Scusate la franchezza, ma da monzese ne avrei anche un po’ piene le palle delle notizie che via via stanno prendendo corpo relativamente al futuro del Gran Premio d’Italia. Ebbene, il TG3 dell’Emilia Romagna, riprendendo notizie di agenzie e siti motoristici, ha confermato oggi che Imola ha raggiunto un accordo quadriennale con Bernie Ecclestone per portare le F1 sul circuito del Santerno dal 2017.
Monza che fa? Non era un problema relativo alla precedente “pessima” gestione della SIAS, la società –emanazione AC Milano – che gestisce l’Autodromo Nazionale? Cacciato, quasi a pedate, l’ex Presidente Andrea Dell’Orto, reo di aver sperperato denari in scelte discutibili, presentando un bilancio passivo (peraltro approvato senza troppe reprimende dal socio di maggioranza) non si doveva giungere subito ad un accordo in grado di garantire il futuro del GP d’Italia a Monza? Il problema non era che Dell’Orto e il procuratore direttore Francesco Ferri stavano sugli zebedei a Ecclestone, così, tolti di mezzo loro, il contratto era cosa fatta?
Dalla Croazia, dov’è in vacanza con l’ “indigente” famigliola, il patron della F1, via agenzia ANSA, ha fatto sapere che l’italico problema è solo politico.
“Stiamo cercando di risolvere il problema di Monza ma e’ molto difficile perché è un problema politico”, ha detto all’Ansa Ecclestone, passeggiando lungo il molo dell’isola di Hvar ”Stiamo lavorando per trasferire il Gran Premio d’Italia da Monza ad Imola – ha aggiunto – ma se non ci riusciamo, sarà ‘goodbye’ al Gran Premio d’Italia”.
Ma guarda un po’! Vuoi che nel Paesello non ci sia grosso affare nel quale la politica non c’entri? Di che politica stiamo parlando? Dei soliti furbetti del quartierino che per ragioni di colore vogliono favorire la “rossa” Imola?
Un fatto è certo: l’accordo di massima tra la FOM di Ecclestone e Formula Imola con suo presidente Uberto Selvatico Estense è cosa fatta e il via libera finale lo dovrebbe dare proprio l’Automobile Club d’Italia, ente che detiene il titolo sportivo. E forse è proprio qui che qualcuno sta mettendo in atto da tempo il giochino delle tre tavolette, lo stesso che gli esperti truffaldini slavi fanno da anni con maestria nei vialetti dell’autodromo durante i giorni del Gran Premio. Questa volta però indossano giacca con i bottoni dorati e cravattone d’ordinanza e manovrano un bel po’ di milioni di euro.
Siamo certi che il numero 1 ACI sostiene davvero con tutte le forze Monza, anche a costo di perdere il GP d’Italia? Non è che qualcuno lo sta fortemente pressando “politicamente” per favorire la “compagna” Imola?
Lo scopriremo a breve, forse proprio domattina, 19 luglio, mentre all’AC Milano è in programma una conferenza stampa per presentare la rievocazione storica del Circuito di Milano, nella speranza che tale evento non si trasformi nel ricordo del GP di Monza, nella triste memoria del bel tempo che fu.
L’OK definitivo all’operazione Imola, quindi, deve darlo il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani; solo a quel punto il patron della F1 potrebbe apporre la sua firma sul nuovo contratto, che garantirebbe lo svolgimento di un Gran Premio di F1 in Italia, ma non a Monza. E questo onestamente ci farebbe girare non poco i maroni.
A proposito dei quali, solo per assonanza, ci riportiamo alla Regione Lombardia, che la sua parte l’ha comunque fatta, confermando a fine dello scorso mese di maggio lo stanziamento di 5 milioni di euro l’anno per garantire lo svolgimento del Gran Premio a Monza, ma – se non ricordiamo male – a condizione di entrare nella proprietà del circuito.
Sticchi Damiani, in una dichiarazione ufficiale, data in fretta e furia all’ANSA, ha ribadito che un accordo con gli enti locali interessati (Regione, Comuni di Milano e Monza, Consorzio del Parco) è stato trovato. Così come una quadratura sarebbe stata raggiunta tra ACM e SIAS. Il tutto per arrivare a predisporre un’offerta vincolante alla FOM da inviare in questi giorni (se non ricordiamo male il Presidente ACI ha parlato di martedì, quindi propio del 19 luglio). Vedremo nelle prossime ore.
Mentre tutto questo veniva“spiattellato” ai quattro venti attraverso le agenzie, dalla Croazia all’Italia, da Imola a Roma, ecco che dalle rive del Santerno si sono affrettati a ribadire la notizia che l’accordo di massima con Ecclestone è stato raggiunto e il TG3 regionale, ben fiero, ha ripreso il tutto. Non per niente Selvatico Estense era stato invitato a Silverstone l’altra settimana.
Uberto Selvatico Estense Presidente Formula Imola
“Imola ha siglato una proposta contrattuale con Ecclestone e l’ha sottoposta per approvazione all’ACI in quanto Federazione Nazionale. Credo che sia una questione politica, noi abbiamo trovato un accordo con Bernie, ora dipende solo da Angelo Sticchi Damiani – ha spiegato a Motorsport.com e anche in un’intervista a RAI Sport il presidente del consorzio Formula Imola – Imola è omologata per la F1 e se in futuro non ci sarà un GP italiano il problema è solo del signor Sticchi Damiani, nel caso in cui non consentisse questo accordo”.
Come dire “mo caro Presidente son cacchi tuoi! Vediamo adesso come te ne esci!”.
Sappiamo che ACI mette a disposizione 12,5 milioni di euro (o dollari, non si è ben capito) e la Regione Lombardia altri 5 milioni (in questo caso di euro). Quanti ne mancano per completare la richiesta di Mister B? Più o meno ancora 3 per arrivare a chiudere ai 20 milioni. Ma a 20 si chiude? Pare di no. Perché a Imola sono pronti per 25. Ed ecco che si fa luce un’altra ipotesi: vuoi vedere che il Grande Vecchio sta giocando alle tre tavolette per riportare il tutto all’originaria richiesta dei 25?
Imola, tra le righe, dice pure che se l’ACI dirotta lo stanziamento federale verso l’Emilia non si perde il GP d’Italia, perché lì i soldi ci sono. Una sorta di tira e molla. A ristretto giro capiremo chi ha raccontato più o meno palle. Intanto le mie, al solo pensiero di non vedere più la F1 a Monza, continuano a girare. Almeno in questa stagione calda fanno un po’ di vento.
Carlo Gaeta