LA BAND IN INCOGNITO PER CONOSCERE I MALATI DI SLA
Dopo gli ex calciatori Zanetti, Ambrosini e Tacconi, il due volte campione del mondo di ciclismo su strada Gianni Bugno, la compagnia teatrale I Legnanesi, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, la commentatrice televisiva di Italia 1, esperta di motorismo, Claudia Peroni e dopo Pintus, ex Colorado, l’ospite comico dell’ultimo Festival di Sanremo nella seconda serata, ora presentatore del nuovo ‘Karaoke’ sulle reti Mediaset, sono stati proprio i Dear Jack, il gruppo musicale del momento, a voler far visita e ad intrattenersi con i malati di SLA presso il Centro monzese del Rondò dei Pini.
A sorpresa, senza alcuna promozione se non il passaparola degli infermieri e dei familiari delle persone ricoverate nella struttura, Alessio Bernabei (voce), Francesco Pierozzi (chitarra elettrica ed acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica), Alessandro Presti (basso) e Riccardo Ruiu (batteria) si sono presentati intorno a mezzogiorno di venerdì 10 aprile presso la Casa di viale Elvezia a Monza e vi sono rimasti per più di due ore, passando da una camera all’altra, prendendo conoscenza delle moderne attrezzature e dei sistemi terapeutici d’avanguardia, parlando con i familiari dei ricoverati e cercando con questi ultimi un minimo di dialogo, seppur solo con gesti e sguardi.
Per una volta niente ragazzine strillanti alle calcagna e giornalisti di cronaca rosa alle spalle, ma solo inservienti e genitori a caccia di un autografo e di una foto da portare nella stanza vicina. Loro, ragazzotti giovani, per nulla montati e dall’aspetto serio e rassicurante, si sono dimostrati disponibilissimi ed hanno assecondato ogni desiderio dei presenti, fermandosi anche a mangiare, in loro compagnia, un panino ed a bere una Coca Cola nel banchetto improvvisato nei pressi dell’ingresso.
Alcuni giovani, avendo saputo clandestinamente del passaggio in Brianza dei Dear Jack, non hanno esitato un attimo ad avvicinarsi, oltre che ai loro beniamini, al Progetto SLAncio, una realtà d’eccellenza molto speciale, dove, purtroppo, i protagonisti sono i malati, la maggior parte in stato vegetativo e le persone bisognose di hospice.
‘’Non è la prima volta – dichiara Lorenzo – che ci rechiamo in luoghi dove si vive la sofferenza. Ma qui, lo devo dire, si respira un’atmosfera particolare, un clima amorevole, che rende questa struttura un posto fantastico’’.
‘’Gli sguardi delle persone di SLAncio – aggiunge Riccardo – ci danno molto e ci fanno sentire fortunati. In questo momento sento di ricevere molto di più di quello che io ed i miei compagni stiamo dando’’.
‘’Sentiamo di incamerare tanto – puntualizza Alessio – perché quello che offriamo è vero che arriva anche dalla fama conquistata, ma prescinde dal nostro ruolo professionale. Senza fare nulla di speciale, abbiamo incontrato qui delle persone che ci hanno accolto con simpatia. Usciamo da questa struttura appagati, perché sentiamo d’aver portato un po’ di gioia e di speranza agli ospiti del Progetto SLAncio’’.
‘’Per me è stata una giornata particolarmente commovente – ci tiene a precisare Francesco – ed ho scoperto subito l’amore che regna in questo magnifico posto, dopo i primi minuti di presenza. Sono anch’io pienamente d’accordo con i miei compagni sul fatto d’aver ricevuto oggi più di quanto dato’’.
‘’Siamo venuti qui – conclude Alessandro – non certo per fare le stars e sentirci dei personaggi in scena. Oggi ho capito che la fama è un dono che, a sua volta, può essere passato per trasmettere gioia. E’ come se il successo non mi appartenesse a livello personale, ma facesse parte di un disegno più grande al quale tutti indistintamente partecipano. Questo è senza dubbio il bene più grande’’.
I Dear Jack, diventati famosi nel 2013, avendo partecipato, come prima band ammessa al talent show di Canale 5, alla fortunata trasmissione Amici di Maria De Filippi ed avendo vinto il prestigioso Premio della Critica Giornalistica nella fase conclusiva del programma, hanno approfittato della loro presenza per girare anche uno spot sulla struttura, a stretto contatto con alcuni malati. Prima di lasciare la Brianza hanno lasciato intendere che, in futuro, potrebbe esserci persino una loro canzone con testo e titolo ispirato al Progetto SLAncio.
Enzo Mauri