“La Federazione sportiva nazionale-Aci è autorizzata a sostenere la spesa per costi di organizzazione e gestione a valere sulle risorse proprie non rinvenienti dalla sua attività di concessionario del Pubblico registro automobilistico, ma derivanti dalla propria attività di organizzatore di eventi sportivi di rilievo nazionale ed internazionale”, in pratica l’Automobile Club d’Italia può sostenere i costi del Gran Premio d’Italia di F.1 presso l’Autodromo di Monza.
Questo è quanto, tra giovedì 19 e venerdì 20 novembre, è stato letteralmente sancito, tra altri argomenti quali le tasse sulla casa ed il tetto all’uso del contante, dal Senato, durante l’iter in commissione Bilancio della Legge di Stabilità per il 2016. Il testo, sostituito dal Governo con un maxi emendamento di 557 commi, che recepisce gli stessi emendamenti su cui l’Esecutivo ha posto ancora una volta la fiducia, ha avuto il via libera da Palazzo Madama, con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti.
Si avvia così alla positiva conclusione la ‘telenovela’ per il rinnovo del contratto per lo svolgimento del Gran Premio di Monza dal 2017 al 2020, in attesa dell’incontro finale tra Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Consigliere Nazionale del Coni, Vice-Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) per lo Sport, eletto nell’Eurobord FIA, e Bernie Ecclestone, il manager inglese che controlla il Campionato Mondiale di F.1, attraverso una serie di società, tra le quali la più importante è, senza dubbio, la Formula One Management (FOM).
Ora i soldi ci sono e pure l’interlocutore gradito dal boss della F.1. Quindi non resta che la trattativa finale per mettere le firme sul contratto, già da tempo pronto nel megagalattico studio londinese dell’ottantacinquenne ex pilota britannico, uomo più ricco del Regno Unito ed al ventinovesimo posto nella speciale classifica mondiale dei ‘paperoni’, secondo il Times.
L’incontro risolutivo qualcuno l’aveva già ipotizzato subito dopo la gara del Brasile, penultima prova iridata della stagione. Così non è stato ed ora tutti aspettano con trepidazione la ‘chiamata’, che, certamente avverrà a fine mondiale, prima delle festività natalizie.
Bernie Ecclestone pretende 27 milioni di dollari all’anno ed ha più volte chiarito di non essere intenzionato a concedere sconti, pena l’assegnazione del Gran Premio ad un altro Paese, tra i tanti che da tempo si sono proposti e che figurano in lista d’attesa. A maggior ragione ora che il manager inglese sarà, sicuramente, venuto a conoscenza della disponibilità dell’ACI e del suo presidente, smanioso di chiudere il mandato come ‘salvatore del Gran Premio di Monza’.
I margini di trattativa sulla cifra sembrano proprio ridotti all’osso, anche se i vertici della Ferrari, scuderia di peso nel ‘circus’, potrebbero perorare la causa monzese e, in virtù anche della partita da chiudere sui compensi derivanti dalla partecipazione come team leader al Campionato Mondiale, strappare per la pista brianzola uno sconticino.
Staremo a vedere. Certo, il mese di novembre, che sta volgendo al termine, ha riservato ai dirigenti dell’Automobile Club di Milano e pure a quelli della SIAS, la società che gestisce l’impianto, davvero delle belle sorprese. Prima è arrivata la notizia dell’inserimento, dopo due anni di forzata assenza, della prova monzese nel calendario provvisorio del Campionato Mondiale Superbike, in attesa della dovuta omologazione del tracciato (non proprio scontata considerato le modifiche da apportare), poi, a distanza di neppure un paio di giorni, l’approvazione – con la Legge di Stabilità da parte del Senato – dell’intervento economico dell’ACI per il rinnovo del contratto per la disputa del G.P. d’Italia con Ecclestone, dopo la scadenza del 2016.
Il Natale per lo storico e sempre travagliato impianto brianzolo, che si appresta a vivere tra pochi giorni il Monster Monza Rally Show, l’evento più importante e popolare dopo il G.P. d’Italia, quest’anno, pare sia davvero arrivato con largo anticipo!
Enzo Mauri