Compie 90 anni il Circolo Golf Villa d’Este, uno dei circoli più antichi e chic d’Italia. Successo garantito per questa ricorrenza speciale grazie ad un appuntamento di classe, firmato Rolex, da anni al fianco del glorioso ‘Tempio del golf’ in virtù della storica collaborazione tra Rolex Italia e la Gioielleria Colombo, concessionaria ufficiale di Casatenovo (Lc), con il suo titolare Fausto Colombo, titolare dell’omonimo negozio e socio di Villa d’Este da 25 anni.
L’organizzazione di Clara Garcovich ha accolto a fine giugno i 120 selezionatissimi invitati alla gara su un campo tirato a lucido, in condizioni davvero impeccabili. Per i giocatori, tra la club house ed i suoi eleganti spazi esterni, hanno fatto bella mostra le immagini dei principali testimonial golfistici di Rolex, tra cui i volti di Jordan Spieth, Adam Scott e del nostro Matteo Manassero, senza dimenticare le vetrine, che sfoggiavano le ultime stupende produzioni della maison ginevrina.
Al termine di diciotto tiratissime buche, i risultati sono stati ottimi, in linea con l’importanza della gara, con Chiara Ronzoni 1° Lordo con 33 punti, Matteo Chiapasco 1° Netto Prima Categoria con 39, Franco Mieli 1° Netto Seconda Categoria con 40, Olivia Tettamanti 1° Netto Terza Categoria con 38, Barbara Arlati 1° Lady con 38 e Maurizio Sagliaschi 1° Senior con 37.
L’importante anniversario ci permette di ricordare la gloriosa storia del club golfistico comasco.
È il 1909 quando, sulle splendide rive del Lago di Como, il celebre albergo Villa D’Este di Cernobbio matura l’idea di realizzare un luogo dove i raffinati ospiti, provenienti da tutto il mondo, possano praticare il golf, nuovo ed elegante sport emergente. Partono così, peraltro senza successo, i primi, pionieristici esperimenti, su un campo all’epoca adibito a pista di galoppo per i cavalli.
L’idea ritorna in auge nel 1925 quando, terminati gli orrori del primo grande conflitto bellico, la gente ha di nuovo una grande voglia di sorridere e di divertirsi. Gli americani approdano a frotte sulle sponde del lago, e chiedono, a gran voce, di potersi dedicare al gioco del golf. Il Consiglio di Amministrazione dell’albergo decide, allora, di nominare un comitato direttivo che si occupi della costituzione di un Club di Golf, di individuare il terreno e di affrontare tutte le pratiche per la realizzazione del progetto. In ottobre viene finalmente scelto il luogo su cui sorgerà il futuro ‘Villa D’Este Country Club’: le colline che sovrastano il lago, in località Monte Orfano.
All’esperto maggiore britannico Peter Gannon viene assegnato il compito di ideare il tracciato del Golf Villa d’Este. I più bei nomi della Lombardia, ventidue in totale, capitanati dal presidente Conte Alberto Bellinzaghi Locatelli e dal commissario sportivo Guglielmo Dombré, versano, ognuno, una caratura da cinquemila lire ed ottengono, così, il prestigioso riconoscimento di ‘socio fondatore perpetuo’ del nuovo circolo.
Nell’Ottobre del 1926, i cancelli si aprono e Montorfano viene invasa dagli ospiti e da parecchi golfisti, accorsi per l’inaugurazione della splendida struttura. Per circa un decennio, il Circolo Golf Villa d’Este diventa il punto di riferimento di aristocratici ospiti che, accompagnati da eleganti signore, fanno sfoggio della loro bravura sul green comasco.
Non mancano, certo, i nomi illustri. Primo fra tutti, Alfonso XIII di Borbone che, arrivato a Cernobbio nel 1937 ed appassionato di golf, non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di trascorrere una piacevole giornata tra le 18 buche di Montorfano. Ma il 1940 porta di nuovo con sé l’infausta realtà della guerra ed il Club viene addirittura utilizzato per ospitare un battaglione della X Mas della Repubblica di Salò.
Esaurito il secondo conflitto mondiale ed arrivata di nuovo la spensieratezza e la voglia di evasione, il circolo torna a risplendere, grazie al suo parterre de rois. Al Golf Villa d’Este tornano i Vip, a cominciare da Leopoldo II del Belgio, accompagnato dalla principessa consorte Liliane de Rethy, che, già nel 1954, è ospite del Country Club per assistere al Torneo Open. Per non parlare delle visite del divo Clark Gable, appassionato di golf e di cravatte (si racconta che, durante il suo soggiorno comasco, ne abbia comprate oltre tremila), di Bing Crosby, affascinato dal green di Montorfano e dall’Isola Comacina, o di Gregory Peck, che, tra le buche del Country Club, conoscerà addirittura la sua futura moglie. Tra le fila delle teste coronate, va annoverato anche Edoardo VIII d’Inghilterra che, benché abbia abdicato per sposare la sua Wallis Simpson, è pur sempre un golfista di sangue blu. In tempi più recenti, infine, sul registro delle presenze d’onore si scrivono i nomi di attori hollywoodiani, quali Arnold Schwarzenegger, ma anche di calciatori, idoli dei tifosi, da Andriy Schevchenko ad Alex Del Piero, da Ruud Gullit a Ronaldo.
Il prestigio del Circolo Golf Villa d’Este, comunque, non è determinato solo dai grandi nomi che calcano il green di Montorfano, ma soprattutto dai tornei di respiro nazionale e internazionale che ospita sin dagli albori. A soli due anni dall’inaugurazione, il circolo diventa, infatti, il palcoscenico per il primo Campionato Internazionale Omnium, oggi conosciuto, semplicemente, con il nome di Open Internazionale d’Italia. È del 1933, invece, l’istituzione di un altro classico del Golf Villa D’Este, la gara amatoriale che prende il nome di Targa d’Oro.
Nell’immediato dopoguerra, il segretario onorario del Circolo Willy Dombrè e il neoeletto presidente Camillo Livi riescono a riportare in vita il periodo d’oro del circolo, grazie all’ingresso di nuovi soci e di due giovani signore che diventeranno ben presto notissime nell’ambiente internazionale: Rosanna Bergamo e Vanda Rosa. Nel 1961 tutto il Club si mobilita per accogliere, nel modo più consono, la seconda edizione del Campionato d’Europa Signore a squadre e, tre anni dopo, l’istituzione della Coppa del Presidente, fortemente voluta da Camillo Livi, nonché l’arrivo di un torneo mai disputato a Montorfano: il Campionato Nazionale Femmimile Foursomes. Per tutti gli Anni ’60 il Golf Villa D’Este continua a godere di un periodo di grande splendore e prestigio, con il gioco del golf che comincia lentamente a diffondersi in tutta Italia.
Uscito di scena Camillo Livi, a prendere le redini del Club lariano nel 1972 arriva un intraprendente imprenditore milanese, Leopoldo Varasi, uomo di profonde riforme e grandi rivoluzionamenti.
Il 1981 sarà l’anno che cambierà per sempre il volto del Circolo Golf Villa D’Este, già staccatosi dal lussuoso albergo omonimo. Attraverso una lettera appesa alla bacheca della club house, il presidente convince trecento soci ad acquistare il circolo di Montorfano. Così, dopo 55 anni, il Golf Club di Villa D’Este diventa di loro proprietà. Un’enorme soddisfazione per Leopoldo Varasi, che rimarrà in carica, apprezzato da tutti i soci e gli ospiti del Golf Club, fino al giorno della sua morte, avvenuta il 13 Luglio del 1990.
Il successore di Varasi viene presto nominato. Si tratta di Roberto Tronchetti Provera, fratello di Marco, amministratore delegato del gruppo Pirelli, del quale è stato presidente dal 1996 al 20 ottobre 2015. Il nuovo arrivato si trova subito a dover affrontare un grave evento. Nella notte tra l’8 e il 9 dicembre del 1990, un violento incendio si abbatte sul Golf Club, inghiottendo tutto ciò che trova sul suo cammino e causando enormi danni. I soci, guidati dal loro carismatico leader, non si lasciano tuttavia prendere dallo sconforto e, in meno di due anni, i lavori di ricostruzione sono pressoché completati, e la club house, autentica bomboniera in legno, con classica architettura d’ispirazione britannica, torna a risplendere di tutta la sua gloria.
Nel 1998 il Golf Club ospita, così, il St. Andrews Trophy, che vede una rappresentativa delle Isole Britanniche opporsi ad un team europeo, di cui fa parte anche l’italiano Stefano Maio. È un successo per i continentali, che vincono per la terza volta dalla nascita della competizione. A Tronchetti Provera, nel maggio 2006 succede Giancarlo Rizzani, che, a sua volta cederà il timone, nel maggio del 2014, all’attuale presidente Walter Ragazzi, coadiuvato dallo storico direttore Andrea Contigiani.
Dodici sono state le edizioni dell’Open d’Italia disputate sulle sponde del lago di Montorfano.
A 12 chilometri dal rinomato albergo, sede di prestigiosi meeting annuali, il Golf Villa d’Este, situato ad un’altezza di circa 400 metri, in uno scenario che ricorda tanto la Scozia, consente di giocare anche in piena estate, senza soffrire particolarmente la calura. Dislocato tra boschi di castagni, betulle e pini, il tracciato di 18 buche è decisamente uno dei più difficili ‘par 69’ d’Europa.
Auguri, dunque, al Golf Villa d’Este, il circolo, in ottima salute, che in Italia più rappresenta lo stile ed il fascino inglese di questo nobile gioco e arrivederci al 2026 per i festeggiamenti del Centenario.
Enzo Mauri