Si respira già aria di Gran Premio d’Italia di F1 a Monza, anche perché quest’anno si corre al 2 di settembre, data anticipata rispetto a quella un tempo tradizionale, ma già da un po’ il calendario della FIA è cambiato togliendo all’autodromo nazionale la seconda domenica di settembre. Dopo le belle prestazioni della Ferrari, in testa sia nel mondiale piloti sia in quello costruttori, la corsa al biglietto fa prevedere un incasso record, ma sarà impossibile battere quello fatto segnare nell’ultimo weekend a Silverstone in Gran Bretagna, dove ai bordi del mitico tracciato che inaugurò la Formula Uno moderna nel 1950 sono accorsi 340mila spettatori. E pensare che Silverstone ha un contratto in scadenza nel 2020, dopo aver tentanto addirittura di accorciarne i termini al 2019 perché costa troppo mantenere questo giocattolo. Ovvero, nonostante gli incassi milionari, le perdite sono sempre alte, altissime (2,8 milioni nel 2015, 4,8 nel 2016 e più o meno lo stesso l’anno scorso). Insomma, la F1 è cara e la solfa non è cambiata con il passaggio di proprietà della FOM inglese a Liberty Media degli americani. Gli organizzatori del Gran Premio d’ Inghilterra, per portare più pubblico, far salire l’incasso e contenere in qualche modo il disavanzo, hanno abbassato i prezzi. Monza non è di quell’idea, a parte alcune promozioni sui tre giorni, anche se pure dalle nostre parti il deficit a fine gara è milionario. Ci dicono da sempre che c’è l’indotto del territorio, sottolineato dalla locale Camera di commercio in una trentina di milioni. Meglio però non farsi conti sull’unghia con la calcolatrice.
Gran Premio di Monza, si tratta con Liberty Media
Il posto dell’ingombrante Bernie Ecclestone è da qualche tempo occupato da Chase Carey, brillante dirigente d’azienda statunitense, nato in Irlanda nel novembre del 1953, con prestigiosi incarichi presso News Corp, DirecTV e 21st Century Fox, prima di diventare, da gennaio del 2017, presidente della Formula 1. Ed è proprio con lui che i dirigenti italiani, interessati al rinnovo del contratto per il mantenimento del Gran Premio ancora a Monza per i prossimi cinque anni si stanno misurando. Il distinto signore americano, dall’aspetto aristocratico e dai pronunciati baffoni grigi, è, caratterialmente, molto diverso da Bernie Ecclestone, con idee più popolari per il futuro della massima serie automobilistica e, quel che più conta, pare avere un certo rispetto per le piste storiche, quali Montecarlo, Spa Francorchamps, Silverstone e Monza. Ma non vuole affatto cedere sui soldi, anche se per il nuovo di GP di Miami è pronto a metterceli di tasca propria, chiedendo alle scuderie un sacrificio in termini di rinuncia o quasi all’ingaggio; dopo che ci hanno pure rimesso le spese per portare le monoposto ad esibirsi nel centro di Londra e in quello di Milano.
Indiscussa la permanenza in calendario della corsa monegasca, per questioni di antico prestigio e di indiscussa originalità, la pista belga la conferma se l’è dovuta sudare, prima di risolvere, di recente, al meglio la questione, mentre quelle inglese ed italiana se la stanno giocando ancora animatamente. Intanto il ritorno di Le Castellet in Francia non è stato esaltante e il Gran Premio di Germania, quest’anno ad Hockenheim, termina il contratto nel 2018 mentre “baffone” Carey pensa a Berlino per il futuro. L’idea è quella di portare i Gran Premi nei centri storici cittadini, allargando la cerchia e copiando un poco dalla Formula E. Miami, New York, Las Vegas e, perché no, Roma. Intanto calano gli introiti del merchandising e pure le audience televisive, con gli sponsor che si lamentano non poco. Meno male che la Ferrari è tornata a vincere e la bagarre con la Mercedes tiene viva la competizione.
Gran Premio di Monza, l’ACI pensa al rinnovo con uno sconto
ACI Italia ha in corso un “contrattino” che costa ben 68 milioni di euro in tre anni, con pagamento anticipato ad aprile, al termine dei quali vorrebbe predisporsi per un rinnovo per arrivare all’obiettivo del centenario della pista costruita nel ’22. Fatti due conti e guardati i bilanci, il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani vorrebbe ritrattare l’ingaggio, tant’è che prima del GP di Monaco è stato nel Principato, accompagnato dal presidente SIAS Giuseppe Redaelli, per cercare un appiglio al quale attaccarsi per abbassare il prezzo con Liberty Media. Sticchi Damiani sogna una riduzione pari a 8 milioni di euro l’anno. L’americano non ci sente, anche perché a scombinare i piani di Monza a suo tempo fu Imola che rilanciò a 25 milioni di euro per tornare ad ospitare la gara iridata. Per il momento non si hanno notizie su questo delicato argomento, se non la disponibilità a lasciare alla SIAS alcuni spazi hospitality ed eventi. Il problema è, che a ben guardare, SIAS dovrebbe potenziare proprio l’area eventi, tenuto conto che non esiste più AC Promotion e l’ultimo dei “ragazzi della vecchia guardia”, l’event manager Roberto Bianchi, è stato ingaggiato da F1 Experiences della stessa Liberty Media per occuparsi del mercato italiano e della vicina confederazione svizzera. Così l’attuale direttore commerciale Pietro Benvenuti, arrivato da Imola a fine anno, si trova nella condizione di avere davanti un organigramma pieno, dove però mancano alcune figure professionali utili alla bisogna. Intanto alla SIAS è stato conferito il Premio Impresa e Lavoro 2018 della Camera di Commercio e alcuni dipendenti di lungo corso sono stati premiati. Ci piace ricordarli perché, come noi, hanno vissuto una parte della storia di Monza: Simonetta Fossati; Nicoletta Dominici; Simonetta Galbiati; Roberto Nava; Stefano Tremolada.
Gran Premio di Monza, a Milano si apre l’era di Geronimo
Nella sede ACM di corso Venezia 43, da qualche giorno si è insediato il nuovo Consiglio direttivo, in carica per il quadriennio 2018 – 2022, che ha eletto quale nuovo presidente Geronimo La Russa. Vicepresidenti sono stati nominati Pietro Meda (vicario) e Pierfrancesco Gallizzi. Completano il Consiglio direttivo Paolo Longoni e Enrico Radaelli. Elezioni scontante, quasi bulgare, dopo la rinuncia del presidente uscente Ivan Capelli.
Geronimo La Russa, milanese, classe 1980, sposato con due figlie, è avvocato del Foro di Milano, ha ricoperto la carica di vicepresidente di AC Milano ed è uno dei fondatori di ACI Storico: “Quale presidente – ha detto – lavorerò per garantire efficienti e sempre nuovi servizi agli automobilisti e a tutti gli utenti della strada, per difendere il diritto di tutti i cittadini ad una mobilità che sia al passo con i tempi e al tempo stesso sicura e ambientalmente sostenibile, per rilanciare il ruolo di AC Milano nel motorsport nazionale e internazionale anche quale fondatore e proprietario – insieme ad ACI – dell’Autodromo Nazionale Monza, per promuovere studi e progetti che rafforzino la nostra capacità di essere propositivo interlocutore dei vari soggetti istituzionali, degli operatori della comunicazione e degli utenti di tutte le fasce di età”.
L’appassionato Geronimo è il diciassettesimo presidente nella lunga storia dell’Automobile Club Milano, associazione che ha 115 anni di vita, essendo stata fondata il 3 giugno 1903, e che oggi conta circa 40.000 soci. Si tratta di vedere se il fatidico numero 17, in questo caso, porterà fortuna, tenuto conto di tutte le beghe che dovrà affrontare, ma soprattutto che difficilmente AC Milano riuscirà a scrollarsi di dosso AC Italia, tenuto conto che Roma è già da due anni proprietaria del 75% dell’impianto. Non a caso dopodomani, venerdì 13 luglio, la presentazione del poster del Gran Premio 2018, disegnato dal grande Aldo Drudi (per intenderci quello che firma i caschi di Valentino Rossi e non solo, pure i poster di altri GP), verrà fatta a Roma, nella sede dell’Automobile Club d’Italia dal presidente Sticchi Damiani con il presidente SIAS Redaelli. Un ennesimo segnale che Roma lancia a Milano, nella speranza che venga poi proposta una seconda presentazione anche in corso Venezia. Fatto alquanto improbabile visti i tempi.
Carlo Gaeta
Enzo Mauri
Intanto domani sera, giovedì 12 luglio, alle ore 21, nell’area esterna de La Pista (Centro guida sicura ACI-Sara Lainate) nei pressi del centro commerciale Il Centro di Arese, verrà proiettato gratuitamente il film “Grand Prix” (1966) diretto da John Frankenheimer. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con il Monza Eni Circuit. La pellicola è stata infatti girata, in parte, all’Autodromo di Monza. Un’occasione per ricordare i tempi epici della nostra pista. Tempi che, purtroppo, non torneranno più.