualsiasi indagine statistica è che durante lo studio della stessa si ha la possibilità di imparare praticamente tutto sull’argomento di indagine, dichiara Fabrizio Redaelli. L’elaborazione statistica dei dati permette di capire i reali punti di forza su cui bisogna poggiare le basi e le vere lacune da colmare per poter tendere alla perfezione.»