E’ trapelata già da qualche giorno la prima bozza completa provvisoria del calendario 2017 della F1 ed il GP d’Italia è stato inserito, senza il temuto asterisco ‘in attesa di conferma’, per il 3 settembre (ormai, per esigenze di trasferimenti del circus, la data storica della seconda, e più agevole, domenica del mese ce la possiamo scordare), ma la tanto sospirata firma del contratto per il rinnovo per altri tre anni a Monza sino al 2019 non c’è ancora stata. Il Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni a “muso duro” l’ha sollecitata entro e non oltre la fine di settembre.
Interpellato sull’argomento oggi, a margine dell’inaugurazione del villaggio CONI all’interno del Golf Club Milano nel parco di Monza dove è in corso di svolgimento il 73° Open d’Italia, il presidente lombardo è stato piuttosto chiaro: “Ho chiamato personalmente il presidente dell’ACI Sticchi Damiani per chiedergli di mettersi subito in contatto con Ecclestone per fargli inserire in agenda la data della firma che deve avvenire assolutamente per fine mese”.
Maroni palesa qualche nervosismo soprattutto per il “buco” ormai di due settimane tra la stretta di mano avvenuta a Monza e la firma del contratto che tarda ad arrivare. Nervosismo motivato anche dal passaggio di mano del carrozzone della F1 dalla FOM di Ecclestone all’americana Liberty Media, che, prendendo possesso del circus nelle prossime settimane, potrebbe magari cambiare le carte in tavola, laddove non c’è ancora nero su bianco. Al suo fianco il presidente del CONI Giovanni Malagò appare invece tranquillo e dice che la situazione è sotto controllo: “Quello che doveva essere fatto è stato fatto. Dal punto di vista sportivo sono assolutamente tranquillo, non conosco però gli aspetti giuridici legati al ricorso al TAR di Imola. Non ci sono comunque dubbi sulla firma la cui mancanza è da motivare con gli impegni pressanti di Ecclestone” afferma il massimo dirigente dello sport nazionale.
L’incontro tra Bernie Ecclestone, Presidente della FOM e Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ Automobile Club d’Italia, alla presenza del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, era previsto infatti per i primi giorni della settimana successiva alla corsa monzese, negli uffici di Londra, ma tutto ancora tace. Sono trascorse ormai due settimane da quel fatidico venerdì 2 settembre, quando venne reso pubblico l’accordo alla presenza del Governatore della Lombardia, Roberto Maroni e del Presidente della FIA, Jean Todt, con il poliedrico manager Flavio Briatore, tessitore di tante trame riguardanti la F.1, compresa quella per il rinnovo del contratto del GP di Monza.
E’ vero, come si è sempre sostenuto nel ‘giro’, che una stretta di mano dell’ottantacinquenne Bernie Ecclestone vale più di qualsiasi firma, ma la mancanza del classico nero su bianco non può lasciare nell’indifferenza i vertici ACI, AC Milano e SIAS, ed i tanti appassionati dei motori che vedono Monza come unica possibile sede per la gara annuale più importante in Italia. Soprattutto sta innervosendo i vertici regionali che sulla questione la faccia ce l’hanno messa e pure gli investimenti per il nuovo contratto.
Perché queste benedette firme in calce al contratto non sono state ancore messe, dopo l’annuncio roboante di Monza? Difficile dare una spiegazione. Diverse possono essere le ipotesi: dai sopraggiunti impegni di Ecclestone, che ha portato a termine la prima fase della mega operazione di passaggio della sua ‘creatura’ dal fondo CVC alla Liberty Media del magnate John Malone per 8 miliardi di dollari, mantenendo comunque per altri tre anni il ruolo di Amministratore Delegato, alla mancata definizione degli ultimi dettagli di cui discutevano a Monza gli avvocati nei momenti antecedenti l’annuncio dell’accordo o peggio ancora alla sicurezza che i soldi necessari per pagare il rinnovo siano appoggiati fisicamente su un conto, a sicurezza.
L’unica cosa certa è che, dopo quasi due anni di estenuante trattativa, anche il tanto atteso incontro nel paddock monzese non ha sortito, almeno legalmente, fino ad oggi l’effetto sperato. Se è vero che in occasione del GP d’Italia non si è potuto firmare l’accordo per questioni giurisdizionali, perché non si è provveduto, come del resto anticipato dai protagonisti, a chiudere la questione nel giro di pochi giorni in Inghilterra?
I maliziosi una risposta potrebbero averla pronta.
Il 26 ottobre è prevista l’udienza del TAR del Lazio, sul ricorso presentato da Formula Imola, la società presieduta da Uberto Selvatico Estense che gestisce il circuito emiliano, contro la decisione dell’Automobile Club d’Italia di dare contributi, ritenuti statali, solo a Monza per la disputa del GP d’Italia di F.1, rifiutando categoricamente la candidatura dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari. A breve sono attesi anche eventuali sviluppi, dopo l’esposto urgente del Codacons sull’utilizzo di fondi pubblici per contribuire al raggiungimento della quota annuale richiesta da Bernie Ecclestone per il mantenimento del G.P. d’Italia sulla pista brianzola. Al giudizio del TAR potrebbe poi anche far seguito quello del Consiglio di Stato ed infine dell’Unione Europea alla quale si sono rivolti sia Formula Imola sia Movimento Cinque Stelle. Va ricordato, a tal proposito, che lo scorso anno il GP di Germania a Hockenheim venne cancellato proprio perché per coprire il budget era intervenuto il Governo della Renania Palatinato e la UE, aperta un’inchiesta, aveva giudicato l’intervento economico un vero e proprio aiuto di Stato. Mettiamo ipotesi che la UE giudichi negativamente anche l’intervento della Regione Lombardia, che ha deliberato aiuti di 70 milioni di euro l’anno per il Parco (autodromo compreso) per i prossimi dieci anni e poi un ulteriore contributo di 20 milioni come spese d’esercizio per garantire lo svolgimento della corsa iridata a Monza.
Ebbene, questi atti ancora pendenti potrebbero aver indotto l’attento manager inglese, i suoi avvocati ed i nuovi proprietari della F1 a prendere tempo, per non doversi, poi, trovare a render conto di firme messe su un contratto dagli aspetti ancora incerti, sia nella forma che, soprattutto, nella sostanza, con tutto l’ammontare richiesto che deve necessariamente essere coperto da garanzie solide.
Stando alla prima bozza completa del calendario, il campionato mondiale 2017 di Formula 1, con il nuovo regolamento che prevede monoposto più larghe, inedite gomme e ritocchi all’ aerodinamica, dovrebbe iniziare il 26 marzo in Australia, con il GP di Cina la settimana successiva. A seguire: Bahrain (16 aprile), Russia (30 aprile), Spagna (14 maggio), Monaco (28 maggio), Canada (11 giugno), Azerbaijan (18 giugno), Austria (2 luglio), Gran Bretagna (9 luglio), Ungheria (23 luglio), Germania (30 luglio), Belgio (27 agosto), Italia (3 settembre), Singapore (17 settembre), Malesia (1° ottobre), Giappone (8 ottobre), Stati Uniti (22 ottobre), Messico (29 ottobre), Brasile (12 novembre) e infine Abu Dhabi (26 novembre).
Enzo Mauri