«Se fossimo anche noi così famosi»: dal 24 maggio al 7 luglio in Galleria Civica a Monza i ritratti di Giordano Morganti, il fotografo dei vip.
In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti. In attesa che la previsione di Andy Warhol della metà degli anni Sessanta si avveri, possiamo guardare negli occhi chi famoso lo è davvero. L’occasione è la mostra fotografica di Giordano Morganti «Se fossimo anche noi così famosi», aperta fino al 7 luglio presso la Galleria Civica (Monza, via Manfredo Camperio, 1).
La «galleria dei VIP». Da Jorge Luis Borges a Indro Montanelli, da Dustin Hoffman a Vasco Rossi, da Roberto Bolle a Sabrina Ferilli: lo sguardo penetrante di Giordano Morganti «racconta», attraverso il suo obiettivo, attori, top model, campioni dello sport, artisti, icone del nostro tempo. La mostra, curata dal critico d’arte Carlo Micheli, propone i ritratti di personaggi famosi di Giordano Morganti pubblicati da riviste come Vogue Italia, Vanity Fair e Harper Bazaar.
Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura sottolineano che con Giordano Morganti prosegue l’interesse dell’Amministrazione comunale per i grandi maestri della fotografia. Si tratta di una mostra unica perché il fotografo apre alla città quella parte del suo archivio che comprende i ritratti di personaggi famosi e le fotografie di moda che sono una parte importante del suo lavoro.
«Paradossalmente è più difficoltoso fotografare un attore che non una persona qualunque, presa dalla strada – afferma Giordano Morganti – perché l’abitudine a posare, a stare di fronte ad un obiettivo, conferisce agli scatti un sapore artefatto che impone al fotografo di lacerare la maschera creata dalla consuetudine e scavare in profondità, fino a fare emergere la personalità privata dei VIP».
Nelle foto di moda è esasperata la capacità delle modelle di assumere atteggiamenti spesso innaturali, che facciano risaltare l’abito indossato e la personalità di chi lo indossa. «Trasformare le modelle in manichini asettici – spiega il curatore Carlo Micheli – è far torto alla loro sensualità, all’essenza stessa della femminilità e, in fin dei conti, anche alle creazioni indossate. Questi scatti ormai storici contribuiscono alla creazione del mito, sono come dei ritratti di Dorian Gray all’incontrario, dove l’immagine vive incorruttibile nel tempo, mentre il corpo invecchia inesorabilmente».
Giordano Morganti, milanese, classe 1956, talento precoce, inizia a fotografare a nove anni con una Kodak Instamatic e a 17 pubblica su Vogue Italia il suo primo ritratto, una foto dello scrittore argentino Jorge Luis Borges. Ha esposto le sue opere a Palazzo Te a Mantova, a Palazzo Magnani a Reggio Emilia, alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Mosca, alla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, alla Biennale di Fotografia di Torino e a Palazzo Ducale di Mantova.
L’Allestimento. È stata scelta una formula espositiva che privilegia la semplicità. «È ormai una consuetudine stampare le fotografie su supporti poveri, rinunciando all’alta qualità per moltiplicare quantitativamente le proposte, spiega Carlo Micheli. Le immagini, riprodotte su grandi strisce di carta, risultano dunque come enormi provini di stampa, mantenendo il fascino delle sequenze e degli accostamenti. La mostra diviene così un’estensione del catalogo».
Gli orari. La mostra potrà essere visitata fino a domenica 7 luglio nei seguenti orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.
Informazioni: Ufficio Cultura ed Eventi – tel. 039/366381 – email: mostre@comune.monza.it.