Come per ‘Dallas’ o “Beautiful”, interminabili soap opera TV, anche per Monza, la storia si presenta infinita, le puntate, con risvolti sempre nuovi, si susseguono a ritmo pressante ed i personaggi, quando chiamati in scena, sembrano interpretare, la parte più o meno alla perfezione.
Nella nostra realtà non ci sono in gioco pozzi petroliferi ed allevamenti industriali di bestiame, o ancora intrecci familiari e sentimentali, bensì le sorti di un autodromo nazionale di livello mondiale, con una somma da trasferire di questi tempi alquanto ingente (88 milioni di euro, in 4 anni, per il rinnovo del G.P. d’Italia di F.1) e con protagonisti che fanno sempre di tutto per rendere la trama avvincente, senza un attimo di respiro.
Come in Dallas anche nella vicenda brianzola, si muovono, da tempo, un impietoso aguzzino, il J.R. della situazione (Bernie Ecclestone, Presidente della FOM, patron della F.1, sempre minaccioso ed a caccia di soldi), un dirigente apparentemente buono, dai capelli bianchi e dal portamento elegante e gentile, in cerca di consensi politici (Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, incaricato ufficialmente da un anno a trattare la questione ed a mettere sul tavolo la maggior parte dei quattrini richiesti da Ecclestone), un rivale pronto a sfruttare la situazione (Uberto Selvatico Estense, Presidente Formula Imola, che si è recentemente appellato al TAR del Lazio per tentare di portare, a dispetto delle decisioni di Sticchi Damiani, la presigiosa gara sulle rive del Santerno), un diplomatico avvocato (Federico Bendinelli, da poco Presidente Automobile Club di Bologna, dopo essere stato consulente dell’autodromo lombardo, sostenitore dell’alternanza della gara tra Monza ed Imola), quello fuori dai giochi (Ivan Capelli, Presidente Automobile Club di Milano, invitato a rimanere in disparte nella trattativa).
Poi, ancora, gli industriali locali ripudiati (Andrea Dell’Orto ex Presidente SIAS e Francesco Ferri, ex Procuratore/Direttore Autodromo Nazionale Monza, invisi, secondo alcuni, al re del ‘circus’ automobilistico), il mecenate istituzionale, attaccato al territorio (Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia, altro solido contributore, deciso ad entrare nella partecipazione del Parco, con i Comuni di Monza e Milano), il politico autoritario del Palazzo romano (Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri, schieratosi subito dalla parte del circuito lombardo e ‘agevolatore’ del cammino del presidente ACI) e l’amico potente del boss (Flavio Briatore, ex direttore sportivo della Benetton Renault, scopritore di Michael Schumacher, uomo d’affari, che, forte di un’amicizia consolidata sulle piste di F.1, ha condotto, a sorpresa, nei mesi scorsi, Bernie Ecclestone, notoriamente restio ad incontrare gli interlocutori lontano dai suoi uffici londinesi, da Roberto Maroni, nella sede milanese della Regione Lombardia, per parlare del rinnovo).
Mancava solo un personaggio femminile nella telenovela e, così, nei giorni scorsi, si è provveduto, seppur con risvolti drammatici, a colmare la lacuna. Un nuovo attore, o meglio attrice, seppure con una parte marginale, da comparsa, è, involontariamente, arrivata ad aggiungersi, a sorpresa, suo malgrado, al cast, provocando titoloni su tutti i giornali. Si tratta di Aparecida Schunk, madre di Fabiana Flosi, da quattro anni giovane e bella moglie di Bernie Ecclestone, rapita in Brasile. Per la suocera del patron della F.1 è stato richiesto un riscatto di 120 milioni di reais, circa 33,5 milioni di euro, il più alto mai registrato nel Paese sudamericano. Questo brutto episodio, oltre alla giustificata paura per l’incolumità delle proprie figlie Tamara e Petra, che ora vivono, praticamente sotto scorta, a Beverly Hills, ha, di fatto, distolto il patron della FOM dall’esame della bozza di contratto per il rinnovo con Monza, inviata dal presidente Sticchi Damiani pochi giorni fa.
Il documento, stando alle parole dei diretti interessati, riporterebbe, con grande fedeltà, quanto richiesto da Ecclestone negli ultimi incontri e, quindi, se non subentreranno altri fatti nuovi, il rinnovo del GP d’Italia sino al 2020 a Monza dovrebbe essere, automaticamente, cosa certa. Come, del resto, si è fatto intendere, anche se non ufficialmente, nel ‘giro’ che conta, durante l’ultimo fine settimana ad Hockenheim, dov’era in corso il GP di Germania di F.1, saltato lo scorso anno, ma prontamente ripristinato dalla FOM, anche se su una pista diversa.
La firma dell’irriducibile Bernie, con ogni probabilità, arriverà proprio a Monza, in pompa magna, con tutti i protagonisti sulla ribalta della scena, nel primo weekend di settembre, in occasione del GP d’Italia.
Frattanto, a maggior supporto di questa tesi, il Consiglio Generale dell’ACI, riunitosi la scorsa settimana a Roma, ha dato, ufficialmente, mandato al presidente Angelo Sticchi Damiani di firmare il contratto con Bernie Ecclestone per il rinnovo del GP d’Italia a Monza, sostenendo che la Formula 1, per quanto riguarda il nostro Paese, resterà, in futuro, soltanto sul circuito brianzolo e che, di fatto, non può avere alcun valore vincolante il ‘preliminare’, inviato negli uffici londinesi della FOM dal presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, per candidare la sua pista ad ospitare la prestigiosa gara iridata, al posto di quella storica lombarda.
Per di più, come abbiamo scritto in un precedente articolo, Heineken, una delle aziende produttrici di birra più famose al mondo, entrata in F.1, alla vigilia dell’ultimo GP del Canada, a Montreal, con un contratto pluriennale di sponsorizzazione sino al 2020, con diritto d’opzione fino al 2023, avrebbe messo in chiaro al Numero 1 della Formula One Management la volontà di poter sempre essere presente, per la tappa italiana, con tutto il suo piano di pubblicità, esclusivamente a Monza.
A questo punto, viene difficile pensare che Bernie Ecclestone, per un paio di milioni di euro all’anno in più, stando a quanto offerto nel ‘preliminare’ da Uberto Selvatico Estense, per sopperire alla indubbia mancanza di storia e di popolarità di Imola, rispetto a Monza, possa fare uno sgarbo a questo munifico sponsor, rischiando di compromettere un’entrata di un paio di centinaia di milioni di euro fino al 2020.
Da tener presente che la birra olandese è già title sponsor del GP d’Italia 2016, l’unico scelto per la stagione in corso.
Intanto le prevendite dei biglietti per il GP d’Italia, a fine giugno, hanno fatto registrato un +20% di incassi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante i deludenti risultati della Ferrari e la mancanza di piloti italiani in gara. Alcune tribune sono già sold out, con un trend che sta reggendo benissimo, anche dopo il 31 maggio, quando è scaduta la fascia promozionale.
Ricordiamo che lo scorso anno la SIAS aveva registrato un +14% di presenze e un +4% di incassi, con Monza inserita, così, tra i 5 circuiti del mondiale con il maggior numero di vendite di biglietti, rispetto al 2014. Oggi, almeno sulla carta, la prospettiva appare ancora più rosea, grazie anche al notevole contributo dei social e del nuovo canale on line di Amadeus.
Enzo Mauri